Il ritorno del barone immaginario

L'immagine mostra un opera dell'artista Bruno Evola. Un uomo con un impermeabile è raffigurato a mezzobusto ed il suo occhio destro è coperto da una lente di vetro. La figura è in bianco enero mentre lo sfondo è realizzato con toni seppia e rosso

Personaggio ancora oggi discusso, Julius Evola (1898-1974), filosofo, poeta, saggista, artista. Tirato per la giacca ora di qua ora di là, e per questo talvolta frainteso, ma forse mai nel profondo della sua spiritualità.

Una serie di interventi si direbbe liberi sono raccolti nel volume “Il ritorno del Barone immaginario” pubblicato da Idrovolante (2021). Ciascun autore si è calato ora – in qualche modo – nella biografia, ora si è invece collegato immaginariamente col filosofo.

Non a caso il libro appare nella collana Narrativa. Questo vale particolarmente per le date “immaginifiche” che accompagnano i saggi o i testi letterari, sicché, di primo acchito, il lettore potrebbe pensare che addirittura la prima data che appare nell’indice sia la più remota (1909), se non si rendesse immediatamente conto che questo non è cronologicamente plausibile.

Verrebbe da dire: una provocazione amichevole di Giulio Cesare Andrea (vero nome di Evola). Comunque, una riprova di come questo personaggio sia assolutamente anomalo nel panorama della cultura italiana novecentesca che si ritrovò pienamente nei suoi collegamenti culturali stranieri di punta, in campo filosofico e anche artistico.

Per questo secondo aspetto, il riferimento è alla sua pittura (anch’essa tutt’ora oggetto di controverse vedute) che, come è noto, si rifà al dadaismo. Non pochi gli autori, tra cui Jari Padoan, Luca Siniscalco, Paola De Giorgi, Gianfranco de Turris (curatore).

Ma, a proposito di arte, approfittiamo per dare un esempio di questi saggi: “Il quadro segreto” (data “immaginifica” 1970) di Vitaldo Conte, critico d’arte, oltre che artista e saggista. L’autore, sagace conoscitore del filosofo, gioca di fantasia ma plasmandola della sensibilità di Evola. Il risultato è un racconto che cattura come trama e come modo poetico vagamente enigmatico ma linguisticamente chiaro e affascinante.