Questioni di Eni

Appena al di là della Tangenziale di Milano, vicino allo snodo per l’Autostrada del Sole c’è la sede dell’Eni. É il gruppo industriale più importante di Milano, e dopo ENEL il secondo per fatturato nelle classifiche internazionali.

La quotazione è passata da 14 euro nell’ultimo anno ad appena 6 euro. Non è stata la sola vittima del calo del prezzo del greggio perché il gruppo americano Exxon, la regina dell’Oil, è passata da più di ottanta dollari ad appena una trentina. C’entra anche la decarbonizzazione per combattere la crisi climatica. Se Eni ha fatto meno 57,5% dall’inizio dell’anno, la controllata Saipem ha fatto ancora peggio con un meno 67,6% delle quotazioni.

Per Milano l’Eni ha un significato particolare perché oltre che un grande datore di lavoro nel settore STEM è anche il gruppo che, per volontà di Enrico Mattei, fondò e finanziò il quotidiano Il Giorno.

L’Eni sta affrontando una lunga transizione. Gli esiti sono incerti.

Altre ristrutturazioni del sistema industriale milanese hanno avuto esiti mediocri o deludenti. Poco è rimasto di quel gruppo di industrie da Sit Siemens a Telettra, che facevano di Milano uno dei grandi centri della telefonia mondiale negli anni Novanta del secolo scorso. Uguale la vicenda della Pirelli, finita in mano a un gruppo cinese, lasciando un’area deindustrializzata di proporzioni enormi per fortuna ora occupata dall’Università Bicocca. Certo poteva andare peggio come è successo a Torino, che tutt’ora conta più di venti aree deindustrializzate tutte eredità della Fiat. Un primato europeo.

Il Sindaco Beppe Sala per esperienza propria, ha ricoperto ruoli di punta in Telecom, sa quanto i processi di ristrutturazione industriale seguano delle logiche proprie spesso molto avverse agli interessi delle città e delle loro amministrazioni. Questa è una delle ragioni per cui Milano ha sempre voluto mantenere, anche con gravi sacrifici, il controllo di un gruppo di aziende da AEM a MM a SEA. Un calo così brusco delle quotazioni in genere non è un buon segno. Quello di Eni annuncia nuvole all’orizzonte.