Christiane Jatahy, la sua opera contro i fascismi

Christiane Jatahy, la sua opera contro i fascismi
Foto di Magali Dougados. Courtesy Piccolo Teatro di Milano

Sarà presentato domani 18 maggio 2022, al Piccolo Teatro Strehler in prima nazionale, il lavoro Entre chien et loup di Christiane Jatahy. Acclamata autrice e regista brasiliana, prossima a ricevere il Leone d’Oro alla carriera nell’ambito di Biennale Teatro 2022, Christiane Jatahy descrive la sua opera con la serenità di chi ha certezze ma anche velati dubbi, invitando a pensare guardando in profondità. Un urlo silenzioso che l’autrice affida a parole che non hanno nulla di retorico.

Entre chien e loup è parte del Festival Presente indicativo e rientra negli stilemi che la regista adotta per comunicare il proprio messaggio. Impegnata a studiare il rapporto fra teatro e cinema, Jatahy mescola le due forme, partendo dalla prima, portando la seconda al suo interno, attraversando entrambe con artifici e apportando cambiamenti di vedute. 

Con linguaggio innovativo e spiazzante, la regista e autrice brasiliana crea a partire da un canovaccio già scritto – nel caso di Entre chien et loup si tratta del film Dogville, di Lars Von Trier – e ne cambia i contenuti. I personaggi diventano persone, la realtà finzione e viceversa. Il passato e il presente si insinuano l’uno nell’altro straniando lo spettatore. 

I personaggi del lavoro della Jatahy fratturano il film di Von Trier, “con il desiderio di non rivivere ciò che hanno vissuto nel film”.  Emergono le questioni sociali che ben conosciamo, come la non accettazione del diverso, visto come un pericolo. E la minaccia, nel lavoro di Christiane Jatahy,  è una donna che fugge dal fascismo per cercare un nuovo luogo dove vivere. “Da questi due centri – la donna e la società – (i personaggi/persone) non vogliono ripetere la storia e decidono di rifare il film. Ma il passato riaffiora e, mentre girano il nuovo film, invisibile torna il fascismo, come una forza che porta per mano e trasforma in modo trasparente”.

È un chiaro invito a riflettere sul passato recente del Brasile, dove il presidente Bolsonaro ha costruito la propria ascesa al potere con astuzia, concedendo privilegi, inculcando preconcette false verità e idee che con il tempo si sono incancrenite e diventate pratica. Ma il rischio si annida dovunque e il passo verso i fascismi è breve. Spesso è già compiuto.

Christiane Jatahy, la sua opera contro i fascismi
Christiane Jatahy. Courtesy Piccolo Teatro di Milano

L’opera della Jatahy è complessa nella costruzione, crea, slega e interseca: personaggi/persone, passato/presente. L’obiettivo è creare un linguaggio espressivo nel quale il cinema entri a far parte della narrativa dello spettacolo. Un linguaggio che porta in sé contenuti politici. Questo perché il teatro è “sempre politico, riguarda la polis e come artista devo parlarne”, afferma Christiane Jatahy. 

“Il teatro, senza propaganda e senza proclami di verità, lascia la responsabilità di scelta al pubblico”. Nonostante si tratti di minoranza “silenziosa” il pubblico può essere attivo anche negli spettacoli non esplicitamente partecipativi, attraverso le reazioni che il teatro genera. E dall’incontro tra drammaturgia e pubblico può nascere una proposta di cambiamento, a partire dai singoli individui fino al coinvolgimento dell’intera comunità. Un’utopia che può diventare realtà.

Entre chien et loup, ispirato al film Dogville di Lars Von Trier. Scenografie, regia e adattamento di Christiane Jatahy, con Véronique Alain, Julia Bernat, Élodie Bordas, Paulo Camacho, Azelyne Cartigny, Philippe Duclos, Vincent Fontannaz, Viviane Pavillon, Matthieu Sampeur, Valerio Scamuffa. Produzione Comédie de Genève. Coproduzione Odéon-Théâtre de l’Europe-Paris, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, Théâtre national de Bretagne-Rennes, Maillon Théâtre de Strasbourg-Scène européenne. Piccolo Teatro Strehler dal 18 al 20 maggio 2022.

 

Leggi anche: The Future, lentamente cancellato dal passato