Danza è partecipazione

Danza è partecipazione, da Torino Danza in avanti
Grand Jeté, ph. by Andrea Macchia

Torino, capitale culturale, fa l’andatura nella socializzazione della danza, invadendo città, quartieri, territori con un’ondata di “azioni” e performance, tra teatri e piazze, in un dribbling vittorioso con le piogge autunnali.

Balla Torino

Balla Torino-Social Dance, patrocinato dalla Città e dalla Regione Piemonte con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT, prodotto dalla Fondazione Contrada Torino Onlus, ha proposto alla fine ottobre una tre giorni a tutto campo. Le esibizioni, a cura di storiche scuole di ballo come Sampaoli, Carma, Almagro, con momenti di swing, latino, tango, country, si sono tenute in vari luoghi: dalla iconica sala da ballo Le Roi-Lutrario, disegnata dall’Architetto Carlo Mollino, sino ai portici del centro.

Per approfondire il rapporto tra ballo, benessere, terapia e inclusione tanti eventi danzanti si sono svolti negli Ospedali Sant’Anna e Mauriziano, mentre in una soleggiata domenica, negli spazi coperti di Porta Palazzo – il più grande d’Europa – si sono susseguiti i Balli dal mondo, preparati con l’Ufficio Pastorale Migranti e il Centro Interculturale Città di Torino.

Un pomeriggio multietnico denso di danze folk ha abitato la “tettoia dei contadini”con balli rumeni, moldavi, russi, ucraini, armeni, spagnoli, egiziani, africani, marocchini, peruviani, alcuni in costume, coreografati o spontanei, per ballerini giovani e maturi; dalla Bollywood indiana alla Paranza del Greco, dal saut de lapin, “integrato” con abili e disabili, delle valli piemontesi ai balli urbani, “nessuno è rimasto indietro”.

Con Circoscrizioni in mostra il Comune e Contrada hanno intanto organizzato, il sabato, una serie di flash mob diffusi in centro città e in molti punti dislocati sul territorio, grazie alla partecipazione delle tante e diverse componenti della filiera artistica, associativa, professionale, socio-assistenziale operanti nel torinese.

Torino Danza

Torino Danza, il festival più poderoso e longevo in città, con Grand Jeté di Silvia Gribaudi, al debutto assoluto prima di un tour internazionale, ha messo in scena la coreografa e i danzatori di MM, la compagnia reggiana di Michele Merola, in un’autoironica indagine nelle dinamiche della danza contemporanea e accademica e nella relazione con il pubblico, chiedendo agli spettatori di muovere le braccia con i ballerini, battere le mani, cantare, in una complicità senza riserve. Chi si entusiasma e chi resiste: la sala è felicemente divisa.

Danze oltre le barriere

Danza oltre le barriere, per superare gli steccati sociali, conciliare il corpo e la mente, ibridare le culture, impegnare le nuove generazioni, nella circoscrizione 6 – Regio Parco, è animata dalla compagnia EgriBianco Danza con una serie di azioni nelle scuole e in zona, e con un selezionato calendario di spettacoli. La compagnia prepara una nuova creazione con Chiara Frigo, autrice di Ballroom, progetto anch’esso partecipativo.

Si porta idealmente la danza ai giovani, anche con il format Strade In Ballo, un contest Instagram che ha lo scopo di avvicinare i teenagers utilizzatori di social.

Il concorso parte dagli eventi simil-flashmob dove chiunque può scattare foto e pubblicarle su Instagram #StradeInBalloTO per vincere biglietti degli spettacoli teatrali in cartellone, tra cui Kiss me hard before you go di José Reches e Play_bach divertissement di Manfredi Perego con il BTT-Balletto Teatro di Torino.

La Piattaforma

Per i 20 anni del progetto La Piattaforma – La Città Nuova, il festival Feste ha invaso la Palazzina di Caccia e il parco naturale di Stupinigi, una delle perle della collana di residenze sabaude che contornano Torino. Tanti i partner, come COORPI, coordinamento regionale, che ha curato la Body Music Procession  e Stalker Teatro, cuore del quartiere “difficile” La Vallette, e tante le proposte di eco-danza da condividere: una performance di comunità, Rêverie auprès des cygnes, a cura di Ornella Balestra, esemplare e affascinante danzatrice matura, Pause/Solaris di Doriana Crema, con professionisti e amateur su musica dal vivo di Giorgio Li Calzi e Manuel Zigante.

Da ricordare inoltre Bestiario, narrazione per immagini e corpi, a cura di Elena Maria Olivero e Serena Fumero e  Iperbosco a cura di Cifra, due performance itineranti; Paesaggi interrotti con gli artisti di Accademia del tempo e Stazione di transito; Kairos, costruzione collettiva con i Tamtando; Filo d’aria di Raffaella Giordano, già con Carolyn Carlson, Pina Bausch e nel gruppo Sosta Palmizi. E ancora Dance Well, per danzatori abili e parkinsoniani, che ha regalato a tutti speranza e felicità di muoversi nel ballo.

Lavanderia a Vapore

Il nuovo programma d’autunno di Lavanderia a Vapore, Centro di Residenza per la danza,  Evening School on Care, convoca tutti a prender parte a esperienze di differenti generi e tipologie di ballo. Si passa dal rito, con un laboratorio come Gli sciamani e il viaggio di Olimpia Fortuni e Corinna Ciulli, all’installazione immersiva Il Suq dei saperi, sulle pratiche di cura. Si continua con Elementare, performance vocale per tutta una notte a cura del Collettivo Amigdala, e con Metabolo, lavoro site-specific di Sineglossa, che consiste in una pratica di movimento con shaking, bubbling, ritmi e balzi. Un altro titolo è Wow Wide Web, mixed performance di Michela Depetris, quindi lo spettacolo Healing together di Daniele Ninarello, artista residente, che terrà anche dei seminari intorno alla sua crezione.

Teatro Piemonte Europa – TPE

Virgilio Sieni, che a Firenze dirige Cango, Centro nazionale di produzione, debutta per TPE al Teatro Astra con Cecità, da José Saramago, per comunicare al di là del senso della vista. Mentre i genitori assistono alo spettacolo, a cura di Isabella Locurcio si tiene un laboratorio per ragazze e ragazzi dagli otto ai tredici anni che attraverso giochi ed esercizi teatrali si focalizzano sull’espressione del sé per dialogare al meglio con gli altri. Nel 2009 Sieni aveva incontrato il performer non vedente Giuseppe Comuniello, con cui sono nati numerosi lavori e che ha presentato alla Biennale Danza di Venezia nel 2014 le sue Danze leggermente diverse.

Ricchezza e dubbi

In questa ricchezza di danze d’insieme, per ballerini spontanei, di ogni età, di ogni disciplina, di ogni abilità, di ogni etnia, sorgono tante domande: nascerà di qui un amore per la “danza danzata”, per il balletto, per il teatro? Gli amateur andranno poi a vedere i professionisti in teatro? Ha ancora senso la danza d’arte per corpi specializzati? O i professionisti, ballerini e coreografi, saranno utili per guidare gli amateur in spazi altri, animando le comunità? La danza senza coreografia sarà la formula vincente? Trionferà la danza libera, come nel secolo scorso, a Monte Verità?

Della stessa autrice: Biennale de Lyon, la danza in fabbrica