Dossier Covid EU

Dossier Covid EU
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Gestione Covid in Europa, alcuni esempi raccolti in un dossier.

 

BULGARIA

CHIARA CONSERVA

Regole vigenti in Bulgaria per il contenimento della pandemia da Covid-19; stato di emergenza prorogato sino al 30 marzo.

Aggiornato al 3 febbraio 2022

(Ambasciata Bulgara in Italia)

Restrizioni in vigore in Bulgaria fino al 31 marzo 2022

È obbligatorio indossare la mascherina di protezione in tutti i luoghi pubblici (ad eccezione dei ristoranti e dei bar) ed in tutti i luoghi pubblici all’aperto se non è possibile rispettare la distanza fisica di almeno 1,5 m. Non è più possibile sostituire la mascherina con altro mezzo di protezione naso-bocca (ad esempio sciarpe).

Vige l’obbligo del possesso del Green Pass (per completamento del ciclo vaccinale, per avvenuta guarigione o temporaneo per test negativo, o un attestato circa la presenza di anticorpi contro il SARS-CoV-2) per l’accesso alle attività economiche e ricreative.

Vige anche l’obbligo di presentazione di certificazione digitale o cartacea (attestante che si è stati vaccinati con un ciclo completo, che si è guariti o che si è in possesso di un test PCR effettuato nelle ultime 72 ore negativo oppure un test antigenico negativo effettuato non più di 48 ore prima)per i maggiori di 18 anni che visitino spazi pubblici chiusi inclusi bar, ristoranti, cinema, palestre, centri commerciali, hotel, sale da concerto, musei, piscine.

Sono aperti i negozi di alimentari, farmacie, banche, assicurazioni, negozi che forniscono servizi di telecomunicazioni, servizi postali e di pagamento. Tutti i negozianti sono sottoposti alla regola che prevede una persona per ogni otto metri quadrati di superficie.

Sono sospese le visite ai centri commerciali, ai negozi con superficie netta di vendita superiore a 300 mq, ai bazar e alle mostre al coperto. Sono sospesi tutti gli eventi di massa (musicali, artistici, fiere,  congressi, corsi di formazione, seminari, simposi)

Non sono consentite le visite ai centri per l’infanzia, ai pazienti ospedalizzati ad esclusione dei malati terminali. Sono anche sospese le visite a biblioteche, musei, gallerie d’arte, cinema, teatri e altri spettacoli al chiuso.

Gli Asili nido e dell’infanzia sono aperti. Le scuole di ordine superiore e le università sono aperte solo in modalità apprendimento a distanza in assenza di requisiti specifici che consentono le lezioni frontali.

Tutti i datori di lavoro devono organizzare le presenze dei lavoratori in modo da non consentire a più del 50% del personale di svolgere le attività in presenza.

Sono previste alcune deroghe in caso di presenza del 100% di personale vaccinato.

Sono ammessi eventi a carattere privato (battesimi, matrimoni, ecc.) con la partecipazione di non più di 15 persone all’interno e 30 persone all’aperto.

(Fonte: https://coronavirus.bg/bg/merki/ogranichitelni-merki)

Nel caso di possibili contagi (ad esempio rientro da Paesi esteri dove sono presenti casi di Coronavirus) o in presenza di sintomi influenzali, le autorità bulgare invitano a NON RECARSI IN OSPEDALE O DAL PROPRIO MEDICO MA DI CONTATTARE IL NUMERO DI EMERGENZA 112 (operativo in varie lingue fra cui l’inglese).

Covid in Europa, regole per l’entrata in Bulgaria da Paesi esteri

La Bulgaria ha classificato i Paesi stranieri, in base alla circolazione del virus, in tre categorie: VERDE, ARANCIONE, ROSSO  e ROSSO SCURO.

La classificazione viene rivista ogni 15 giorni in base alle informazioni sul tasso di circolazione del virus fornita da European Center for Disease Prevention and Control (ECDC) – per gli stati membri dell’Unione Europea e dell’Area Economica Europeaf (EU and EEA), dal the World Health Organization and the Centers for Disease Control – Atlanta, USA – per tutti i Paesi, for all countries and the spread of “variants of concern”.

