“Il futuro che ci guarda dal passato” convegno interdisciplinare sull’arte sacra

“Il futuro che ci guarda dal passato” convegno interdisciplinare sull’arte sacra

Il futuro che ci guarda dal passato” è il tema dell’incontro al MAREC di San Severino Marche, il museo diocesano che raccoglie le opere d’arte sacra salvate dalle chiese terremotate delle Diocesi di Camerino e San Severino. Il convegno, organizzato dal Museo Marec, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche e con il patrocinio della regione Marche, è stato curato dalla giornalista Nazzarena Luchetti e dalla direttrice del museo Barbara Mastrocola. Un dialogo tra arte e fede: l’arte come un ponte capace di intessere diversi collegamenti tra passato e futuro, ma anche nesso tra un territorio devastato dal terremoto e il suo ricco patrimonio storico.

L’arte sacra, l’iconografia, un ruolo ponte

Un ponte, infine, tra uomo e trascendenza, grazie al linguaggio iconografico proprio dell’arte sacra. Essa si coniuga al trascendente poiché è deputata a riaccendere le coscienze aprendole ai valori dello spirito. E in tal senso esprime il fare liberale dell’uomo e quindi lo emancipa in ciò che è e in ciò che desidera. L’arte si va facendo e quindi si iscrive nell’ambiente. Si avvale delle altrui esperienze e ne offre di nuove. L’arte è comunicazione e pertanto non può raggiungere il suo apice nel ripiegato soliloquio.

Il sacro poi non si riduce al nostalgico senso dell’arcano, non si esprime in indifferenziate mitologie, bensì evoca l’incontro con l’Assoluto e scopre in tale evocazione l’iniziativa divina.Tra i quadri e le sculture salvate dalle chiese inagibili per il sisma, in attesa del loro ritorno nella collocazione originale, al MAREC si sono confrontati storici dell’arte, giuristi e teologi, alla ricerca di un senso che vada oltre l’attimo. Spingere alla riflessione su presente, passato e futuro è d’altro canto proprio una delle finalità istituzionali del museo diocesano di San Severino Marche.

L’arte, maestra di vita

In un contesto culturale sempre più privo del senso dell’arte come maestra di vita, diventa importante sollecitare un ponte tra il mondo religioso-spirituale e la modernità. Domenica 30 aprile 2023, al Museo MAREC di San Severino si è svolto il convegno dal titolo “Il futuro che ci guarda dal passato”, una riflessione multidisciplinare sull’arte. Nessuna nostalgia del passato, ma uno sguardo di speranza rivolto a cose nuove, come una via per elevarsi verso l’assoluto. Un dialogo tra arte e fede, in un contesto in cui l’arte è intesa come memoria viva, come una tradizione senza la quale non si potrebbe comprendere il momento che viviamo né aprirsi in maniera positiva al futuro.

L’arte sacra salvata dal terremoto

Il MAREC, Museo dell’Arte Recuperata, è il museo diocesano dell’Arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche che raccoglie in un’unica esposizione le opere salvate dalle chiese dopo il terremoto del 2016. Il Marec, con sede all’interno del palazzo vescovile di San Severino Marche, è, dunque, la cornice privilegiata per il Convegno e dove sarà anche possibile visitare le opere esposte di cui fanno parte autentici gioielli, come la Madonna del Monte di Lorenzo d’Alessandro o la statua lignea della Madonna di Macereto.

Il dialogo fra le collezioni di arte sacra antica e contemporanea

Tra i temi che sono stati dibattuti si annoverano il dialogo tra le collezioni d’arte sacra antica e l’arte sacra contemporanea; l’arte sacra come dimensione artistica dell’esperienza della fede trinitaria; il pittore Lorenzo Lotto e la sua vicenda artistica con la basilica della Santa Casa di Loreto; la Chiesa e il suo percorso storico nella regolamentazione dell’arte sacra.

Il dott. Simone Saccomani, del Ce. A.S. – Centro Alti Studi, ha moderato il convegno che, dopo i saluti istituzionali dell’arcivescovo Mons. Francesco Massara e del sindaco Rosa Piermattei, ha visto la partecipazione di importanti relatori e docenti. Fra i presenti erano molte le figure tra le più stimate nelle rispettive discipline, quali il professor Stefano Testa Bappenheim, docente diritto ecclesiastico e canonico all’Università di Camerino, il professor Ralf Van Bühren docente presso la Pontificia Università della Santa Croce. Inoltre la dott.ssa Barbara Mastrocola, direttrice del Marec, la prof.ssa Francesca Coltrinari dell’università di Macerata e il prof. rev. Josè Maria Galvan del dipartimento di teologia morale dell’Università Pontificia della Santa Croce.

L’arte, medium speciale

L’arte, oltre ad essere una gioia per gli occhi e per il cuore, oltre a proporre le narrazioni degli artisti, suggerisce a tutti interrogativi e riflessioni. La dimensione conoscitiva religiosa delle espressioni artistiche, individua letture di tipo antropologico e teologico, caratterizzate dalla dimensione estetica, con un’apertura alla dimensione interiore. L’arte come medium esprime il processo di interazione fra chi vuol comunicare un contenuto, il messaggio stesso e i destinatari.

È un processo che richiede un’attenzione particolare sia per chi compone il messaggio che per coloro che lo interpretano. L’arte sacra in particolare è un sistema di segni che rappresentano e propongono significati per la memoria, la riflessione personale e comunitaria. Nasce dalla volontà dell’artista di trasmettere il proprio messaggio interiore. Ma è anche strumento di testimonianza, della narrazione di un’esperienza profonda, personale e comunitaria che interpella e conduce alle categorie della trascendenza.

Leggibile e comprensibile nel tempo, l’arte sacra

Nel tempo il contenuto continua ad essere leggibile e comprensibile, purché se ne conservi la memoria interpretativa e le chiavi di lettura dei codici specifici del linguaggio iconologico. Aiutare l’uomo a “varcare la soglia” può essere interpretato in diversi modi. Vedere, o anche solo intravedere, la possibilità di andare oltre – oltre la paura, oltre il buio di certi giorni e di certe situazioni – incoraggia a ricercare la luce della speranza. È un atto di fiducia che si rinnova anche in contesti caratterizzati da elevata complessità come quello contemporaneo.

Dello stesso autore: A Massagno (Svizzera), Festival per la pace e la giustizia

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SIMONE SACCOMANI
Presidente dell’Associazione La Stanza dell’Arte (www.stanzadellarte.net). Si occupa di arte con approccio antropologico, sociologico, teologico, giurisprudenziale (specialista diritto contrattualistico). Laurea in economia, in giurisprudenza e baccalaureato in scienze religiose. Responsabile settore comunicazione del Ce.a.s. Centro Alti Studi per la lotta al terrorismo e alla violenza politica, per il quale inoltre coordina le tavole rotonde su tematiche artistiche.