NO MARIJUANA
Perenne sentire
di sonno
di onde
di vento odoroso
di mare
Nel bianco di calce accecante
nell’ombra di rami spezzati
un solo capriccio mi segue
si insinua
leggero
sull’isola
ti ho portato con me.
MONADI
Atto primo
Monadi incastrate
stridono
in perenne ricerca di spazio
fili tirati allo spasmo.
Atto secondo
Monadi solitarie
silenziose
col capo ricurvo
lasciate cadere in abissi.
Atto terzo
Monadi fuse
su morbidi prati
odorose di baci.
ACERBO CONTATTO
Volteggio da sola
tra nubi accoglienti
tu passi calcando le orme.
Frastuono – disordine
mani
che vogliono
stringere cose
zavorre
che portano a terra.
BATTITI
Sulla linea del tempo ti voglio incollare.
Da lì un lievissimo canto
a volte lento
a volte con ritmo impazzito
Mi piace ascoltarlo
sbirciare
le righe e gli spazi della partitura
ho in testa il refrain
Ti penso e sorrido.
PARANORMALE
Non pensare
che il tempo non sia reale
i nostri momenti
onirici amplessi
in stato di trance
seguendo una voce
Le nostre labbra.
AL DI QUA DELL’ESISTERE
Il sonno della ragione genera mostri (F. Goya)
Rifletti un’ombra nera
macchie di unto
gocciolano
al passaggio
Terrore spicciolo
del mostro
ti prende
fauci larghe
conurla dall’eco infinita.