I test antigenici non sono validi per l’ingresso in Bulgaria dall’Italia anche in caso di deroghe (esempio cittadini stranieri con permessi di residenza lungo termine in Bulgaria).

PAESI VERDI

Per l’ingresso in Bulgaria dai Paesi VERDI (al momento Stato della Città del Vaticano e Romania – Fonte:https://www.mh.government.bg/media/filer_public/2022/01/06/zapoved_vlizane_bg_04_01_2022-2-en.pdf) è necessario presentare uno dei seguenti certificati:

  • certificato di completamento del ciclo vaccinale e che siano trascorsi almeno 14 giorni dalla somministrazione dell’ultima dose;
  • PCR (test effettuato massimo 72 ore prima dell’ingresso nel Paese) o per esito negativo di un test antigenico (test effettuato massimo 24 ore prima dell’ingresso nel Paese)

I certificati sopraddetti (in bulgaro/in inglese) devono riportare gli estremi d’identità del soggetto (nome, cognome e data di nascita); la tipologia del test/vaccino effettuato (nel caso del vaccino anche il numero di lotto); la data di effettuazione del test/vaccino e gli estremi del laboratorio autorizzato alla somministrazione del test o, nel caso del vaccine, gli estremi dell’Autorità sanitaria che ha emesso il certificato.

In caso di assenza dei documenti riconosciuti di cui sopra, vige l’obbligo di quarantena per un periodo di 10 giorni presso la propria abitazione o altro luogo di soggiorno presso il quale il soggetto ha dichiarato di risiedere.

I soli cittadini bulgari e residenti di lungo periodo o permanenti nel Paese potranno interrompere la quarantena presentando un test PCR negativo effettuato almeno 72 ore dopo l’ingresso nel Paese.

PAESI ARANCIONI

Per l’ingresso in Bulgaria dai Paesi ARANCIONI (tutti i Paesi salvo quelli ROSSI, ROSSO SCURO e quelli VERDI) è necessario presentare uno dei seguenti certificati (VEDI PAESI VERDI)

  • certificato di completamento del ciclo vaccinale e che siano trascorsi almeno 14 giorni dalla somministrazione dell’ultima dose;
  • PCR (test effettuato massimo 72 ore prima dell’ingresso nel Paese) o per esito negativo di un test antigenico (test effettuato massimo 24 ore prima dell’ingresso nel Paese).

In caso di assenza dei documenti riconosciuti di cui sopra, vige l’obbligo di quarantena per un periodo di 10 giorni presso la propria abitazione o altro luogo di soggiorno presso il quale il soggetto ha dichiarato di risiedere.

PAESI ROSSI

Al momento ITALIA; Australia; Austria; Bosnia ed Erzegovina; Lussemburgo; Georgia; Repubblica Dominicana; Kuwait; Uruguay; Irlanda; Giordania; cApo Verde; Canada; Qatar; Kirghizistan; Liechtenstein; Monaco; Spagna; Paesi Bassi; Norvegia; Svezia; Baharain; Libano; Bolivia; Mongolia; Regno Unito; Albania; Argentina; Botswana; Grecia; Ecuador; Estonia; Kazakistan; Colombia; Kosovo; Costa Rica; Lettonia; Lituania; Malta; Moldova; Panama; Paraguay; Perù; Polonia; Macedonia del Nord; Singapore; Serbia; Tagikistan; Turchia; Finlandia; Cile; Romania; Slovacchia; Stati Uniti d’America; Tunisia; Turkmenistan; Ungheria; Germania; Brasile; Croazia; Montenegro; Repubblica Ceca; Jamaica.

Per fare il loro ingresso nel Paese i viaggiatori devono presentare la certificazione Verde COVID in corso di validità per completamento del ciclo vaccinale (e siano trascorsi almeno 14 giorni dalla somministrazione dell’ultima dose) o per avvenuta guarigione o per esito negativo di un test PCR (test effettuato massimo 72 ore prima dell’ingresso nel Paese) o per esito negativo di un test antigenico (test effettuato massimo 24 ore prima dell’ingresso nel Paese).

