Il progetto “Hacking Monuments” curato da Simona Da Pozzo
I monumenti di Milano protagonisti grazie al progetto “Hacking Monuments”, a cura di Simona Da Pozzo.
Gli artisti partecipanti
La loro funzione narrativa e la loro fruizione da parte sia di attivisti sia della comunità cittadina viene infatti ridefinita da un gruppo di artisti, Marcio Carvalho (Lisbona / Berlino), Simona Da Pozzo (Napoli / Rotterdam), Sophie Ernst (Rotterdam / Wakefield), Kiluanji Kia Henda (Luanda / Lisbona) e Sara Vanagt (Bruxelles).
L’azione di hackeraggio
Le azioni di hackeraggio – di cui sono spesso protagonisti i monumenti meneghini – consentono infatti agli attivisti di interrompere per un attimo il loro usuale flusso narrativo, e di trasformare questi monumenti in uno spazio di dialogo socio-politico tipico dell’azione di hackeraggio.
La ricodifica dell’ambiente circostante
L’atto performativo di questo gruppo di artisti si concentra sulla ricodifica del significato del monumento, e del suo valore in rapporto alla realtà urbana. Monumenti trasformati anche con la presenza di oggetti o con interventi specifici da parte dell’artista.
La parola d’ordine di questo esperimento è ridefinizione: tra l’oggetto e l’artista e tra l’oggetto stesso e la trasformazione della realtà. Monumento concepito quindi anche come luogo di confronto, riappropriazione e trasformazione della dimensione pubblica.
Gli incontri in Triennale in autunno
Dopo la selezione dei video, rigorosamente online, svoltasi dal 2 Luglio al 2 Agosto, nei mesi autunnali sono in programma gli eventi “fisici” che si svolgeranno in Triennale.
https://www.comune.milano.it/aree-tematiche/urbanistica-ed-edilizia/urban-center/hacking-monuments