Strage di alberi nella foresta nigeriana

Strage di alberi nella foresta in Nigeria
Ph di Jami Dwyer - https://www.flickr.com/photos/74281168@N00/173937750/, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1363210

Foreste e elefanti: stragi collegate in Nigeria

Mentre in Sudafrica i politici dei Paesi emergenti discutono delle sorti del pianeta, in Nigeria si consumano due stragi collegate: quella delle foreste e quella degli elefanti in estinzione che si nutrivano degli alberi.

La “Riserva forestale” di Omo non riserva più nulla ai pachidermi e non assorbirà più quella quantità di CO2 che per millenni ha provveduto a smaltire. Il disboscamento naturalmente è vietato ma i cacciatori di legna mettono in fuga pangolini e scimmie e con potenti seghe elettriche attaccano la vegetazione.

Disboscamenti per nuove piantagioni di cacao

I rangers fanno quello che possono ma, quando vedono in circolazione coloro che hanno arrestato qualche giorno prima, si rendono conto della lotta contro i mulini a vento che conducono. Cinquecentocinquanta chilometri quadrati. Questa è la dimensione della foresta che viene aggredita quotidianamente da bracconieri e taglialegna per sostituire gli alberi con piantagioni di cacao. Il governo di quest’area promette che saranno ripiantati più alberi di quelli che sono distrutti. Pochi ci credono, benché decine di segherie paghino una tassa speciale proprio a questo scopo.

Nigeria, la crescita demografica

In un Paese come la Nigeria, con grandi potenzialità non sfruttate, non è difficile trovare qualche guardia forestale che si lasci corrompere per chiudere un occhio su quanto avviene. Il Paese ha bisogno di pascoli e coltivazioni per dare da mangiare a una popolazione di 250 milioni di persone, che continua a crescere ogni anno a ritmi impressionanti.

Nigeria, l’economia in stallo e l’instabilità politica

L’estrazione di petrolio, gas e carbone, gestita da sette compagnie occidentali, contribuisce ad avvelenare l’ambiente in barba agli accordi di Parigi del 2015. Uno dei motivi fondamentali per cui la Nigeria è cresciuta poco negli ultimi 50 anni è l’instabilità politica. I numerosi colpi di Stato – ai quali non sono probabilmente estranei i governi occidentali – aprono la strada a governi di militari, ai quali mancano le competenze e i tempi necessari per pianificare lo sviluppo di un grande Paese. Così si alimentano lucrosi flussi migratori verso il Mediterraneo gestiti da organizzazioni criminali. Ci si chiede come potrebbero intervenire i Paesi sviluppati e perché non lo fanno.

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