PAESI ROSSO SCURO

Al momento Afghanistan, Andorra, Belgio, Danimarca, Francia, Gibilterra, Groellandia, Islanda, Israele, Maldive, Portogallo, Repubblica Popolare Democratica di Corea,  San Marino, Saint Pierre et Miquelon, Slovenia, Svizzera, Tanzania.

Per fare il loro ingresso nel Paese i viaggiatori devono necessariamente presentare:

  • certificato COVID digitale valido dell’UE per vaccinazione o per guarigione

OLTRE

  • certificato di test PCR negativo effettuato massimo 72 ore prima dell’arrivo in Bulgaria.

I viaggiatori in arrivo dai Paesi ROSSO SCURO in possesso di certificato COVID digitale valido dell’UE che ricomprende la somministrazione della terza dose sono esentati dalla presentazione dell’esito del TEST PCR.

Interruzione della quarantena

I soli cittadini bulgari e residenti di lungo periodo o permanenti nel Paese potranno interrompere la quarantena presentando un test PCR negativo effettuato almeno 72 ore dopo l’ingresso nel Paese, nel caso di entrata in Bulgaria da Paesi Arancioni, Rosso e Rosso scuro.

Eccezioni alle restrizioni in ingresso

Sono esenti dal rispetto dei requisiti sopra descritti e possono quindi fare liberamente il loro ingresso nel Paese senza alcuna restrizione:

  • autisti o assistenti di autobus operanti il trasporto internazionale di passeggeri;
  • autisti di camion che effettuano o concludono il trasporto internazionale di beni e merci nel territorio della Bulgaria;
  • membri dell’equipaggio di imbarcazioni e i soggetti impegnati con la manutenzione delle imbarcazioni stesse, i quali, facendo ingresso nel territorio della Bulgaria adempiono ai loro doveri professionali;
  •  i membri dell’equipaggio degli aeromobili e i soggetti impegnati nelle operazioni di assistenza tecnica degli aeromobili;
  • lavoratori frontalieri;
  • studenti e dottorandi che vivono in Grecia, Turchia, Serbia, Repubblica di Macedonia del Nord e Romania e viaggiano quotidianamente, o almeno una volta alla settimana, in Bulgaria per motivi di studio, nonché gli studenti e dottorandi che vivono in Bulgaria e viaggiano quotidianamente, o almeno una volta alla settimana, in Grecia, Turchia, Serbia, Repubblica di Macedonia del Nord e Romania per motivi di studio;
  • soggetti in transito attraverso il territorio della Repubblica di Bulgaria;
  • bambini di età inferiore ai 12 anni indipendentemente dalla zona in cui rientra il Paese da cui arrivano;
  • soggetti in arrivo da Paesi con cui la Bulgaria ha un accordo di ingresso libero reciproco;
  • cittadini della Grecia, della Romania, della Turchia, della Serbia, della Macedonia del Nord che sono ammessi negli istituti di istruzione superiore sul territorio del Paese.

Certificati Verdi Vaccinali rilasciati dalla Bulgaria

Il rilascio di Certificati Verdi Vaccinali bulgari è competenza esclusiva delle Autorità sanitarie bulgare.

Il certificato è scaricabile dal sito https://his.bg/ oppure può essere richiesto in forma cartacea presso il centro che ha effettuato la vaccinazione.

Attestazione di guarigione da Covid in Bulgaria

Il rilascio di certificati che attestino l’avvenuta guarigione da COVID è a cura delle competenti Autorità sanitarie bulgare.

L’attestazione è scaricabile dal sito https://his.bg/ oppure può essere richiesta al medico/struttura sanitaria curante oppure al Ministero della Salute bulgaro.

Restrizioni in vigore nel Paese dal 21 ottobre 2021

Nel Paese vige l’obbligo del possesso del Green Pass (per completamento del ciclo vaccinale, per avvenuta guarigione o temporaneo per test negativo, o un attestato circa la presenza di anticorpi contro il SARS-CoV-2) per l’accesso alle principali attività economiche e ricreative.

Obbligo di presentazione di certificazione digitale o cartacea (attestante che si è stati vaccinati con un ciclo completo, che si è guariti o che si è in possesso di un test PCR effettuato nelle ultime 72 ore negativo oppure un test antigenico negativo effettuato non più di 48 ore prima) per i maggiori di 18 anni che visitino spazi pubblici chiusi inclusi bar, ristoranti, cinema, palestre, centri commerciali, hotel, sale da concerto, musei, piscine.

