I libri d’artista di Emanuele Magri

I libri d’artista di Emanuele Magri
La locandina della mostra di Emanuele Magri

La Libreria Bocca, in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, ha appena realizzato una mostra personale di Emanuele Magri con suoi  Libri d’artista. Ne scrive la curatrice della mostra, Vera Agosti.

Emanuele Magri (Cremona, 1949) proviene da una formazione umanistica che lo ha portato a insegnare storia dell’arte. Dagli anni Settanta si occupa di scrittura e arti visive. Nella sua ricerca artistica, ha creato mondi tassonomicamente definiti, nei quali sperimenta l’autoreferenzialità del linguaggio. Ha esposto in Italia in collettive e personali presso istituzioni pubbliche e private. Molti hanno scritto di lui. Ricordiamo in particolare Jacqueline Ceresoli, Giulio Ciavoliello, Angela Madesani e Carmelo Strano.

 

Magri è un artista eclettico e prolifico. Si dedica infatti alla pittura, alla poesia visiva, alla fotografia, alla scultura, ai video, alla performance e all’installazione. Il suo universo è ludico, spesso surreale e simbolico, ironico e pungente, critico. Ora in modo marcato, ora in modo bonario. Ogni fase della sua ricerca e della sua eterogenea produzione è stata accompagnata da un originale libro d’artista. Una vasta  produzione, della quale una raffinata selezione è oggetto della mostra. La ricerca sui materiali è determinante: sono esposti il libro in ceramica, plexiglass, plastica, tessuto, polistirolo.

Dalla parola al segno, Emanuele Magri poliedrico artista

L’autore, profondamente legato alla scrittura e alla parola, ama molto i libri, da intendersi come opere d’arte e come oggetti di design. Da qui la sua partecipazione a Oggetto Libro, Biennale internazionale del libro d’artista e di design presentata all’ADI Design Museum di Milano nel settembre 2021. Non per nulla Magri è anche uno storico collaboratore della rivista d’arte contemporanea Juliet, di cui recensisce in particolare le mostre all’estero, le gallerie di arte contemporanea di Milano e si occupa delle interviste ai collezionisti. Magri è stato anche professore di storia dell’arte.

La poetica dell’artista

Ecco allora in esposizione il volume con le installazioni a bandierina che compongono messaggi poetici. Ogni poesia è costituita di venti versi che iniziano con la medesima lettera. Le bandierine sono realizzate con tubicini di plexiglass mentre il testo è su fogli trasparenti. Altre bandierine colorate, invece, formano una sorta di bouquet floreale. Le 100 Bandierine del 1990 erano state presentate alla Libreria Buchmesse di Michelangelo Coviello al Festival dei piccoli editori, collaborando con la sezione genovese del gruppo 93 (Slittamenti).

Come spiega Magri stesso, centrale nella sua poetica è anche il tema del corpo. Dapprima con gli Amalgami del 1980, in pittura, intrecci di forme organiche, originariamente in bianco e nero e poi coloratissimi; quindi le Fontane del 1985, con i suggestivi giochi d’acqua e il relativo libro Flussi.

Le performance

Le performance de La Setta delle S’arte del 1995 prevedono vestiti rituali che si fondano su parole con più significati, da cui trenta pubblicazioni delle Edizioni Pulcinoelefante; gli Oracoli Corporali dello stesso anno sono corpi parlanti, rebus con parole che indicano parti del corpo. E ancora i corpi viscerali del Distopicus Garden del 2008: scultura, fotografia, video e la poesia di Paolo Gentilomo, con una serie di esperimenti di ingegneria genetica per la creazione di mostri, piante ottenute con innesti di organi umani. Infine, il corpo assente con Il Costume Rituale Contemporaneo nella mostra Vestiti! del 2004, in cui gli abiti iconici o protagonisti di performance vengono astratti dal corpo dell’artista e presentati come immagine impressa su fotoceramiche tombali. Immagini che suggeriscono un discorso di morte, poi contraddetto dal posizionamento della ceramica stessa sul ventre di un Buddha, simbolo di vita.

A un primo processo di sacralizzazione del vestito posto in questa pancia, teca, ostensorio, segue un processo di desacralizzazione che riporta i vestiti alle categorie proprie dell’abbigliamento: cappelli, accessori, intimo, scarpe. Nasce un libro d’artista con tessuti stampati per creare indumenti per la performance quotidiana. In occasione della mostra Vestiti! è stata pubblicata una serie di quindici cartelle, tre per ogni genere, per le Edizioni Derbylius, storica galleria milanese specializzata in libri d’artista.

Anodini e volumi d’arte, un dialogo acritico

La scelta di esporre alla Libreria Bocca è anche un omaggio alla storica bottega, permettendo un dialogo tra le opere dell’artista e gli altri volumi d’arte. Nella bacheca della Libreria Bocca e tra i libri di Magri fanno capolino piccoli personaggi dipinti, scolpiti nel polistirolo: sono le simpatiche presenze degli anodini. L’etimologia della parola rimanda all’idea di antidolorifico (infondono buon umore), non prendono una posizione decisa e non esprimono un parere netto. In questo sono una sorta di alter ego dell’artista, a cui l’autore idealmente si ispira. In verità, la creazione artistica comporta sempre scelte e decisioni, alle quali Magri non si sottrae, ma anzi abbraccia costantemente, con ragionato studio e accurata riflessione. Questi omini colorati sono i protagonisti dell’ultimo lavoro del 2020, Anacoreti Anodini Anonimi.

In occasione della personale verrà pubblicato un nuovo libro d’artista, questa volta digitale, Emanuele Magri dalla A di Anodini alla Z di Ziggurat, a cura di Vera Agosti, per i tipi di VandA. ePublishing, collana Vandart, summa dei lavori finora realizzati.

 

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