Giallo tra le strade di Shanghai..
Risolvere un caso di omicidio rifacendosi a un caso analogo successo mille anni fa: niente male per l’ex ispettore Chen Cao che, grazie ai dodici romanzi scritti da Qiu Xiaolong, ci accompagna nel complesso mondo politico-economico della Cina, un mondo oggi al centro dell’attenzione mondiale. Con Chen assistiamo pur sempre alla soluzione di un delitto.
Può trattarsi di una ex Guardia Rossa collusa con le Triadi che controllano il traffico internazionale di clandestini. Oppure di una Lavoratrice Modello della Nazione, figura esemplare della propaganda di Partito. In altri casi, si racconta di censura pervasiva, della corruzione politico-amministrativa, del massiccio inquinamento industriale o delle conseguenze della Rivoluzione Culturale.
..tra presente e passato
In ogni caso, assistiamo ai repentini e clamorosi cambiamenti urbanistici di Shanghai e della Cina socialista, fatti di trattorie e chioschi trasformati in locali con ragazze Karaoke, Shikumene bassifondi diventati nuovi villaggi dei lavoratori. Inoltre, entriamo nei trilocali dei ricchi dirigenti del partito come nelle stanzette con famiglie numerose o nella lussuosa Suite dell’Hotel con vista sui Monti Gialli.
Sarà poi possibile seguire l’arricchirsi delle polpette di riso con tuorlo d’uovo o carne trita di maiale, il diffondersi degli Occhi Celestiali, il sistema capillare di telecamere di sorveglianza per un controllo governativo sempre più invasivo e forte. Come costante, ecco la lotta di Chen con la Sicurezza Interna pronta a sottrarre all’ispettore i casi che di sicuro coinvolgono le alte sfere politiche che sono disposte a tutto per nascondere i propri malaffari.
Così vicine, così lontane
In quest’ultimo Processo a Shanghai, Marsilio 2020, c’è la bellissima associazione – suscitata in Chen Cao dal libro Poeti e assassini del sinologo olandese Robert Van Gulik – tra due personaggi femminili distanti mille anni ma dai profili e vicende simili: Xuanji, una poetessa della dinastia Tang, di cui vengono riportate le poesie alla fine del libro.
Nonostante sia chiusa in un convento confuciano, lei intrattiene svariate relazioni con uomini di potere. A lei viene associata Min Liuha, cuoca e anch’essa cortigiana. Per entrambe il problema è “rincorrere troppe cose: la poesia, la celebrità, la passione idealistica, la fama letteraria, le avventure romantiche, la ricchezza, la sicurezza… Una vita più semplice avrebbe consentito loro di trovare un uomo che davvero fosse capace di volere bene”.
Quindi una storia costruita attraverso rimbalzi tra passato e presente, tra poesia e giallo, tra storie di sesso e di potere, timore del controllo e delle spie, quotidianità della vita di Shangai. Qiu Xiaolong ha la capacità di farci vivere dentro questa caotica città e sentire anche il profumo del the nero o della varietà Scimmia Pregiata, delle focaccine fritte ripiene di brodo, delle fettuccine con le acciughe coltello. In questo clima, riflette, ricostruisce, elabora i suoi piani, mentre le fazioni tra loro rivali nella nuova “Città Proibita” ordiscono i propri.