La migliore sfilata di moda possibile

logo della rubrica Spazio Milano con l'immagine della facciata del Duomo e la scritta Spazio Milano in nero

Con la cerimonia di insediamento di Joseph Robinette Biden Jr, 46° Presidente USA, si è consumato un glorioso trionfo delle case di moda milanesi Prada e Tod’s, Largo Isarco la prima, Corso Venezia la seconda. Lady Gaga in completo da cerimonia Maison Schiaparelli/Tod’s ha cantato. Seguita poi da un recital di Amanda Gorman, poetessa afroamericana appena ventenne con cappotto giallo e cerchietto ferma capelli Prada.

Il giuramento del Presidente USA non è superato da nessun altro evento in termini di prestigio. Non c’è discorso della Regina d’Inghilterra Elisabetta II, ormai potenza di secondo rango, né intervento di Xi Jinping ai congressi del Partito Comunista Cinese che reggano il confronto.

Le strategie di Prada e Della Valle illustrano in modo dettagliato la loro visione del mondo presente e le difficoltà che Milano incontrerà nel prossimo futuro. Prada è quotata a Hong Kong. Il mercato cinese è diventato probabilmente quello più importante dal punto di vista del fatturato.

Nel postcovid la Cina sta battendo ogni record. Prada mantiene due istituzioni culturali a Milano e Venezia, qui in aperta concorrenza con François-Henri Pinault/Gucci con Palazzo Grassi e con la Punta della Dogana. Ma il fiore all’occhiello della sua geopolitica strategica è a Shangai con la Fondazione Prada Rong Zhai. Nessuno degli altri gruppi della moda e del lusso ha tentato qualcosa  di così ambizioso.

Diego Della Valle ha quotato invece Tod’s a Piazza Affari, spostando la sede dalle Marche a Milano e aperto con la Maison Schiaparelli una testa di ponte a Parigi. Prada, prima ancora che la Cina venisse consacrata a grande potenza antagonista agli USA dall’ex presidente Donald Trump, aveva piazzato questa ambasciata a Shangai, Fondazione Prada Rong Zhai, iniziativa che nessuno dei gruppi francesi, anche di superiore capitalizzazione, ha mai osato. La strada non era obbligata, vedasi Armani che, forse scontento, proclama l’unicità di Milano e il suo attaccamento ad essa.

La pandemia ha accelerato il trasferimento della Moda, ma anche del Design/Furniture sull’online. Le sfilate virtuali sono firmate da registi come Matteo Garrone. Per Milano si chiude un’epoca, quella delle sfilate di Moda e del Salone del Mobile come eventi obbligatori con presenza fisica degli addetti ai lavori. Certo, non scomparirà questa fruizione, ma prevederne una riduzione del 50% è cautela obbligatoria.