Sono aperti i negozi di alimentari, farmacie, banche, assicurazioni, negozi che forniscono servizi di telecomunicazioni, servizi postali e di pagamento. I negozianti devono rispettare la regola che prevede una persona ogni otto metri quadrati di superficie.

Sono sospese le visite ai centri commerciali, ai negozi con superficie netta di vendita superiore a 300 mq, ai bazar e alle mostre al coperto. Sono sospesi tutti gli eventi di massa (musicali, artistici, fiere,  congressi, corsi di formazione, seminari, simposi) le visite ai centri per l’infanzia, le visite ai pazienti ospedalizzati ad esclusione dei malati terminali. Sono anche sospese le visite a biblioteche, musei, gallerie d’arte, cinema, teatri e altri spettacoli al chiuso.

Asili nido e dell’infanzia sono aperti. Le scuole di ordine superiore e le università sono aperte solo in modalità apprendimento a distanza.

Tutti i datori di lavoro devono organizzare le presenze dei lavoratori in modo da non consentire a più del 50% del personale di svolgere le attività in presenza.

Sono previste alcune deroghe in caso di presenza del 100% di personale vaccinato.

Sono ammessi eventi a carattere privato (battesimi, matrimoni, ecc.) con la partecipazione di non più di 15 persone all’interno e 30 persone all’aperto.

(Fonte: https://coronavirus.bg/bg/merki/ogranichitelni-merki)

In tutti gli spazi all’aperto è obbligatorio l’utilizzo di mascherine e mantenere la distanza fisica di 1,5 metri fra le persone.

L’uso della mascherina è obbligatorio; inoltre non è più consentito coprire naso e bocca con sciarpe o altro sistema di protezione diverso dalle mascherine.

Dati su programma vaccinazione

Il programma di vaccinazione in Bulgaria è iniziato il 27 dicembre 2020.

In Bulgaria chiunque può accedere alle vaccinazioni anti-coronavirus, a prescindere dalla propria età o dall’essere parte di una categoria vulnerabile.

Al 10 gennaio 2022 sono 5 i vaccini approvati:

Novavax (Subunità proteica)

Moderna (RNA)

Pfizer / BioNTech (RNA)

Jannsen (J&J) (vettore virale non replicante)

Oxford /AstraZeneca (vettore virale non replicante)

0 vaccini negli studi clinici in Bulgaria.

Dati sulla pandemia aggiornati al 13 febbraio 2022

Numero dosi somministrate su una popolazione di 6.896.655 persone: 4.245.453

La percentuale di popolazione vaccinata con almeno una dose è di circa il 57% (dato al 13 gennaio 2022).

Le percentuale di popolazione con il ciclo vaccinale completo è il 29,06% (2.027.162 persone). (Fonte https:/coronavirus.jhu.edu/region/bulgaria)

Il numero di contagi è stato in aumento esponenziale dal 18 gennaio 2021 al 12 gennaio 2022 (28 dicembre nuovi casi 1.235, il 4 gennaio 2022 erano 6.252, l’11 gennaio 2022 7.062, il 26 gennaio 2022 erano 9.616,) per poi scendere a 6.531 l’11 febbraio 2022 e 1.539 al 13 febbraio 2022. (Fonte: https://coronavirus.jhu.edu/region/bulgaria).

Numero di casi totali: 1.036.824 (Fonte: https://coronavirus.jhu.edu/region/bulgaria e https://bg.usembassy.gov/covid-19-information/).

Numero totale di decessi : 34 404 (https://coronavirus.jhu.edu/region/bulgaria),

 

GERMANIA

ALESSANDRO CALABRÍA

Covid in Europa, la situazione in Germania

Qualcuno ha detto che il Covid ha fatto diventare il mondo più piccolo. Questo è un bene, perché ha avvicinato tutti gli Stati nelle misure contro la pandemia e nelle loro relazioni rispetto ad essa. Ciò vale a maggior ragione per l’Europa, come dimostrano i provvedimenti adottati dai vari Stati, compresa la Germania.

