Una mostra collettiva alla Casa d’Arte Spagna Bellora
La Casa d’Arte Spagna Bellora (Milano, via Borgonuovo 18) inaugura il 9 novembre (e fino al 16 dello stesso mese) la mostra “Cose ritrovate”. Fra il passato e il presente, fra artisti legati alla storia di Gianfranco Bellora e nomi nuovi ma comunque di ricerca e pur sempre in linea con quell’attività. Bellora fu un gallerista di punta, fra anni Settanta e Ottanta, tra nuovorealismo, mec-art, astrazione inquieta e tendenza verbovisuale di cui divenne riferimento.
Da qualche anno Anna Spagna (artista, poeta e promotrice culturale, testimone attiva dell’attività del famoso gallerista di cui fu moglie) ha avviato, in via Borgonuovo, la Casa d’Arte Spagna Bellora. In questo novembre cura una mostra appassionata (Cose ritrovate, come dice il titolo), con l’organizzazione di Almach Art di Luca Temolo Dall’Igna, curatore di eventi artistici, la presentazione critica di Alessandra Alliata Nobili, e il progetto grafico di Irene Inchaurrandieta. Un’agnizione aperta, fra il ritrovarsi e nuove partenze.
Artisti, ricerca, astrazione
Si espongono opere di Umberto Faini (“principalmente pittore e disegnatore. Ha approfondito una personale ricerca sul puro segno-colore”), Candida Ferrari (“gioco cangiante di luce e trasparenze, che trasforma l’ambiente con effetti emotivi”), Ōki Izumi (ancorata al suo materiale privilegiato, il vetro, per “Un percorso di ricerca che tende all’astrazione”), Kyoji Nagatani (“esplora relazioni d’equilibrio nelle sue Pietre Oniriche, dove la superficie specchiante di elementi in bronzo sospesi su un filo in tensione si anima ad ogni oscillazione, attirando lo spettatore nell’opera”).
Ancora: Anna Pennati (“segni forti, decisi, scompongono e ricompongono frammenti d’immagine che si rivelano lentamente allo spettatore per poi divenire evidenti”),
Anna Spagna (“Dall’esperienza del restauro sviluppa una pratica con una dimensione materica soffusa da temi di vita quotidiana. L’archeologia del presente ispira i Catarifrangenti, nati da un incontro con una ciclista sbadata che perde un catadiottro in strada”), Rossella Taffa (“piccole sculture che si distinguono, come i bei bozzetti che ne tracciano l’origine, per l’armonia di forme e cromie prese in prestito alla natura”),arte e
Feuei Tola (pittrice, performer, videoartista attiva tra Italia e Spagna, negli ultimi anni ha elaborato le Iconografiche, dipinti che insistono sulle lastre mediche, che talvolta si risolvono in installazioni).
Fra arte e spinte sociali, la mostra alla Casa d’Arte Spagna Bellora
Una iniziativa vivace, rigorosa, stimolante, all’insegna di una passione forte e autentica per l’arte e i suoi collegamenti con le spinte sociali, oggi pressanti e complicate più che mai.