Akiè Arichi in Keller street, Paris
Some time ago, Keller street in Paris, in the Bastille area, was largely dedicated to art. Now only one gallery survives: that of Akié Arichi. At the time, the gallery was opened in a district far from the capital’s great artistic centres, far from the Centre Georges Pompidou, the Musée d’Art Moderne, Saint-Germain-des-Prés and Montparnasse. The street filled with galleries, then gradually emptied. It’s true that this area was not attractive at the time. Today, however, it is very popular.
French, South American and Japanese artists
Akié Arichi showed French, South American and, of course, Japanese artists in her spaces (she had a market in her home country). Slowly, Mrs Arichi managed to attract collectors and amateurs. In 1990, she decided to become a publisher. She published catalogues, but almost all galleries did this. In addition, she devoted herself to luxury publishing, with precious paper, original works and bound boxes with a very carefully designed typography. The first authors were Humberto Castro and Dimitri Anatolis in 1993. Thirty years have passed, then.
French poets and classical Japanese literature’s authors
Since then, she has published mainly poets, such as Jean-Clarence Lambert, Alain Jouffroy, Kenneth White, Bernard Noël, Gilbert Lascault, Michel Butor, Salah Stétié, Jean-Loup Philippe and Zeno Bianu. But she has also published classics of ancient and modern Japanese literature, such as Bashô or Natsume Sòséki. She has also dealt with the writings of Rainer Maria Rilke, Victor Hugo, René Char, James Joyce, García Lorca and Victor Ségalen. Today, she boasts almost one hundred volumes, with a circulation of no more than one hundred copies each. The average print run is usually 25 copies.
Four-handed work
She spent his time choosing relatively modest-dimension, almost square formats. But she also made large rectangular boxes as illustrated books, in accordance with the tradition for these sizes. As for the artists, they were authors from his gallery. For example, Pierre Delcourt, Takahisa Kamiya. Recently, she dedicated a book to Uruguayan Carmelo Arden Quin, André-Pierre Arnal, Arthur Aeschbacher and Christian Jaccard. The works of art are often in the original. But others are engravings, or serigraphs, and several of them are made using etching or silkscreen reproduction techniques. The publisher does not have different rules than other publishers in this genre. But for her, the four- handed work is very important.
Diversity and creative freedom
Her originality lies first of all in the open choices she makes: she did not want to close herself off within a small circle. Moreover, her books are not conceived in a serial way. She loves diversity and creative freedom more than the fixed image of the publisher. Today she is one of the most interesting publishers of “artist books” in France. This type of activity is still vital in France and has many collectors. Akié Arichi managed to make her way in an area dominated by Maeght and Autrechose, in a context of hundreds of publishing houses of various types and importance. This could happen thanks to her perseverance and ambition.
Qualche tempo fa, la rue Keller a Parigi, nella zona della Bast
Una casa editrice d’eccellenza
ille, era dedicata per una buona parte all’arte. Adesso non è sopravvissuta che una sola e unica galleria: quelle di Akié Arichi, japanese editor. Allora la galleria fu aperta in un quartiere lontano di grandi centri artistici della capitale – lontano dal Centre Georges Pompidou, lontano dal museo d’Arte moderna della città di Parigi, di Saint-Germain-des-Prés e di Montparnasse. La strada si è coperta di gallerie, poi si è svuotata poco a poco. E vero che questa zona, all’epoca, non era ben vista. Oggi, è diventata ricercata.
Akiè Arichi editore, artisti francesi, sudamericani e giapponesi
Akié Arichi ha presentato degli artisti francesi, dei sudamericani e, ovviamente, dei giapponesi (aveva un mercato nel suo paese d’origine). E, senza rumore, è riuscita a attrare collezionisti e amatori. Nel 1990, ha decido di diventare editrice. Pubblicava dei cataloghi, ma questo lo facevano quasi tutte le gallerie. Si è dedicata all’edizione di lusso, con carta preziosa, opere originale e cofanetti rilegati. Con una tipografia molto curata. I primi autori che lei ha pubblicato sono Humberto Castro e Dimitri Anatolis nel 1993. Trent’ anni fa che ha cominciato la sua produzione.
Poeti francesi e i classici della letteratura giapponese
Da allora, ha avuto come autori soprattutto dei poeti come Jean-Clarence Lambert, Alain Jouffroy, Kenneth White, Bernard Noël, Gilbert Lascault, Michel Butor, Salah Stétié, Jean-Loup Philippe, Zeno Bianu, ma anche grandi classici della letteratura giapponese, antica e moderna, come Bashô o Natsume Sòséki per esempio. Ha pubblicato anche testi di Rainer Maria Rilke, Victor Hugo, René Clar, James Joyce, Garcia Lorca, Victor Ségalen, per citarne alcuni. Oggi può vantare di avere creato quasi cento volumi. Nessuno di loro è stato stampato in più di cento copie. La tiratura media è in genere di 25 esemplari.
Akiè Arichi editore, lavoro a quattro mani
Ha spesso scelto dei formati quasi quadrati, di dimensione relativamente modeste. Ma ha fatto anche dei cofanetti rettangolari di grandi dimensioni nella tradizione di questo format di libri illustrati. Non ha pubblicato che i soli artisti della sua galleria, tale Pierre Delcourt oppure Takahisa Kamiya. Di recente, ha fatto un libro come Carmelo Arden Quin, André-Pierre Arnal, Arthur Aeschbacher o Christian Jaccard. Le opere sono spesso degli originali. Ma un certo numero sono realizzate con le tecniche dell’incisione o della serigrafia. L’editrice non ha regole precise, è diversa dagli altri editori di questo genere. Per lei, conta solo il valore dell’opera fatta a quattro mani.
Akiè Arichi editore, diversità e libertà creativa
La sua originalità consiste in primo luogo nell’orizzonte delle sue scelte: non ha voluto rinchiudersi dentro un piccolo circolo ristretto. E poi, i suoi libri non sono pensati in una prospettiva uguale. Ama la diversità e la libertà creativa più che l’immagine dell’editore. Oggi figura tra i più interessanti editori di « libri d’artisti » in Francia. Ed è un bel successo perché questa attività è tuttora feconda in Francia, dove numerosi collezionisti s’interessano a libri di questo tipo. Akié Arichi è riuscita a trovare la sua strada dove si erano imposti nomi come quelli di Maeght o le Editions Autrechose, tra centinaia di case editrice di vari tipi e importanza. Si è fatto un nome in un universo ancora molto ricco, soprattutto grazie alla sua perseveranza e al suo desiderio di andare il più lontano possibile in questa direzione.
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