Léon, il fratello sconosciuto di Claude Monet

Léon, il fratello sconosciuto di Claude Monet

Chi conosce Léon Monet (Rouen 1836-1917), fratello maggiore del pittore Claude (1840-1926)?  Stranamente, non appare quasi mai nelle biografie e monografie del grande artista. Devo confessare (e non sono l’unico) che non ho mai visto il suo nome figurare nei libri dedicati al celebre creatore delle Ninfeas. È vero che i due fratelli non hanno più avuto buoni rapporti alla fine della loro vita. Ma Léon ha avuto un ruolo notevole nella vita di suo fratello, soprattutto all’inizio della sua carriera, acquistando alcuni dei suoi quadri. E anche le sue competenze chimiche non sono state secondarie, essendo specialista nella chimica dei colori a base di anilina.

Mentre il fratello minore Claude appare fin da bambino votato al mondo dell’arte, Léon Monet studia chimica. Da Le Havre si sposta a Parigi dove si sposa nel 1865. È negoziante. Poi viene chiamato a lavorare dall’importante società svizzera Geigy &Co. Qui decide di aprire i suoi uffici a Déville-lès-Rouen. Nel 1892 la società crea un nuovo sito a Maromme, sempre nella regione di Rouen, accanto alla manifattura. Qui Léon diventa il direttore e si occupa anche d’una fabbrica d’Indiennes nata dalla Société Industrielle de Rouen (SIR).

Assumerà numerose funzioni nella società e avrà l’idea di fondare un museo d’arte industriale. Più tardi la SIR si sposterà nel vecchio mercato coperto dei tessuti a Rouen, vicino alla cattedrale, fatto che suggerisce a Claude l’idea di realizzare la famosa serie delle facciate del monumento religioso gotico.

Nel 1875 les frères Monet costruiscono una villetta all’uscita del grande porto di Le Havre. E proprio là Léon invita due amici di Claude, Camille Pissarro e Auguste Renoir, a dipingere nella loro casa. Nel frattempo Léon comincia a raccogliere un’importante collezione di quadri e di disegni di suo fratello e dei pittori che gli sono vicini. Presenta il suo dipinto Fiori alla mostra di Rouen nel 1864 e, otto anni dopo, presta quattro dipinti di suo fratello alla mostra comunale di Rouen. Poi concede anche un’opera di Pissarro e una di Sisley.

La sua collezione contiene anche degli artisti minori (Edouard Lucas, Narcisse Gulbert, Jopseph Delattre, e così via). E non ha mai paura di dare una mano quando si decide una vendita d’un quadro di Claude. Possiede anche delle belle stampe giapponesi e delle indiennes, E ovviamente possiede tanto di altro che ha a fare con la chimica dei colori.

Nel 1874, Claude esegue un ritratto: Léon è vestito di nero con un cappello nero sulla testa. Lo sfondo è grigio (direi piuttosto una varietà di grigi che spaziano fino al bianco). L’anno successivo, durante una vendita all’asta all’Hötel Drouot, Léon compera cinque dipinti di Claude e  due tele di Renoir. Léon ama il disegno e inserisce nella sua collezione numerose carte di suo fratello, includendo quelle della sua gioventù (ci sono disegni del 1856). Numerose sono le vedute des Petites-Dalles, dove Léon accompagnava suo fratello quando cercava un motif.

Il curioso (in altri tempi si diceva il “dilettante”) potrà visitare questa mostra al Musée du Luxembourg a Parigi fino il 13 luglio. Troverà un ricco catalogo (pubblicato dalla RMN – Grand Palais), un “carnet d’exposition” pubblicato dall’editore Gallimard nella collana “Découvertes”. Vale veramente la pena di fare il viaggio offrendo la possibilità di conoscere Léon Monet. Ma anche di scoprire certi aspetti della vita e dell’opera di Claude.

Se  Léon Monet è il perno della mostra, quest’ultima tuttavia vanta la presenza di autori e opere del tempo con cui il personaggio celebrato ha avuto a che fare in modo diretto o indiretto. Ad esempio, Renoir, Pissarro, Sisley,  lo stesso Claude, ovviamente. C’è quasi una gara tra i due fratelli, quanto meno al livello dell’attivismo esterno, se non può esserci quella della produzkione delle opere. Con un’interessante coincidenza, peraltro. Nello stesso anno 1972 in cui Claude dipinge Impression, Soleil Levant, Léon fonda, nella città dove vive, a Rouen, la Société Industrielle: un chimico, sì, un imprenditorw del colore, sì, ma anche un uomo di cultura e un collezionista della prima ora degli impressionisti in generale e non sol del fratello minore.

Léon Monet, fino al 16 luglio 2023 al Musée du Luxembourg, a Parigi.

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