Enzo Rovella, démoni senza demòni

Enzo Rovella, démoni senza demòni
Enzo Rovella, Secret Daimon, acrilico su tela, cm. 70 x 70, 2021

Il cammino artistico di Enzo Rovella è spesso imperniato sull’ambiguità linguistica. Infatti, il soggetto rappresentato non è integrale né tantomeno realistico. Il pittore punta a esiti ambigui, appunto, sicchè la figura o il paesaggio sono anatomicamente imprcisi, sfuggenti, ben poco caratterizzati sul piano denotativo.

L’ambiguità estetica di Enzo Rovella

Fanno quindi eccezione le libere elaborazioni policrome della sua stagione informale, quieta e quasi allusiva, o le sue composizioni astrali. La sapida ambiguità a cui alludo è nei suoi Landascapes, nelle Night Visions e, ultimamente, nei Daimons, acrilici su stela, diversi di essi di grandi dimensioni, in anni recenti esposti all’ex Convento del Ritiro, a Siracusa.

La “dematerializzazione” del corpo

Le tre citazioni esemplificano un crescendo verso la “dematerializzazione” del “corpo” (si tratti di paesaggio o di figura) e anche verso l’essenza del soggetto rappresentato. Un’essenza vicina allo spettrale. Non avanzerei ipotesi di anima che trasupera il corpo e che si fa protagonista assoluta. Mi pare che Enzo Rovella, pur producendo queste trasmutazioni del soggetto, non si allontani dalla fenomenicità.

Enzo Rovella, démoni senza demòni
Particolare dell’allestimento della mostra Secret Daimon all’ex Convento del Ritiro a Siracusa

Aggiungerei che quest’ultima si accentua, piuttosto, fino a sfaldarsi, direi a caoticizzarsi, a farsi emblema delle idee sul caos proprie dei nostri giorni. E si tratti pure “caos calmo”, visto che le sagome in qualche modo sopravvivono. Ma è o di sapore quasi ossessivo, non priva di richiamo estetico, anche se questo, pur espressivamente coltivato, lascia spazio agli interrogativi inquietanti, non espliciti, né perentori. Si afferma, infatti, una fissità assoluta e “aniconica”, e quasi iconolasta. Ma essa freme e fa fremere il fruitore, spesso anche per virtù dell’intorno formalmente inquieto che circonda o inghiotte la figura. E questa sembra vivere una sorta di nuova stagione “metafisica”, ben lontana dal compiacimento estetico che è nella sospensione dechirichiana.

 

Enzo Rovella, démoni senza demòni
Particolare dell’allestimento della mostra Secret Daimon all’ex Convento del Ritiro a Siracusa

 

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