Il viaggio di Scholz in Cina preme sull’economia tedesca e italiana

Il viaggio di Scholz in Cina preme sull’economia tedesca e italiana

Ai primi di novembre il cancelliere tedesco Olaf Scholz vola in Cina con una delegazione composta dai rappresentanti dei più importanti gruppi industriali tedeschi. In 16 anni di potere Angela Merkel ci è andata 14 volte. Il format della visita di Scholz è il medesimo di quello delle volte precedenti. Un paio di aerei pieni fino all’inverosimile di rappresentanti degli interessi tedeschi in Cina, di diplomatici e membri del governo. Il volo questa volta sarà più lungo per non sorvolare la Russia.

Momenti difficili nei rapporti tra UE e Cina

L’evoluzione dei rapporti tra UE e Cina attraversa un momento difficile. La Cina è diventata un competitore. La visita è stata messa in calendario esattamente due settimane dopo il congresso del PCC in cui XI Jinping è stato confermato al potere per altri cinque anni. Ma altrove l’attenzione non è minore. Ad esempio, a Milano, alla più importante associazione industriale italiana, l’Assolombarda, che ha sede in un palazzo progettato da Giò Ponti (via Pantano), il presidente, Alessandro Spada, e Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, attendono i risultati non senza trepidazione.

Un cambiamento grazie al commercio

Scholz è ovviamente concentrato sull’industria tedesca, avendo questa investito molto in Cina. L’amministrazione Merkel ha seguito il motto “Wandel durch Handel”, il cambiamento grazie al commercio. Ma questo cambiamento verso la democrazia non c’è stato. Inoltre, la condivisione delle tecnologie ha immensamente favorito i cinesi che hanno utilizzato le succursali delle aziende tedesche come palestre di apprendimento. Connesso col sistema industriale tedesco è quello della Lombardia, Veneto e Emilia strettamente connesso con quello che ne parte organica in quanto grande subfornitore. Spesso ne ha seguito le strategie in modo passivo.

Il costo gas moltiplicato

Questo sistema si trova ora in una situazione di concorrenza aspra e di transizione tecnologica e energetica e le scelte del sistema industriale tedesco e francese influenzano in modo pesante quelle delle industrie italiane. Uno dei bastioni del modello, il basso costo dell’energia, si è disintegrato. Il costo gas si è moltiplicato del 1000 %. Si aggiunge anche da parte della UE una pesantissima carbon tax. Per quanto riguarda l’Italia, e in specie, Milano, occorre rilevare un sistema industriale in grosse difficoltà.

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