Loop. La Recensione Ricorsiva

recensione loop

Immagine a fumetti della serie tv Loop, tra fantascienza e poesia. Un robot di grandi dimensioni si aggira per un bosco con alberi, sullo sfondo un essere umano che guarda il robot.

Tra i migliori eredi della storica serie “Ai confini della realtà”, fortemente collegata alle migliori qualità della moderna serialità (compresi gli effetti speciali fatti in modo poetico), ecco questa serie, su piattaforma Prime Video, vi avvinghia in modo lieve. Vi porta per mano in una passeggiata nel bosco. Un boschetto animato di strani e timidi robottoni dal design retrò, oggetti abbandonati che sembrano sculture d’arte moderna ma sono invece relitti di fantascienza.

Una serie di storie intrecciate come i rami del bosco, scompigliati come le foglie d’autunno, imprevedibili e poetiche come le gelide soffiate di vento che lasciano brividi e pensieri sospesi.

Simon Stålenhag, come il Giger in Alien, porta alla serie un vero contributo artistico di innegabile spessore. Si astengano gli amanti dell’azione e del dinamismo, ben vengano gli estimatori dell’impegno psicologico e delle storie collettive.