Sommovimenti italiani tra elezioni e crisi economica

Sommovimenti estivi

Regicidio di Draghi

La stampa inglese e USA ha chiamato regicidi i protagonisti della caduta del governo Draghi. I sommovimenti italiani rendono gli elettori fluidi, imprevedibili e liberi dopo il regicidio di Draghi. La storia italiana dal 1945 conta alcune vittime come Aldo Moro ma le circostanze di quanto avvenuto sono state sempre tardive e persino oscure. Tra le file dei partiti che hanno smesso di sostenere il governo Draghi si contavano anche folte pattuglie di filorussi. Mario Draghi era noto come un atlantista senza dubbi. Berlusconi e Salvini molto meno. A meno di due mesi dalle elezioni la realtà economica è ambigua.

Settori industriali in crisi

L’ambizione è di portare il riempimento dei depositi di gas dal 74% al 90 % prima dell’inverno. Ma non si può trascurare che per gli usi industriali l’aumento è stato del 670%. I candidati si guardano dal parlare del raddoppio della bolletta energetica per le famiglie. Interi settori industriali rischiano la completa chiusura. Per ora si preferisce guardare all’indietro e cioè al +6,6% del PIL del2021 e al 3,4% del 2022 anche se gli ultimi trimestri riservassero crescita zero. L’industria italiana è favorita dal fatto che è meno energivora di altre, quella tedesca, ad esempio. L’agenzia di rating Moody’s ha variato il giudizio sull’Italia da “stabile” a” negativo”. La ragione dell’inquietudine è l’aumento di acquisti di titoli italiani nella politica contro la frammentazione della BCE e in corrispettivo la vendita di quelli olandesi e tedeschi in forte domanda. Snippet: Lo stato dell’economia viene accuratamente non menzionato negli appelli agli elettori. Gli elettori fluidi e imprevedibili si sentono in libertà dopo il regicidio di Draghi.

Ritardi nel PNRR

Anche i ritardi del Pnrr hanno il loro peso. Dopo il 14 luglio (implosione del governo Draghi),i partiti in poco tempo con accordi e alleanze hanno ricostruito vasti schieramenti. La caduta del governo di Mario Draghi sembra essersi almeno formalmente risolta col suggello delle elezioni anticipate. Altra questione è come gli elettori reagiranno a questa caduta ritenuta da molti di loro, secondo la maggioranza dei sondaggi, inopportuna. In Italia il regicidio non implica conseguenze profonde come in Paesi dove l’istituto monarchico ha una storia incomparabilmente più lunga.

Elettori arrabbiati

Ma gli elettori italiani questa volta si sono arrabbiati. La Lombardia mette assieme tra Senato e Camera 34 collegi uninominali e 61 proporzionali. L’80% di questi sono sull’asse Varese, Milano, Brescia/ Montichiari. Il resto nella Bassa e nella zona montana. I segni di disagio sono evidenti, vanno dalle affannose manovre per l’arruolamento di “cespugli politici” all’abbandono plateale di Forza Italia di Mariastella Gelmini con grande seguito nel mondo industriale bresciano e bergamasco il più energivoro della Lombardia. Inflessibile Letizia Moratti che vuole essere candidata alla presidenza della Lombardia e che comunque per storia familiare ha ben presenti gli interessi industriali tra cui quelli dell’industria pesante e della raffinazione.  Le elezioni regionali saranno nel 2023 sette mesi dopo quelle politiche del 25 settembre. Anche l’ex sindaco di Milano Albertini nonché deputato per Mario Monti appoggia Letizia Moratti. Un sondaggio ha appena rilevato che solo il 30% degli italiani ha deciso per chi votare. Anche collegi ritenuti blindatissimi (un esempio per tutti quelli in Brianza) suscitano qualche dubbio. Marta Fascina, compagna di Berlusconi, che vi ha preso la residenza e lì dovrebbe essere candidata sembra propendere ora per un collegio proporzionale in Campania. Le sue foto a Roma a fianco di Berlusconi il giorno prima della caduta di Draghi nella villa Grande ex Zeffirelli la rendono guardinga. Secondo molti a spingerla a questa decisione sono i sondaggi che raccontano di risultati molto più incerti per i due schieramenti guidati da Fratelli d’Italia e PD tutti e due oltre il 23%.

Nuovi scenari, elettorato fluido

I ripensamenti e la rottura di Calenda pochi giorni dopo aver stretto l’alleanza con Letta aprono nuovi imprevisti scenari. Ricompare il centro, forse più per una politica accettabile dalla BCE e dai partner europei. Si riaprono anche le porte per un Movimento 5 Stelle che corre da solo. Sondaggi effettuati su incarico di giornali esteri danno PD e Fratelli d’Italia meno vincenti di quanto li diano i sondaggisti italiani. Quanto agli altri partiti alcuni non saranno così perdenti come si prevedeva. Nel giro di un paio di settimane saranno chiari i nuovi scenari. Che l’elettorato sia fluido e possa premiare in modo eccessivo proposte di partiti per ora senza seguito spinge alle stelle le ambizioni.

IPO e We Work

L’ultimo decennio è stato quello di unicorni e IPO le cui quotazioni come nel caso di We Work sono variate da 40 miliardi fino a una finale di 2400 miliardi. Un ‘epoca di smodati successi, ambizioni e ritorni al grigiore. Pretendere che tutto questo non abbia influenzato il mondo politico è fuori dalla realtà. Facile capire quanto il terreno si stia facendo scivoloso. Anche a proposito di problematiche meno eclatanti ma non meno importanti. Ad esempio, il prospettato aumento dei biglietti dell’autobus a Milano da parte dell’ATM su richiesta della regione Lombardia. Una decisione in sé piccola, ma che sposta le preferenze dei votanti in modo sensibile.

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