Elezioni, gli osservatori strategici

Elezioni, gli osservatori strategici
Disegno di Gabriele Artusio

Elezioni politiche di settembre 2022, i politici che contano trascurano le grandi città del Nord Italia e dimenticano che non basta contendersele per i comizi di chiusura delle campagne elettorali. I tempi molto ristretti e la scarsa disponibilità degli elettori all’ascolto hanno asciugato in poche proposte i programmi politici.

Qui Fratelli d’Italia

La personalizzazione è estrema e il baricentro di questa breve campagna prima del voto di settembre è Roma. Tutto si svolge nei quartieri della capitale, come alla Garbatella dove  Giorgia Meloni, secondo lo scoop di Repubblica, si consulta con la sorella Arianna. È nel periferico rione romano che fanno la fila i politici milanesi aderenti a Fratelli d’Italia.

Qui Partito Democratico

Poi segue la sede romana del PD, dove regna lo sforzo certosino di analisi di ogni singolo collegio elettorale sotto lo sguardo freddo di Enrico Letta. Molto simile allo zio Gianni Letta, primo ministro de facto durante gli anni del Berlusconi premier, il nipote ora segretario del PD ne ha raccolto il gusto per l’analisi spassionata.

Qui Forza Italia

La villa di Arcore con le sue cento stanze accoglie Silvio Berlusconi e Marta Fascina. La coppia ha convocato consulenti e amici per organizzare le liste e avviare la trattativa all’interno del centrodestra su quali collegi puntare. Antonio Tajani, sempre presente, è costretto a una dieta di pesce spada e gelato allo yogurt senza varianti, la preferita da Berlusconi.

Trascurato, ma sorvegliato da maggiordomi, è il quartier generale di Berlusconi a Roma. Si tratta di Villa Grande, dove abitava Franco Zeffirelli, sull’Appia Antica. Posta a fianco di quella di Valentino e di Gina Lollobrigida, pagata 3,4 milioni di euro nel 2001 secondo il FAZ tedesco e lasciata in comodato gratuito fino alla morte del regista nel 2019. Una residenza troppo piccola per Silvio Berlusconi, con appena cinque camere da letto. Forse è stato il palcoscenico delle riunioni che hanno condotto alla caduta del governo Draghi.

Adatta a una rapida caduta di governo ma non al passo lungo di elezioni generali. Berlusconi rimarrà tutto il mese d’agosto a Arcore. Solo in settembre qualche puntata a Villa Grande. Della precedente residenza romana a Palazzo Grazioli non vuole saperne: i 40 mila euro al mese sono un costo senza ritorni interessanti quando non si è primo ministro.

Qui Lega

Matteo Salvini ha declassato la sede di Via Bellerio a Milano e preferisce trattative durante gli spostamenti sul territorio. Anche durante l’ispezione alla Stazione Centrale e al relativo piazzale maliziosamente tirato a lucido dall’AMSA su ordine categorico del sindaco Beppe Sala, vi sono state interruzioni per telefonate urgenti. Occasione temporanea anche il party super riservato nella villa di Denis Verdini, padre della fidanzata Francesca. Lei compie 30 anni ed è festeggiata in modo tradizionale intorno alla piscina di casa Verdini, senza gli eccessi del compleanno del 2021 sul litorale romano.

Qui Movimento Cinque Stelle

Per i Cinque Stelle stavolta non saranno necessari 6 mesi di pre- iscrizione, come previsto per le scorse elezioni. Gli eletti al primo mandato, che si vorranno ricandidare, dovranno essere in regola con le restituzioni al M5S. Non saranno possibili le
pluricandidature. A Conte rimane” La facoltà di indicare modalità e criteri per la formazione delle liste dei candidati. I capilista saranno indicati direttamente da lui. Questo è il compromesso che è stato trovato con Beppe Grillo. Quest’anno Grillo non ha affittato la casa di Marina di Bibbona perché li si faranno le liste collegio per collegio con candidati. Le risorse economiche per essere rieletti saranno ingenti e il ricorso alle fortune personali e al lavoro di familiari assolutamente necessario. Deserta la sede della Casaleggio Associati in via Morone a Milano dove una volta i candidati Cinque Stelle confluivano da tutta Italia per l’esame d’ammissione definitivo in presenza di un severo Gian Roberto Casaleggio.

La situazione nel campoluogo lombardo

Dal suo attico di Milano dietro via Manzoni, Letizia Moratti tiene le fila della sua candidatura alla presidenza della Regione Lombardia. Non vuole presentarsi alle politiche, cosa che nemmeno Attilio Fontana medita. Nessuno dei due vuole correre il rischio di erodere il proprio capitale politico. La trattativa è in corso. A Letizia Moratti verrebbe chiesto di presentarsi nel collegio di Milano Centro, quasi impossibile per il centrodestra. In seconda istanza potrà essere candidata alla presidenza della regione nel 2023.

La Moratti sulla strada potrebbe trovare un’avversaria durissima come Mariastella Gelmini, fuoriuscita da Forza Italia con un folto gruppo di politici bergamaschi e bresciani molto ben organizzati e muniti di abbondanti fondi.  L’ipotesi di accordo per la Moratti sarebbe uno qualsiasi degli altri due collegi della città metropolitana di Milano, più favorevoli al centrodestra.

Il sindaco Beppe Sala ha lasciato la sua casa in via Goito a fianco del Liceo Parini e si è trasferito dalla fidanzata Chiara Bazoli. Vista la situazione affollata nelle liste, ha ribadito più volte di voler continuare a fare il sindaco di Milano. Il suo assessore alla Casa, Gianfranco Maran, puntava alla candidatura per il PD a Milano. Tuttavia sembra che i seggi, blindati, siano stati già promessi ad altri dal segretario Enrico Letta.

Anche questa volta la giunta del sindaco Sala rimarrà compatta. Si aggiunge il fatto che secondo molti sondaggisti gli intervistati sono molto più indecisi o indifferenti delle medie storiche. Situazione pericolosa per le carriere politiche.

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