Un testo a quattro mani

“La casa degli scherzi”, uscito per Fides Edizioni, è un romanzo centrato sulla formazione sociale e psicologica del personaggio principale. Sin dal titolo fa immergere il lettore nella dimensione dell’arcano.

Gli autori del romanzo “La casa degli scherzi”

Gli autori del giallo psicologico sono due fratelli, Annalisa e Francesco Agostinacchio. La scrittura a quattro mani non è mai semplice, per via dello stile che deve essere uniforme, e delle idee che devono convincere nella stessa misura sia gli autori che i lettori. Occorre precisare che Francesco è morto nel 2005 in un incidente aereo. Nel 2018, a tredici anni dalla sua scomparsa, la sorella Annalisa, in modo del tutto casuale, rintraccia una busta all’interno della quale sono conservate diverse pagine scritte a macchina. Conoscendo la passione del fratello Francesco per la scrittura, capisce di essersi imbattuta nel suo lavoro letterario, rimasto incompiuto.

Si tratta di quattro capitoli di un romanzo che raccontano una storia di amicizia, di gioventù, di scherzi e della crescita di un gruppo di ragazzi, come tanti degli anni Ottanta, fra cui si riconoscono quello bello, quello studioso, quello furbo e anche l’imbranato. Qualcuno più audace, qualcun altro più riservato e poco incline alla burla. Tutti con un futuro già delineato.

Ma la storia al termine del quarto capitolo è solo abbozzata e Annalisa Agostinacchio decide di svilupparla e concluderla. Un’operazione che richiede doti speciali poiché scrivere è un’arte che necessita di esercizio e di talento. Pur con le difficoltà di dover fare propria una narrazione lasciata in sospeso, l’autrice decide di affrontare le parole scritte dal fratello, lasciate nel silenzio di una soffitta per anni, donando loro una nuova vita. Così, durante il lungo periodo di isolamento causato dalla pandemia da Covid-19, si cala nel testo e con la memoria penetra la personalità complessa di Francesco per dare forma e compimento definitivi al romanzo.

Dai primi quattro capitoli al testo definitivo

L’autrice, facendo ricorso alla propria immaginazione, interseca i pochi ma essenziali elementi contenuti nei quattro capitoli del fratello con tutto ciò che sgorga dalla propria immaginazione. I personaggi allora prendono corpo e, dopo avere creato i fondamenti necessari per dare la vita alla storia, viene inserita la necessaria circolarità all’elaborato.

La seconda parte dell’opera è interamente costruita da Annalisa Agostinacchio che riesce a dotare il testo di soluzioni logiche e fluide. Nulla è lasciato al caso nella scrittura che, con lo stile rigoroso del genere giallo, scorre senza lasciare il lettore privo delle chiavi per dipanare il mistero. Nonostante ciò, l’autrice non crea mai nel lettore l’ansia di scoprire il finale. Invece lo accompagna per mano, con l’inclusione di dettagli che denotano un substrato solido in relazione alle situazioni oggetto della narrazione.

L’autrice conosce ciò di cui scrive, ogni rimando storico e culturale è dettagliato e preciso, segno di un meticoloso precedente lavoro di ricerca. Il testo è un coacervo di fantasia e realtà (non facilmente rintracciabile), espresso attraverso un linguaggio estremamente curato, colto. Ma al tempo stesso il romanzo è di agile lettura, scorre con scioltezza, essendo privo di verbosità o barocchismi. Inoltre, “La casa degli scherzi” ha il grande pregio di non eccedere nella lunghezza e di riuscire a mantenere tesa la narrazione.

Gli eventi narrati si svolgono in una città con lunghe e antiche mura: si tratta di Ferrara, la città dove Francesco Agostinacchio viveva svolgendo l’attività di medico, elemento che la sorella riprende nella parte da lei scritta. Alla fine di settembre le giornate sono ancora lunghe e calde, alcuni giovani spensierati si ritrovano a trascorrere le ultime ore prima dell’inizio dell’anno scolastico. Sono adolescenti e i loro diciassette anni sono vissuti con leggerezza, pensando alle ragazze e agli innocui scherzi da infliggere a qualche malcapitato di loro conoscenza. Francesco, Ottavio, Mario, Tonio, Gigi sono i loro nomi. Annalisa Agostinacchio concentra la propria attenzione su Francesco e Ottavio, i cui destini si incrociano, ed aggiunge nuovi soggetti per sviluppare l’intreccio.

Se nella parte scritta dall’autore si legge di un luogo “stregato”, nel quale hanno luogo i migliori scherzi inventati dal protagonista Francesco a scapito di sciocchi e manipolati individui, in quella creata dalla sorella si immagina un cunicolo nascosto e sotterraneo, appena visibile. Là si svolgono strani e inimmaginabili consessi che sembrano la chiave per risolvere l’enigma di una curiosa morte.

Da questo punto in avanti la storia è condotta dall’autrice incrociando le vite di Francesco e Ottavio le cui attività lavorative, come per uno scherzo del destino, si ritrovano.

Nella fase finale emerge la volontà di scoprire il velo che rende opaca la società contemporanea e mostrare i sistemi che la regolano, senza nascondere la necessità di ritrovare una forma di azione sociale che sia etica e moralmente accettabile.

I personaggi sono curati nei particolari, descritti in modo da poterli immaginare nella loro fase di vita matura, tanto da percepirne i loro tratti caratteriali attraverso le parole di Annalisa Agostinacchio. Francesco, il protagonista principale, non è il giovane burlone dei primi capitoli, ma un maturo specializzando anatomo patologo. Un medico, come nella vita era suo fratello Francesco, elemento che non sembra casuale: la sorella restituisce la vita a quell’affetto perso presto, nella cui ombra ha vissuto anni.

L’urgenza dell’autrice di non abbandonare all’oblio lo scritto del fratello è la motivazione di questa sua opera prima, un testo che accompagna il lettore con delicatezza e rispetto all’interno dei fatti, una pagina dopo l’altra. Così la lettura avanza senza sforzi e senza fretta nel mondo parallelo, manomesso, inimmaginabile, creato da Annalisa Agostinacchio.

Il risultato di questa operazione coraggiosa è un romanzo-tributo a chi non c’è più e che – secondo il pensiero di Paul Auster – invita a vivere tutte le esperienze che il destino presenta.

“La casa degli scherzi” di Francesco e Annalisa Agostinacchio, Fides Edizioni, Collana Nuove parole, 2023.