Le piovre del Théâtre de Vidy

Nella foto una scena della produzione del Théâtre de Vidy di Losanna: una piovra che si muove in un acquario, interagisce con una luce riflessa sul vetro della vasca
Immagine da "Temple du Présent - Solo pour octopus", Théâtre de Vidy-Losanna

Il Théâtre de Vidy rinnova la sua costante attenzione a temi poco esplorati, attraverso strumenti ibridi e variamente combinati. Il rapporto con il mondo animale sarà presto in scena con Temple du présent – Solo pour octopus.

La collaborazione fra il Théâtre de Vidy di Losanna, il regista svizzero Stefan Kaegi e ShanjuLab, specializzato nella sperimentazione teatrale con la presenza di animali, ha dato origine allo straordinario spettacolo Temple du présent – Solo pour octopus. A causa della pandemia la tournée europea si è interrotta, ma lo spettacolo è visibile grazie a una registrazione della performance – datata 7 gennaio 2021 – online sul sito del teatro e visibile sulla piattaforma Vimeo, in attesa della ripresa delle rappresentazioni dal vivo.

Attori inconsapevoli

In scena due particolari attori dotati di otto braccia e una testa con un cervello assai sofisticato. Evoluti rispetto ai loro simili, possiedono un sistema nervoso che rende autonoma ciascuna delle loro lunghe braccia. Riescono a percepire il dolore, così come lo stato di benessere. L’ambiente nel quale vivono è l’acqua marina, il loro nome “tecnico” è Octopus vulgaris, che origina dalla loro conformazione: sono due piovre. Appartengono alla specie più diffusa nei mari del mondo e provengono da un mercato del pesce della Francia meridionale. Il loro destino sarebbe stato essere cucinate.

Tutto al femminile

Quattro esseri di genere femminile: Sète e Adge, Judith Zagury e Nathalie Küttel. Piovre le prime due. Artiste legate a ShanjuLab le seconde, abituate lavorare con gli animali.

Nel teatro è stato portato un acquario nel quale piovre e umani si condizionano reciprocamente attraverso luci, oggetti e movimenti. Quelli delle mani delle artiste si traducono in flessuosi spostamenti dei cefalopodi. Si tratta di interazione tra umano e animale, sinergia energetica così stretta da porre dubbi sul fatto che sia il primo a muovere le fila del gioco e il secondo a subirlo. Judith o Nathalie sollecitano Sète o Adge, che si alternano nella performance, ed è un mistero osservare come le cefalopodi siano docili, nonostante il becco capace di rompere il carapace di un granchio o i gusci di molluschi. Appare finzione teatrale osservare Adge e Sète mutare il colore della pelle o ondeggiare intorno al contorno della luce circolare inviata sull’acquario. Ma si tratta dell’indole degli animali, un fatto istintivo non costruito ad arte.

Artisti, registi, sperimentazioni

Le artiste guidano le piovre durante la performance. Sembra improvvisazione, invece è il risultato di studi e esperienze sulla sottile, delicata, invisibile, fluttuante relazione basata sulla fiducia fra esseri dotati di capacità adattiva, curiosi per natura.

Del resto sia Judith Zagury che Nathalie Küttel provengono da ShanjuLab, luogo di creazione artistica e conoscenza della relazione fra uomo e animale, attraverso soluzioni teatrali e ricerche che includono etica, estetica, dialogo, osservazione, gioco.

Lo stesso approccio, aperto alla sperimentazione, è del regista Stefan Kaegi, svizzero di Soletta, fondatore del collettivo Rimini Protokoll con Helgard Haug e Daniel Wetzel. Il pluripremiato collettivo produce spettacoli-performance che fanno uso di un mix di teatro, cinema, musica, con coinvolgimento del pubblico su temi a carattere sociale: un esempio è Nachlass – Pièce sans personnes, spettacolo performance sul tema della morte e di ciò che rimarrà di noi.

La consulenza scientifica per Temple du présent – Solo pour octopus  è stata di Graziano Fiorito, specialista di piovre presso la Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli.

https://vidy.ch/en/temple-du-present-solo-pour-octopus-film-0