In Germania il Covid si è manifestato per la prima volta il 27/1/2020 in Baviera, e, dopo alcune esitazioni, guardando anche quanto succedeva in Italia, il governo nel marzo 2020 ha cominciato ad adottare misure drastiche, fino alla chiusura di scuole, asili, università, addirittura con coprifuoco imposto in sei Land.

Confronto tra i posti letto

Il sistema sanitario tedesco era molto efficiente, essendo il Paese europeo che aveva a disposizione più posti letto in terapia intensiva: 29,2 per 100.000 abitanti, contro i 12,5 dell’Italia, 11,5 della Francia, i 7 della Gran Bretagna.

Nel mondo solo gli USA ne avevano di più: 34 posti ogni 100.000 abitanti, mentre la Cina ne aveva solo 3,6.

Covid in Europa, l’evoluzione in Germania

Dunque il Paese era riuscito a contenere la prima e la seconda ondata, mentre a partire dal novembre 2020 i contagi e i decessi cominciarono ad allinearsi a quelli degli altri Paesi europei, come Italia e Spagna, anche a causa di frequenti violazioni delle regole imposte, per eccesso di sicurezza della popolazione, al punto da far perdere alla Germania il riferimento di modello della lotta alla pandemia.

Il Paese di Biontech

La Germania aveva ed ha sul suo territorio una eccellente azienda di vaccini, la Biontech, che ha firmato un accordo con l’americana Pfizer per la produzione dei sieri. Ma il Paese ha acquistato anche ingenti dosi di Astrazeneca e Moderna per il proprio fabbisogno.

Come in Italia, a partire da maggio 2021, erano state revocate buona parte delle restrizioni per i cittadini; ma a causa della variante Delta, a partire da giugno del 2021 sono state introdotte misure restrittive per i viaggiatori che entrano in Germania.

Qualche dato

Al 14/1/2022 i casi di contagio confermati in Germania sono complessivamente 7.835.451 e i decessi 115.337; tutti dati inferiori a quelli dell’Italia, pari rispettivamente a 8.155.645 e 140.188 (dati OMS).

Le misure adottate

A livello nazionale è stato introdotto il certificato Covid chiamato Digitale Impfnachweiss. La vaccinazione non è obbligatoria, ma i tamponi sono a pagamento a partire dall’11/10/2021 per chi non vuole vaccinarsi.

Divieto generale di assembramento, discoteche e club chiusi. Per i vaccinati, obbligo di mascherine in tutti i luoghi chiusi (chirurgica o FFP2 a seconda delle decisioni dei Land), distanziamento e rispetto delle norme igieniche e limitazione ad incontri di max 10 persone per eventi privati, tra guariti e vaccinati.

Per i non vaccinati è possibile incontrare solo due persone appartenenti a un nucleo familiare diverso dal proprio.

L’accesso a eventi ricreativi, culturali e sportivi, locali al chiuso, negozi, servizi alla persona, strutture ricettive, palestre, piscine, mezzi pubblici, è regolamentato da ciascun Land sulla base della specifica situazione epidemiologica.

Covid in Europa, le regole delle 3G e delle 2G in Germania

Vengono comunque applicate le regole delle 3G (geimpft, genesen, gemeste – vaccinati, guariti, testati) o quelle più severe delle 2G (geimpft, genesen – vaccinati, guariti) a seconda della situazione.

Sono esentati i minori e coloro che non possono vaccinarsi. Dove il tasso di ospedalizzazione supera la soglia critica, da novembre 2021 è subentrata la regola del 2G PLUS, con l’aggiunta del test negativo e obbligo di mascherina anche per i vaccinati, nei luoghi chiusi.

In sostanza si tratta di misure abbastanza simili a quelle italiane, ancorché l’evoluzione imprevedibile della pandemia costringa tutti i cittadini a slalom regolamentari spesso faticosi.

 

GRAN BRETAGNA

ALBERTO FRIEDENBERG

L’idea condivisa dal mondo politico inglese è che Omicron non avrà un impatto come quello delle ondate precedenti.

