L’addio a Roberto Calasso, e la politica va avanti

WeWork, no tequila party

Adagiato in una bara di legno chiaro, Roberto Calasso fondatore della Adelphi viene salutato per un’ultima volta da collaboratori e da tutto il mondo dell’editoria milanese nella sede della casa editrice nel palazzo Dal Verme in via S. Giovanni sul Muro. Nella camera ardente il feretro circondato in ogni dove dai libri pubblicati dalla Adelphi. Tra i necrologi per Roberto Calasso, unici politici di rilievo che figurano sono il sindaco Giuseppe Sala a nome di Milano e del Consiglio Comunale e Letizia Moratti assessore alla Sanità della Regione Lombardia. Poi tutta la Milano degli editori da Marina Berlusconi CEO di Mondadori, al gruppo Mauri&Spagnol con Stefano e Achille Mauri, Ernesto Franco per l’Einaudi, gli avversari di sempre, Carlo Feltrinelli per il gruppo Feltrinelli. Gli editori di media grandezza Ulrico Hoepli, Raffaello Cortina, Formenton, Skirà partecipano commossi e preoccupati da eventuali manovre dei pesi massimi.

La politica va avanti

Pur in questo clima di tristezza, la politica va avanti. I sondaggisti sofisticati e un po’ cinici sottolineano l’occasione persa da Luca Bernardo, candidato sindaco del centro-destra alle prossime elezioni comunali ai primi di ottobre. L’assenza di qualsiasi reazione sembra mostrare che Luca Bernardo non esiste politicamente nell’area affluente della Milano ironicamente soprannominata elettorato ZTL (Zona a Traffico Limitato), la più pregiata dal punto di vista immobiliare, e che forse il sindaco Beppe Sala compassato e sicuro di se è già a un passo dalla vittoria.

L’ecosistema dell’editoria italiana è largamente incentrato su Milano. Nei giorni che precedono la Fiera dell’editoria di Francoforte, la Buchmesse, gli incontri sono già tutti nella sala delle partenze di Linate e sugli aerei in volo per la Germania. Il mondo dell’editoria a Milano pesa molto sia in termini di fatturati che di occupazione. Non è un’entità che ci si può permettere di trascurare.

C’era da aspettarsi l’indifferenza per la notizia da Gianluigi Paragone, in corsa per le elezioni comunali a Milano, passato dalla Lega ai CinqueStelle, fondatore di Italexit e prima noto per le sue trasmissioni popolari sui grandi fallimenti bancari italiani a seguito della crisi del 2008 in Italia.

Ma non certamente dai molti spindoctor di Luca Bernardo a meno che non si dia ascolto a una storia vecchia che sembra arrivare da un mondo completamente passato tutta incentrata su ferite e rancori che non si è saputo lenire ma solo dimenticare.

Roberto Calasso, il passato e il presente

L’Italia soprattutto in politica adora parlare del proprio passato più ancora che del presente. Il padre dell’editore e autore Roberto Calasso, Francesco Calasso, storico del diritto, cattedratico a Firenze, fu accusato insieme Ranuccio Bianchi Bandinelli di avere fatto parte del commando che uccise il filosofo Giovanni Gentile. Uno degli episodi più controversi della Resistenza, forse imperdonabile agli occhi di quella parte di centrodestra che sulla storia italiana degli anni trenta e Quaranta del secolo scorso ha sospeso il giudizio.