His Argentine voice (a sound, even if sometimes a stammering one): an authoritative and authentic voice “Four Your INterest” (as the anagram our magazine’s title says) in the interest of all those who are people, who every morning express hope of surviving or of being more serene. The people that globalization makes an even stronger protagonist: the global people who however can express themselves – when they reach the end of their strength – only locally and not globally. But Bergoglism is destined to follow the success of Marxism, a moment of enormous attention to the people, then degenerated under the push of blind and evil power. But the new wave of “Four Your INterest”, precisely because it is global, makes global – and therefore unstoppable – the new direction that all societies must take, that is what I call the necessary socialism. It is not a political option, but an unavoidable global determinism for anyone who wants to assert their reasons: of life, of survival, of production of anything, of the artificial or natural world, of attention to the protection of the planet or desires of Mars. Necessary socialism: global crises, of any kind, recall the fable of the ancient Roman consul Menenius Agrippa (late 5th century BC). The plebeians (the people we would say today) were strongly oppressed by the nobles, even more so after the aggression and arrogance practiced on them by the last king of Rome, Tarquinius Superbus. So they carry out a secession (the first, a great strike, let’s say) and retreat to the nearby Monte Sacro. Menenius Agrippa makes them desist: the patricians (the stomach) are damaged by the rebellious plebeians (the limbs of the body), but with the consequence that they (the limbs) also went to ruin. A “union” agreement was found: freedom for debtors, institution of the tribunes of the plebs, etc. But Menenius Agrippa would tell it differently today. In times of globality, the stomach represents the people, even if the great global finance (the powerful of the earth) commands. But this requires the necessary socialism: planned attention to world hunger, treating people well, mitigating the immense inequality, ethical and scientific care for the planet. And if they don’t want to call it necessary socialism, let them call it Bergoglism, and if they don’t like this neologism, let them call it “their own survival”. Yes, necessary socialism is not mercy towards the people, it is a new awareness of the people, today represented by the stomach of the body. Thank you, Francis. Thank you, great Franciscan Jesuit. And may God send us good luck, a new fine white smoking (the signal that the Conclave of Cardinals has elected the new Pope) .
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La voce e il credo di Francesco
Una Vox clamantis in deserto di nome Francesco, una voce che chiama nel deserto per qualunque essere umano di qualunque parte della terra. Il deserto, frutto dei clamori più terribili qua e là sul pianeta, ha inghiottito la sua voce. In lui nessuna filosofia, nessuna ideologica, se non il credo naturale e inevitabile per lui, e comunque un richiamo semplice, puntuale, asciutto, essenziale.
Le parole e le cose del gesuita
A predominare: la cosa, il fatto, messaggio succinto e totalmente legato alla vita pratica. Gesuita, certo, ma che nella sua non sempre tranquilla Argentina, non ha avuto bisogno di Michel Foucault e del suo testo “Les mots et les choses” (le parole e le cose).
Il contatto con la gente e l’assunzione – mentale e sentimentale – delle problematiche stringenti della gente gli hanno consentito di far coincidere naturalmente, in modo spontaneo quanto convinto e deciso, le parole con le cose, le prime specchio integrale ed essenziale delle seconde.
La realtà cruda
Un rapporto con la realtà – quella cruda, della sofferenza, dell’oppressione – senza qualificarla: un linguaggio semplicissimo-naturale-limpido che dice sedia se si tratta di sedia e cielo terso se si tratta di cielo terso; che dice guerra se si tratta di guerra e, con la stessa nitidezza: pace, se si tratta di invocarla, e di invocarla tutti i giorni. O anche se si tratta – senza mezzi termini e metafore – di “terza guerra mondiale a pezzi”: con riferimento all’Ucraina e a Gaza e, non meno, alle altre tante decine di guerre aperte sparse per il mondo.
Infatti, in questo caso, la “cosa” è proprio una faccia nuova della guerra mondiale, tra missili, droni, ecc. e anche dazi che comunque danneggiano fortemente la gente, i governati nella tranquillità dei facili governanti, despoti o facili seguici di questi. Ma, si sa: se le cose non si consumano “vanno a male” e quelli che producono armi hanno il lavoro assicurato e non saranno mai costretti a darsi alla produzione di patate e cipolle.
L’interesse per la gente
Diciamolo questo pensiero che non esce mai dalla bocca di chi parla di riarmo e simili. La voce argentina (di suono, anche se talvolta farfugliante): autorevole e autentica voce “For Your INterest” (come dice l’acronimo che titola questa rivista) nell’interesse di tutti quelli che sono gente, che ogni mattina esprimono speranza di sopravvivere o di stare più sereni. La gente: che la globalizzazione rende protagonista ancora più forte: la gente globale che tuttavia può esprimersi – quando non ce la fa più – solo localmente e non globalmente.
Il bergoglismo è destinato a seguire il successo del marxismo, momento di enorme attenzione alla gente, poi degenerato per il prevalere del potere cieco e malvagio.
Ma la nuova ondata di “Four Your INterest”, proprio perché globale, rende globale – e quindi inarrestabile – la piega nuova che le società tutte devono prendere, quella che chiamo socialismo necessario. Non si tratta di un’opzione politica, ma di un determinismo globale inevitabile per chiunque voglia far valere le proprie ragioni: di vita, di sopravvivenza, di produzione di qualsiasi cosa, di mondo artificiale o naturale, di attenzione alla salvaguardia del pianeta o di desideri di Marte.
La Storia e le crisi globali
Socialismo necessario: le crisi globali, di qualsiasi tipo, richiamano l’apologo del console dell’antica Roma Menenio Agrippa (fine V secolo a. C.). I plebei (la gente diremmo oggi) vessati fortemente dai nobili, ancora di più dopo le aggressioni e l’arroganza praticate su di loro dall’ultimo re di Roma, Tarquinio il Superbo. Attuano una secessione (la prima, un grande sciopero, diciamo) e si ritirano nel vicino Monte Sacro.
Li fa desistere Menenio Agrippa: i patrizi (lo stomaco) sono danneggiati dai plebei ribelli (le membra del corpo), ma con la conseguenza che anche loro (le membra) andavano in rovina. Si trovò un accordo “sindacale”: libertà per i debitori, istituzione dei tribuni della plebe, ecc. Ma Menenio Agrippa oggi la racconterebbe diversamente.
Francesco e la misericordia
In tempi di globalità, lo stomaco rappresenta la gente, anche se la grande finanza gobale (i potenti della terra) comanda. Ma questo impone il socialismo necessario: attenzione programmata alla fame nel mondo, trattare bene la gente, mitigare l’immensa diseguaglianza, cura etica e scientifica al pianeta.
E se non vogliono chiamarlo socialismo necessario, lo chiamino bergoglismo, e se non piace questo neologismo, lo chiamino “la propria sopravvivenza”. Sì, il socialismo necessario non è misericordia verso la gente, è una nuova coscienza della gente, oggi stomaco del corpo.
Grazie, Francesco. Grazie, grande gesuita francescano. E che Dio ce la mandi buona, la nuova fumata.