Covid, niente lockdown

Il governo di Boris Johnson non vuole sentire parlare di lockdown o di altre forme di controllo della mobilità. L’ipotesi più probabile è quella di una crescita molto veloce delle infezioni da Omicron ma anche da una decrescita altrettanto veloce.

I prossimi due mesi saranno cruciali. A quel punto l’immunità costruita dai vaccini e dalla riduzione di forza della pandemia dovrebbe permettere un periodo di calma. Alcuni si spingono a sostenere che il Covid non sarà più nella seconda metà del 2022 tra i dieci più pressanti problemi sulla scrivania di Boris Johnson.

Covid, le convinzioni del Primo Ministro Boris Johnson

Il primo ministro e i suoi esperti credono che il numero degli infettati non vorrà dire una percentuale di ospedalizzati come nelle precedenti ondate. I numeri sono e saranno molto diversi: carica virale bassa e poche terapie intensive occupate.

Il futuro problema dell’inflazione

Il sistema sanitario inglese potrà tornare a dedicare le sue cure alle tradizionali patologie e nel gabinetto dei ministri a Downing Street non sarà necessario ricorrere a provvedimenti straordinari di spesa finanziati da dolorosi tagli ad altri capitoli come negli ultimi due anni è regolarmente avvenuto.

Basta anche con l’aumento del debito con emissioni continue di titoli di stato per finanziare tutto e tutti.

Boris Johnson non dovrà più ricevere le telefonate allarmate del governatore della Banca d’Inghilterra Andrew Bailey. Se effettivamente la seconda metà del 2022 avrà questo svolgimento, allora il problema più urgente sarà piuttosto quello dell’inflazione.

 

AUSTRIA

ARIEL SOULÉ

Per quanto riguarda la gestione della pandemia in Austria occorre rifarsi a due concetti base: l’aspetto politico e l’aspetto sanitario.

La crisi politica

L’aspetto politico si è sviluppato in termini di drammaticità in seguito alla crisi politica innestata da uno scandalo d’influenze illecite e sondaggi truccati tanto che il primo ministro Sebastian Kurz ha dovuto dimettersi.

Kurz, il giovane prodigio della politica viennese, era l’uomo punto di riferimento dei popolari europei, a cui aveva proposto una nuova identità più conservatrice, ma anche più coinvolgente.

La caduta di Kurz ha posto dei forti dubbi sul sistema di favori illegali e rapporti inconfessabili. Al suo posto, confermando la stessa coalizione tra popolari e verdi, è arrivato il diplomatico di carriera Alexander Schallenberg.

Ma, infine, le dimissioni dello stesso Schallenberg ha visto l’ascesa di Karl Nehammer. Nel frattempo Kurz ha trovato lavoro nella Silicon Valley.

Pandemia, la crisi sanitaria

Intanto la quarta ondata della pandemia si è sviluppata con una forza devastante in un Paese che aveva allentato le misure restrittive accusando un gravissimo ritardo nella campagna vaccinale.

Pandemia, le ripercussioni sui partiti

L’effetto è stato tragico: OVP in caduta libera, SPO con la sua leader Rendi Wagner sempre più debole. Si fanno sempre più concrete le ipotesi di una maggioranza semaforo: Verdi e Neoliberali prossimi a una coalizione, sulla falsariga dell’esperimento tedesco.

I no vax austriaci

Appare sullo scenario politico l’incognita di un nuovo partito no-vax, l’MFG, che fa una feroce campagna contro il lockdown in corso per i non vaccinati e la prossima entrata in vigore dell’obbligatorietà del vaccino. Attualmente il numero dei contagi sta diminuendo e anche la pressione sugli ospedali.

Febbraio 2022, le nuove regole

Dal primo febbraio 2022 la validità di una vaccinazione sarà ridotta a 180 giorni.

La dose booster (terza) rimane valida per 270 giorni. Questa regola si applica anche ai bambini a partire dai 12 anni.

In Austria è in vigore la cosidetta regola delle “2G” (Gempft = vaccinati, Gensen = guariti). 

Così come l’obbligo di mascherine FFP2 in molte aree.

