In Europa l’arte riapre

sopra barche di legno ci sono installazioni di chiavi e lana rossa
Chiharu Shiota The Key in the Hand, 2015 Installazione: chiavi, barche di legno, lana rossa Padiglione giapponese alla 56. Biennale di Venezia, Venezia, Italia Foto di Sunhi Mang © VG Bild-Kunst, Bonn, 2020 and the artist

Tra le prime manifestazioni artistiche europee del post lockdown ufficiale, c’è la recente iniziativa Gallerie Open Doors a Bruxelles che ha coinvolto 40 gallerie della capitale del Belgio. Questo con il coordinamento di Brussels Gallery Weekend. 

E’ il caso della galleria Templon, che ha esposto Chiharu Shiota, che, da sempre, lavora sul corpo. L’artista con i suoi fili rossi compone ragnatele inclusive, luoghi in cui si entra e che mettono assieme performance, body art e installazioni in un processo che pone al centro il corpo. Egli gioca con le nozioni di temporalità, movimento e sogni. Allo spettatore chiede un doppio impegno fisico ed emotivo. Negli ultimi anni, Chiharu Shiota è stato ampiamente esposto in varie parti del mondo.

dipinto ad acquerello raffigurante una donna tatuata e nuda che regge un bastone. La donna si trova all'interno di un'area arancione circondata da alberi
Karishma D’souza, Invocazione, acquarello su carta, 2020

Ha fatto seguito (inizio luglio) la Paris Gallery Weekend. Una quattro giorni in cui si è tornati a girare per la città saltando da una galleria all’altra con un certo spirito di libertà e di tranquillità. Xippas Paris ha presentato la mostra Invocation di Karishma D’Souza. L’artista indiano aveva esposto già due volte nella galleria francese. Fondata nel 1990, Xippas Paris si trova nel cuore del Marais. Xippas ha aperto altri due spazi a Montevideo e Ginevra nel 2010 e nel 2011. Inoltre, nell’aprile 2019 è stata inaugurata una gallery Baronian Xippas a Brussels e un’altra a Punta del Este (Uruguay) nel gennaio 2020. Di D’Souza si presentano recenti disegni ad acquerello e dipinti ad olio. I suoi sono ricordi personali, che trasformano in segni e simboli.  L’artista fa spesso riferimento alla situazione politica in India e a questioni di ingiustizia sociale. Parla di coloro che sono stati inseguiti dalle loro case in modo da poter costruire un’altra fabbrica; delle foreste sradicate da “fantasmi affamati” del capitalismo in vista di un’ulteriore industrializzazione; di omicidi e persecuzioni e le numerose bugie della propaganda ufficiale. Il ritratto di un amico, la reminiscenza di una conversazione, di una finestra con vista o di un’immagine poetica. Ispirata al contesto culturale della sua infanzia, D’Souza crea narrazioni che attingono alla poesia Sufi e alle miniature del Rajasthan

Per tutta l’estate è visitabile l’iniziativa Ginevra Sculpture Garden 2020,  seconda edizione, mostra all’aperto di alto livello allestita al Parc de la Grange / Parc des Eaux-Vives / Quai Gustave-Ador / La Réserve Genève / Île Rousseau. Una trentina di sculture di grande formato, diverse delle quali prodotte appositamente per la mostra da giovani artisti. Ci sono “percorsi” e progetti speciali (Stefan Tcherepnin e Matthew Lutz-Kinoy, La Réserve Genève, Francesco Vezzoli, Île Rousseau). Fontane, panchine, architetture, bandiere o cellulari, opere partecipative, coinvolgenti o in dialogo con i parchi Eaux-Vives e La Grange tracciano i contorni di un nuovo modo di pensare alla scultura oggi. 

Dalla fine di agosto fino a tutto novembre  si svolge Manifesta a Marsiglia. Traits d’union.s, il programma centrale di Manifesta 13 Marsiglia, è concepito secondo i sei rispettivi luoghi storici: The Home, The Refuge, The Almshouse, The Port, The Park e The School.

Il team curatoriale (Katerina Chuchalina, Stefan Kalmár, Alya Sebti) ha annunciato 47 partecipanti di Traits d’union.s, con una combinazione di opere di nuova concezione, alcune commissionate appositamente.