The Future, lentamente cancellato dal passato

The Future, lentamente cancellato dal passato
Volksbühne, Berlin, "THE FUTURE", Constanza Macras | DorkyPark. Copyright Thomas Aurin. Courtesy Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

In The Future, lavoro di Constanza Macras (Buenos Aires, 1970) l’estetica è tutto. É stato presentato il 4 maggio al Piccolo Teatro Strehler di Milano in apertura del Festival Presente indicativo per Giorgio Strehler (dal 4 al 31 maggio). Nato da un’idea messa a fuoco  durante il lockdown da pandemia,  il messaggio pluriforme della Macras – coreografa argentina che dal 1995 vive a Berlino – proviene dalla domanda che molti si sono posti: quando finirà, come sarà il domani? 

Il futuro, il passato, il presente

La regista considera il futuro una manomissione del passato. Dunque è riproposto dall’uomo contemporaneo in modo sempre uguale. Siamo  pigri, ripetitivi, privi di iniziativa e di progettualità innovativa.

Si potrebbe scambiare The Future per una scherzosa messa in stato di accusa del nostro tempo, che sarebbe caratterizzato dall’impossibilità di creare il futuro. Nonostante le buffe interazioni fra attori-ballerini, attori-cantanti e colonna sonora  creata ad hoc – a tratti cacofonica The Future non ha nulla di giocoso. Il sottotesto è ben esposto, a partire dall’inizio della movimentata performance: gli uomini, sin dall’antichità, hanno inteso conoscere il domani. Allora  interrogavano gli oracoli i quali, nel lavoro di Constanza Macras, rispondono  distrattamente, ora senza appello, ora  sempre sbagliando.

Ma forse il presente non è molto dissimile dall’antichità. Non sono forse gli algoritmi a predire i nostri comportamenti? Formule statistico-matematiche create dagli uomini e, come tali, errabonde, soggette ad errori causati dall’uomo stesso. 

Danza, recitazione e musica anche dal vivo

The Future di Constanza Macras è un diluvio di movimenti scenici a cui danno vita gli artisti di DorkyPark,- il collettivo berlinese fondato dalla Macras. Essi  determinano un caos ordinato nei momenti salienti dello spettacolo, come all’inizio del lavoro o nella trance-dance finale. Il tutto sottolineato dalla colonna sonora elettronica avanguardista creata da Robert Lippok a cui si aggiunge la musica dal vivo della band formata da Tatiana Heuman, Kristina Lösche-Löwensen and Katrin Schüler-Springorum.

The Future, lentamente cancellato dal passato
Volksbühne, Berlin, “THE FUTURE”, Constanza Macras | DorkyPark. Copyright Thomas Aurin. Courtesy Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

Il lavoro è anche una girandola di colori, tra le luci e  i tanti costumi indossati dai bravissimi performer della compagnia, con cambi anche sul palco, a scena aperta. Costumi al cui studio e realizzazione Constanza Macras ha dedicato tempo e idee (ha studiato fashion design ad Amsterdam). Sgargianti e adatti al momento storico rappresentato di volta in volta sulla scena, sono parte del linguaggio adottato nello spettacolo. Tanto che, in certi momenti, i performer si liberano dei costumi, rimanendo nudi.

Un lavoro corale

Una prova faticosa durante la quale nessuno si è risparmiato. Un nome per tutti: Simone Bellouard, storico componente del collettivo. Ma il lavoro  è corale, dunque  il plauso per la  professionalità nella resa delle performance va a tutti gli artisti sul palco e a chi ha lavorato dietro le quinte.

La stratificazione temporale, a cui si assiste nello spettacolo, è resa con efficacia dalla sintetica scenografia di un paesaggio spoglio, In esso spiccano dune ricoperte di teli azzurri: un’ idea nata dai sopralluoghi in un cantiere edile, il luogo che più di altri ha evocato la desolazione lunare che la regista voleva rendere sul palco. La desolazione è un concetto che emerge dal testo a più ripresee che si trasforma in messaggio politico espresso con toni pacati: una critica decisa al capitalismo. Il male di tutti i mali odierni e che ha radici antiche.  

Il passato sempre presente, diluito nel futuro che solo pochi potranno vedere. E sono i pochi che si potranno permettere di rifiutare anacronismo, utopia, distopia e  nostalgia terrena. Essi infatti saranno trasferiti su un altro pianeta, più ospitale del nostro ormai sfruttato e distrutto.

The Future, ideazione e coreografia Constanza Macras. Drammaturgia Carmen Mehnert. Testo Constanza Macras. Con Simon Bellouard, Alexandra Bódi, Emil Bordás, Fernanda Farah, Rob Fordeyn, Johanna Lemke, Sonya Levin, Thulani Lord Mgidi, Daisy Phillips, Miki Shoji. Musiche Tatiana Heuman, Kristina Lösche-Löwensen, Katrin Schüler-Springorum. Compositore Robert Lippok. Scenografie Alissa Kolbusch. Costumi Eleonore Carriere. Luci Hans-Hermann Schulze. Suoni Tobias Gringel. Produzione Constanza Macras | DorkyPark e Volksbühne am Rosa-Luxemburg-Platz . Coproduzione Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa.

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