Videoart Project Space

elaborazione grafica di Ben Bestetti, duomo di Milano bianco su cielo azzurro, in primo piano scritta: spazio Milano
logo di Ben Bestetti

A Milano, fino al 31 gennaio 2020, presso gli spazi espositivi di Visualcontainer, all’Isola, una rassegna di autori latinoamericani premiati, nel novembre scorso, al Festival VideoBabel di Cusco, in Perù. Le opere in mostra riguardano l’animazione e la sezione videoarte e corto sperimentali. L’anima sudamericana, nelle sue varie colorite sfaccettature nazionali, si coglie pienamente. I soggetti ricorrenti riguardano temi di carattere sociale, come la condivisione e il senso civico. In qualche caso, ci si imbatte in lirici racconti esistenziali. In essi gli autori sono lievi nei ritmi e nei fatti narrativi. In generale, una bella forza espressiva che a vario modo ti prende emotivamente o ti provoca a pensare.

La rassegna, curata da Vera Tyuleneva, è divisa in due sezioni: Animazione e Videoarte con Corto sperimentale. Gli artisti in mostra premiati in Perù sono: Aldana Loiseau (Argentina), Aniamauta (Perú), Colectivo “Mermelada de Animadoras”(Argentina), Caroll Viviana Gélvez Navas (Colombia), Pablo Rafael Roldán, Ezequiel Torres (Argentina), Iuri Moreno (Brasil), Pablo Latorre (Argentina), Marcelo Marão (Brasil), Florentina González (Argentina), Pablo Radice (Argentina-Perú), Marco Lanzoni Larracoechea (Argentina), Emir Luciano Tlachi Sandoval (México-Cuba), Daniela Farina  João Lucas (Brasil), – Adrián Regnier (Méssico).

 

Intervista a

VERA TYULENEVA, direttore di VideoBabel

In che momento della sua vita incontra l’arte?

Da quando ho memoria, in casa sempre ci sono stati libri di arte. Sono nata a San Pietroburgo, Russia, da bambina i miei genitori mi portavano a Hermitages. Mi piaceva disegnare e mi affascinava andare al cinema. Ricordo molto bene il primo film che vidi sul grande schermo, avevo quattro anni, era un animazione russa basata nel “Il libro della selva”.

In primo piano la foto a colori di Vera Tyuleneva. L'immagine è incastonata nel lato sinistro interno di un libretto color oro, aperto. Lo sfondo è nero.
Vera Tyuleneva, direttrice del peruviano VideoBabel e curatrice della rassegna milanese.

 

Come è diventata curatore e come questo si relaziona con la sua biografia interculturale.

Ho studiato storia dell’arte nell’Università di San Pietrosburgo e mi preparavo per lavorare in un museo per curarne le collezioni. Quando arrivai a Cusco, nel 1999, essendoci tanta domanda di curatori di arte contemporanea, iniziai con le arti visuali e dopo, il mio interesse per il cinema mi portò a lavorare con mostre audiovisuali, sia nel cinema che con video-art.

VideoBabel è apparsa nella mia vita nel 2010 grazie ad un amico spagnolo, Jorge Mora Fernandez, specialista in comunicazioni e nuovi media audiovisivi. Egli fondò il festival e presentò la prima edizione nello spazio che gestiva in quel momento. Dopo mi passò il testimone nella seconda edizione e ancora oggi sono la responsabile di questo progetto che è già all’undicesima edizione.

Ha qualche aneddoto speciale a proposito di questa esperienza e cosa pensa fare per il festival in futuro?

Siamo stati uno dei primi festival nel mondo che iniziò a convocare lavori audio-visuali in via digitale. Nel 2010 era una novità. Ricordo che ancora si mandavano film digitali con supporti fisici come i DVD per posta ed era un vero mal di testa.