  • Regola “2-G” (vaccinazione o guarigione) per accedere a: strutture ricettive, ristoranti, musei e istituzioni culturali, ricreative e sportive, mercatini, impianti di risalita, esercizi di servizi alla persona (ad esempio, parrucchiere)
  • Indossare una mascherina FFP2 è obbligatorio in tutti gli spazi interni (comprese le funivie). Nel settore della ristorazione, la mascherina FFP2 deve essere indossata durante il tragitto da e verso i posti a sedere, così come nelle aree comuni degli alberghi.
  • Per la gastronomia l’orario di chiusura è alle 22:00. La ristorazione notturna e l’après-ski non sono possibili per il momento.
  • La validità dei certificati di vaccinazione è ridotta a 270 giorni dopo l’immunizzazione completa – in precedenza 360 giorni (In Austria si è considerati completamente vaccinati dal giorno della seconda o terza dose). Attenzione! Una sola dose con Johnson & Johnson sarà riconosciuta solo fino al 3 gennaio 2022, dopo di che sarà necessario un richiamo.
  • Regola per l’ingresso in Austria: 2G+

L’ingresso in Austria è previsto in base alla regola 2G+ (vaccinati o guariti) più un test PCR valido 72 ore o in alternativa una dose booster di vaccino. In caso contrario l’ingresso sarà possibile, ma dovrà essere adottata una quarantena domiciliare immediata che si concluderà con un esito negativo del test PCR. Le eccezioni si applicano ai bambini e agli adolescenti in età scolastica e ai bambini sotto i 12 anni. Qui trovate tutti i dettagli per l’ingresso in Austria.

 

SPAGNA

FEUEI TOLA

Covid in Europa, la situazione nella penisola iberica

– In Spagna sono aumentate le assenze nel lavoro a causa dei contagi.

-Alle categorie a rischio, come quella degli insegnanti, è stata somministrata la terza dose.

-Al contrario di altri Paesi, in Spagna non si stanno realizzando approfonditi test diagnostici.

– Tuttavia in Catalogna c’è un’attenzione particolare. Per esempio, quando si è stati a contatto con una persona infettata, occorre sottoporsi al test. Lo scorso Natale è stata l’unica regione del Paese ad aver attuato un coprifuoco (all’una di notte tutti a casa) e forti limitazioni negli assembramenti.

– Il Ministero dell’Educazione, al rientro dalle vacanze natalizie, ha chiesto il seguente protocollo: tra i minori di 12 anni quarantena soltanto per le classi con più di 4 contagi.

-Gli insegnanti spagnoli sui social lamentano la loro condizione, si sentono soli e poco considerati, vorrebbero che, come avviene in Francia, ci fossero più controlli e tamponi gratuiti per gli alunni.

– Toni González Picornell, presidente della Asociación de Directores de Instituto de España, propone il ritorno a una formula già sperimentata: assolvere alla procedura burocratica con una dichiarazione giurata del docente senza dovere aspettare la ratifica del medico.

– L’istituto di Gonzáles Picornell, el Pare Vitoria de Alcoi (Alicante), si è dotato di cinque macchine per riciclare l’aria, ma ne fanno poco uso. Dicono che “la ventilazione incrociata funziona meglio”. Altri istituti non hanno avuto queste macchine e la rimostranza non smette.

Gonzáles Picornell non fa che ripetere: “L’essere umano tende a relazionarsi, bisogna insistere nel tornare al protocollo. Al minimo dubbio circa sintomi, tosse, febbre…a casa tutti, professori e allievi”.

Covid in Europa, il problema della scuola in Spagna

Le lamentele sono tante. Soprattutto di questo tipo: “Ci dovrebbe essere una strategia complementare delle comunità per testare, ad esempio, Debería professori alunni, ma non c’è nulla di questo”, dice Vicente Mañes, presidente della Asociación de Directores de Colegios Público. Egli inoltre critica la scuola perché non è più il luogo dell’apprendimento, ma luogo dove le famiglie si riconciliano.

Per Juan Villegas, professore all’Istituto Maestro Juan de Ávila de Ciudad Real, “Bisogna fare rapidamente PCR agli  alunni e ai professori. Altrimenti, la decisione di continuare a tenere i collegi e gli istituti aperti è efficace sul piano sociale ma non su quello formativo”.