Net Animal/ ChatGPT è un dispositivo?

Net Animal/ ChatGPT è un dispositivo?
Disegno di Vittorio Marchis

Le strutture complesse del ChatGPT

Forse la mia formazione provoca un bias intorno ai significati e ai significanti delle parole, che ci stanno attorno e che, come le gemme in primavera, sbocciano anche fuori tempo. Sarà il riscaldamento globale, ma la polemica intorno a ChatGPT mi sembra fare il gioco di un oscurantismo di revanche. Da quando il digitale è diventato il leitmotiv del nostro vivere, i dispositivi, un tempo meccanici o elettrici – almeno nella concezione dell’uomo comune – si sono evoluti in strutture complesse che proprio attraverso il digitale (e qui non intendo assimilare il digitale ad alcuna delle più diffuse tecnologie elettroniche) hanno ricuperato quella forma primigenia, naturale, oserei dire biologica, che dall’origine della nostra specie ha caratterizzato le relazioni umane.

Definizioni o elucubrazioni

Che cosa è un dispositivo? è il titolo di una conferenza che Gilles Deleuze tenne nel 1988 nell’ambito del Rencontre intemationale Michel Foucault philosophe (Palermo, La Zisa) e qui, casualmente, scopro le connessioni tra Herman Melville e Raymond Roussel e Palermo. Sarà un caso, ma se proprio si vuole applicare la definizione di Deleuze: la Sicilia è un dispositivo. Scrive infatti che “Le differenti linee di un dispositivo si ripartono in due gruppi, linee di stratificazione o di sedimentazione, linee di attualizzazione o di creatività.” Ma a questo punto, dopo una ariostesca elucubrazione, ritorno alla domanda iniziale: ChatGPT è un dispositivo?

ChatGPT disabilitato per gli italiani

Come tutti gli artefatti della nostra specie è certamente una macchina, in quanto modifica lo stato del sistema a cui si applica e proprio per ciò deve essere considerata con grande attenzione, al fine che non diventi un feticcio. Di fronte alle recenti messe al bando di questo dispositivo – mi ravvedo: OpenAI ha ritenuto di “disabilitare l’accesso a ChatGPT per gli utenti in Italia su richiesta del Garante per la protezione dei dati personali”.

Dispositivo dannoso?

É un dispositivo dannoso per la specie Homo Sapiens, e non posso che sorridere paragonandolo al perspicillum, quel diabolico oggetto che portò Galilei di fronte al Santo Uffizio. Anche Galilei ritenne opportuno ravvedersi… Ma forse non è così chiaro perché dietro tutto c’è l’argent… I “dispositivi” sono forse l’unica via di scampo di fronte all’estinzione della nostra specie. Ad esempio, ci hanno permesso di tramutarci da nomadi in artigiani, da artigiani in tecnici. Chissà se…? Altrimenti non esiste nessuna “legge di natura” che postuli la nostra “non-estinzione.”

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VITTORIO MARCHIS
VITTORIO MARCHIS Engineering graduate, full professor of Theoretical and Applied Mechanics and, later, of History of Science and Technology. He has also taught History of Things and Philosophy of Engineering (Turin Polytechnic and other institutions). Topics: society, man, world of technologies, visual arts (he also paints and draws). Among his books, Dall'Arte… allo Zero/ A small philosophical dictionary of Engineering. Laurea in ingegneria, professore ordinario di Meccanica teorica e applicata e, dopo, di Storia delle scienze e della tecnologia. Ha insegnato (Politecnico di Torino e altrove) anche Storia delle cose e Filosofia dell’ingegneria. Interessi: società, uomo, mondo delle tecnologie, arti visive (inoltre dipinge e disegna). Tra i volumi pubblicati, Dall’Arte… allo Zero. Piccolo dizionario filosofico dell’ingegneria.