Fragilità e inclusione, lo Spazio3R

Rocchetti di filo per macchina per cucire di vari colori, all'interno del laboratorio dell'Associazione Spazio3R

L’Associazione Spazio3R opera nel seminterrato di un palazzo d’epoca a Milano, da anni anche sede del CIF di Milano (Centro Italiano Femminile), retto da Maria Teresa Coppo. Più o meno 50 metri quadrati dove, veloci e orgogliose, fra grandi tavoli e strumenti di lavoro, passano le giovani che qui hanno trovato qualcuno che le ha ascoltate. Il luogo è curato, pieno di cose e persone che hanno un passato. E avranno un futuro, diverso da quanto lasciato alle spalle.

Le sarte professioniste 

Ragazze scappate – o scampate- da situazioni di fragilità e pericolo, alle quali l’associazione ha dato l’opportunità di una nuova vita. Nel laboratorio ci sono macchine per cucire, tavoloni per il taglio, fine pezza di tessuti, rocchetti di filo piccoli e grandi, passamanerie e bottoni. In questo ambiente si muovono con sicurezza, tra le altre, Rania e Halima.

Una donna tiene in mano il manuale illustrato di italiano in sartoria, all'interno del laboratorio sartoriale dell'Associazione Spazio3R
Maria Teresa Coppo, Presidente CIF Metropolitano di Milano, esponente politico nazionale, europarlamentare per il PPE nel periodo 1993-1994

Sono le sarte professioniste -egiziana la prima, siriana la seconda- che, grazie a questa iniziativa, hanno trovato un lavoro, dopo essere fuggite dalla fame o dalla povertà, se non dalla guerra. Dopo avere frequentato un corso “informale” di taglio e cucito, hanno recuperato fiducia in se stesse e negli altri. Ora sono riferimenti solidi all’interno dello spazio e maestre delle tre erre proprie del nome dell’associazione. Realizzano pezzi unici, o quasi, di sartoria, utilizzando tessuti donati da privati e da organizzazioni come la Fondazione Canali. Ecco la ri-nascita di un nuovo ciclo per questi pregiati tessuti, mediante ri-ciclo, ri-uso e il ri-cucire.

L’associazione, i progetti europei, il CIF

Spazio3R: Ri-ciclo Ri-cucio Ri-uso. L’associazione, come entità autonoma, nasce alla fine del 2020, dopo la conclusione del progetto di Associazione IRENE (Iniziative, Ricerche, Esperienze per una Nuova Europa) iniziato nel 2016, volto ad avvalersi delle esperienze di altri progetti europei. Da qui l’impegno delle giovanissime coraggiose Chiara Ceretti e Cora Bellotto (fashion designer), rispettivamente presidente e vice presidente di Associazione Spazio3R.

I fondamenti e la missione del CIF, fondato da Maria Federici nel 1946, sono sottotraccia e hanno ispirato l’operazione di Spazio3R: donne che aiutano donne allo scopo di “contribuire alla costruzione di una democrazia solidale e di una convivenza fondata sul rispetto dei diritti umani e la dignità della persona secondo lo spirito cristiano”. Basti rilevare che i corsi del CIF di lingua italiana per straniere sono completamente gratuiti e le madri trovano accoglienza per i loro bambini.

Senza alcuna ideologia e al solo scopo di fornire sostegno e lavoro, più di settanta donne provenienti da oltre venti Paesi sono passate per lo Spazio. Per alcune ora è un lavoro vero e proprio, per altre è un luogo di co-working, anche se la pandemia ha limitato molto il loro impegno. Lo Spazio per molte di loro è la casa, non possono rinunciare a rivedere i volti amici i quali hanno allontanato la minaccia dell’isolamento in un paese straniero, favorendo l’inclusione.

Spazio3R, l’impegno sociale nei progetti

L’associazione è molto attiva anche nella ricerca di collaborazioni di varia natura: nell’ambito del progetto POLIMascherina solidale promosso dal Politecnico di Milano, Spazio3R è stata selezionata tra le realtà alle quali è stato donato tessuto-non-tessuto certificato dal Politecnico per la realizzazione di mascherine protettive durante l’emergenza Covid. Nel 2019 ha realizzato la produzione di shopping bag per conto di ICEI, come gadget del progetto europeo MILE Migrants Integration in the Labour market in Europe. Tessuti e nastri di riciclo sono stati i materiali utilizzati in una prospettiva di sostenibilità.

L’importanza di creare una rete

targhetta di un capo dell'Associazione Spazio3R Riciclo Ricucio Riuso, scritte in grigio e rosso su fondo chiaroSpazio3R intende “fare rete”. Ciò significa creare fitti legami e interazioni tra realtà che si pongono come soggetti intermedi per dare aiuto all’integrazione e all’inclusione. Le chiavi per questi straordinari obiettivi sono la dedizione e il denaro. Ma le risorse sono scarse soprattutto nel terzo settore, nonostante i grandi numeri del volontariato in Italia. Secondo l’ultimo rapporto di ricerca sul volontariato di Istat e EURICSE, nel territorio definito di economia sociale, in Italia si muovono circa 380 mila organizzazioni –tre quarti sono associazioni- che generano valore aggiunto per 49 miliardi di euro con 1,52 milioni di addetti contro i 5,5 milioni di volontari.

 

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