Dopo 60 anni il Salone del Mobile si ripropone tra economia e design

Salone del Mobile 2022, MIlano
Salone del Mobile 2022, MIlano

Salone del Mobile, dal 7 al 12 giugno

Un legame sempre più stretto tra via Monte Napoleone e via Durini per questa edizione del Salone del Mobile. Da una parte il quadrilatero della Moda dall’altra il Distretto Durini del Design e arredi di alta gamma.

Il sindaco Sala ha cercato in ogni modo di chiudere i cantieri in piazza San Babila e Largo Augusto ma i ritardi accumulati durante il lockdown nei lavori della nuova linea della metropolitana 5 non lo hanno permesso. Per il Salone del Mobile del 2023 la promessa è che le due piazze saranno percorribili unendo i distretti della Moda e del Design.

Filiera del mobile, incremento del 14%

L’incremento della filiera del mobile rispetto al 2019 è stata del + 14 %  di giro di affari. Un successo, ma i protagonisti hanno guardato al mondo a fianco: quello della Moda. Quello che i gruppi della Moda Richemont, Hermes, Prada, LVMH hanno fatto durante i due anni del Covid è sotto gli occhi della Federlegno Di Claudio Feltrin, organizzatrice del Salone Del Mobile, come un esempio straordinario, una performance stellare, da imitare.

Il Mobile guarda la Moda

Quando nel marzo 2020 scoppia il Covid la Moda sembra sia in cima alla lista delle vittime. Si comunica grazie a Zoom e si fa Smartworking. L’abbigliamento e i centri commerciali non interessano a nessuno. Poi una ripresa a sorpresa e un’esplosione di consumi grazie alla capacità di connettersi ai giovani consumatori, i Millenials. I numeri sono impressionanti +80% di fatturato a livello globale. In Cina e Estremo Oriente ancora di più.

Il rivoluzionario è stato designer Virgil Abloh, intimo di Kanye West responsabile di Vuitton, che ha capito la generazione dei Millenials e ha inventato l’idea delle collaborazioni. Quella di Vuitton e Supreme, una marca famosa tra roller-skate, è tra le meglio riuscite. Anche Alessandro Michele con Kering ha dato un potente contributo in questo senso.

Anche le grandi aziende di arredi hanno cavalcato questa crescita certo con numeri meno vistosi. Fondamentale è stata la capacità di stare in rete e connettersi con le nuove generazioni. L’esempio delle sedie Vitra colorate e in numero limitato firmate con Supreme ha fatto il giro dei produttori di mobili.

Il Salone del Mobile, il FuoriSalone, Molteni, Cassina, D Studio guardano a questo allargamento della base di consumatori inventato dai gruppi della moda. Si guarda con invidia alla svolta della Moda che da prodotto per consumatori affluenti di mezza età e posizionati su attitudini moderate si è agganciata alla turbolenta generazione Z.

Il giovane consumatore urbano

Il focus è il giovane consumatore urbano. Non a caso proprio in via Durini due gruppi provenienti dalla Moda: Dolce e Gabbana e Versace, tentano un innesto con mega showroom che prepara il terreno ai Millenials e al loro stile di vita. Il vortice di appuntamenti dalla Biennale, la serata Vuitton alla Fenice, il MetGala promosso dal Metropolitan Museum, il Festival Di Cannes, il Salone del Mobile ruotano tutti sull’allargamento del pubblico includendo nuove fasce di popolazione con attenzione alle differenze culturali.

Le istituzioni di Milano procedono in modo sparso. In ritardo alcune, molto presenti altre come Fondazione Prada, Hangar Bicocca e Intesa San Paolo. Triennale inaugura “Menphis Again”, Ettore Sottsass protagonista. Il Museo del Novecento ricorda Aldo Rossi. Il dopo Covid con un pubblico di consumatori straordinariamente ringiovanito, affluente e disponibile a mescolanze inaspettate di prodotti di lusso e street style, con preferenza per sostenibilità e economia circolare. pone il Salone del Mobile di fronte a scelte inaspettate.  

 

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