Nel settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri (1321-2021) l’Italia pullula di iniziative dedicate al sommo poeta. Tra queste si annovera anche la rassegna d’arte contemporanea “Artisti per Dante” inaugurata a Fano il 26 agosto in anteprima, aperta fino al 19 settembre, e pronta ad essere allestita poi a Milano (al Palazzo della Permanente). L’esposizione propone sessantacinque opere su carta ispirate a passi della Divina Commedia realizzate da altrettanti artisti del territorio e dall’Accademia di Belle Arti di Brera. Tra i partecipanti, Giovanni Bellantuono e Gastone Mariani (curatori), Stefano Pizzi, Beppe Sabatino, Franco Marrocco.
Sessantacinque pagine che trasferiscono visivamente il linguaggio poetico dantesco. La dimostrazione di come il tributo al poeta possa anche essere un ottimo pretesto per esibire le variegatissime flessioni dell’arte contemporanea italiana. Un’ampia varietà nei metodi d’approccio all’opera poetica e un paradigma di “stili” con cui, caso per caso, è avvenuta la trasmutazione del linguaggio dantesco sul piano visivo.
Se è vero che la Divina Commedia si presta all’illustrazione, è pur vero che le opere in mostra vanno oltre. In antitesi all’ekphrasis, qui il visuale “racconta” la poesia. La contemporaneità rilegge il passato e lo ripropone a modo suo. L’intento della mostra collettiva è, dunque, quello di reinterpretare in chiave attuale i contenuti dell’opera magna della letteratura italiana e restituirla ai visitatori per far sì che essa riviva.
Fano ringrazia il sommo poeta
D’altronde la città di Fano ha motivi validi per celebrare Dante. Nella Divina Commedia, infatti, è citata in ben due occasioni. Nel V canto del Purgatorio è lo sfondo delle vicende politiche di Jacopo del Cassero. Inoltre, nel XXVIII dell’Inferno si narra la profezia di morte dei “due miglior da Fano, messer Guido e Angiolello”.
La mostra costituisce una bella testimonianza di una ben riuscita, appassionata e appassionante partecipazione collettiva, oltre che di una accattivante sinergia tra artisti diversissimi tra loro.