André Gide (1869-1951, premio Nobel nel 1947) è stato un grande appassionato di musica e un pianista eccellente. Chopin non aveva nessun segreto per lui, ma non è mai stato vicino degli artisti del suo tempo. La Fondation des Treilles ha avuto l’idea di riunire tutte le lettere che ha scambiato con alcuni pittori («Les Cahiers de la NRF», Gallimard). Mai pubblicati finora, questi carteggi sono molto interessanti, perché svelano un aspetto sconosciuto dello scrittore. Era un uomo colto, visitava volentieri i musei quando viaggiava, ma non si è mai sentito vicino all’arte moderna, dichiarando anche che la sparizione del soggetto nella pittura era un peccato.
Il primo artista con cui ebbe rapporti fu Odilon Redon. Questo artista,amante del«bizarre» e dell’oscurità (sarebbe piaciuto infatti a Baudelaire),che ha avuto un posto di primo piano, pari a quello di Gustave Moreau, nell’influenzare la genesi del romanzo-manifesto del decadentismo: Arebours di Joris-Karl Huysmans, pubblicato nel 1884. Gide l’ha letto pochi anni dopo, nel 1889.
Come molti giovani autori della fine dell’ottocento a Parigi, Gide frequentava i martedì di Stéphane Mallarmé in rue de Rome, appuntamento dei principali esponenti del simbolismo. È lì che conosce Redon. Purtroppo, però, i loro rapporti sono contrassegnati da appuntamenti mancati. Gide mandava i suoi libri, Redon lo ringraziava senza fare troppi commenti e Gide rimaneva colpito dalle incisioni di lui che vedeva in mostra. La loro corrispondenza si chiude nel 1907.
Con Jacques-Emile Blanche (1861-1942), è un discorso diverso. Figlio d’un celebre medico psichiatra, fu allievo di Mallarmé al lycée Condorcet dove il poeta insegnava inglese. Fu studente anche di Henri Gervex e fu sostenuto da Henri Fantin-Latour. Protetto inizialmente da Robert de Montesquieu, poeta amico e «modello» di Marcel Proust, Blanche ha potuto velocemente farsi strada nella mondanità parigina fino a imporsi come ritrattista del Tout-Paris, da Igor Stravinsky, a Jean Cocteau, Paul Valéry, il gruppo dei Sei. Più tardi, dipingerà Thomas Hardy e James Joyce perché era un appassionato della cultura anglosassone: è stato il primo in Francia a parlare del gruppo del Bloomsbury di Virginia Woolf e di Vanessa Bell. Blanche è stato anche il tramite tra André Gide e Pierre Louÿs.
In arte, oltre alla sua attività di pittore, André Gide ha scritto un grande numero di libri, memorie, racconti, cronache dell’arte del suo tempo, come Les propos de peintre. Il primo volume è introdotto nel 1919 da Proust, che lo conosceva già dal 1901. Gide, diventato importante nell’ambito dell’editoria, lo aiuta a pubblicare una raccolta di saggi, che, pur tra