Il candidato Sala, lista propria e liste alleate

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Sala

Il sindaco Beppe Sala si presenta per il secondo mandato con l’appoggio dei Verdi Europei. Oltre alla lista civica personale “Beppe Sala Sindaco”, accreditata dai sondaggi al 15%, altre 6 sono alleate. Il PD lo e il suo segretario Enrico Letta sono dalla sua senza i dubbi che Nicola Zingaretti un tempo nutriva affascinato dai Cinque Stelle. Potranno vantare assessori in numero proporzionale ai voti presi. Lo ha dichiarato Sala senza peli sulla lingua.

Il pediatra Luca Bernardo, candidato di Lega, Fratelli d’Italia e senza molta convinzione anche di Silvio Berlusconi e Forza Italia, gioca le sue carte sulla contrapposizione tra centro città e periferia. È un neofita assoluto, gli americani direbbero “absolute beginner”. Lo guida nella campagna elettorale con funzione di spin doctor l’ex assessore Riccardo De Corato. Temi preferiti sono la sicurezza, l’abolizione di piste ciclabili, il divieto di circolazione dei monopattini, l’ascolto dei cittadini e la contestazione del prezzo del biglietto dei trasporti urbani aumentato dalla giunta Sala a 2 euro. Luca Bernardo vorrebbe anche l’abolizione della tassa di occupazione del suolo pubblico per conquistare il ricco serbatoio dei ristoratori e dei proprietari di bar, ma si riserva di annunciarlo dopo l’estate nel caso i sondaggi non migliorassero.

Il terreno politico a Milano è stato ripulito per quanto possibile da avversari scomodi che approfittano delle debolezze dei due principali contendenti Beppe Sala e Luca Bernardo. Resiste solo il senatore ex Cinque Stelle ma anche ex Lega, Gianluigi Paragone che, con la sua formazione ItalExit, punta al malessere dei ceti medi e delle tute blu che temono di perdere, per ristrutturazioni aziendali, lavori malpagati.

A meno di sorprese e scivoloni inaspettati e con una campagna elettorale lunga ormai otto mesi Beppe Sala gode di un cospicuo vantaggio sul suo inseguitore Luca Bernardo. I grandi costruttori, le società di assicurazioni, le banche, la Milano delle istituzioni culturali e anche dei ceti medi sofferenti preferiscono il programma del Sindaco Beppe Sala. Sanno che la certezza del cospicuo flusso di risorse del PNNR, Next Generation o Recovery comunque lo si voglia chiamare, dipendono dalla stabilità del quadro politico e da un abile professionista, il sindaco, che sappia prendere, coordinare e spendere i finanziamenti. L’elettorato milanese è sufficientemente navigato da capire che un’occasione come questa è solo pari a quella del Piano Marshall del primo dopoguerra.

Purtroppo i concorrenti alle risorse sono molti di più. Una sostituzione dell’attuale sindaco sarebbe contemplata solo nel caso di una figura politica altrettanto smaliziata con precisi e convincenti piani. La cosa è molto difficile perché Beppe Sala, da politico esperto, ha fatto incetta di opzioni e progetti. Tutto quello che si poteva approvare e mettere in cantiere è stato messo. Solo un candidato della caratura di Letizia Moratti sarebbe un avversario veramente serio; ma di Lei hanno già avuto bisogno le forze del Centrodestra per puntellare l’amministrazione regionale e un incerto presidente Fontana. In uno scivolone, il candidato del Centro Destra Luca Bernardo è incorso, nonostante le cure di Riccardo De Corato: durante il mese di agosto ha promesso agli elettori di incontrarli e di esporre i suoi programmi nel mezzo di “anguriate”. Molti hanno storto il naso.