Milano, finanza e rigenerazione urbana
Nel panorama italiano, Milano è faro ed emblema in fatto di rapporto tra finanza e rigenerazione urbana. Nei nostri nuovi anni Venti gli attori a Milano della rapporto fra ricchezza e potere sono i rigeneratori urbani. Da questo punto di vista, e non stavolta per la moda, sono in scena sicuramente Miuccia Prada e il marito Patrizio Bertelli.
Tra Italia e Australia e scenari culturali
Questo ruolo di rigenerazione urbana lo giocano allo Scalo Romana insieme a Manfredi Catella e Leonardo Del Vecchio. Al parterre delle nuove stelle della rigenerazione milanese si aggiunge una numerosa squadra di non italiani. In prima fila c’è Andrea Ruckstuhl, responsabile Emea degli australiani di Land Lease. Si appannano i luoghi della Milano che avevano retto al lento ma implacabile assottigliamento delle schiere degli industriali. A latere, sul fronte culturale, la Scala continua a essere il luogo della consacrazione sociale, mentre il Piccolo Teatro perde attrattiva. La Triennale diventa zona esclusiva di Design e Salone del Mobile. La Pinacoteca di Brera patisce la concorrenza della Fondazione Prada, dello Hangar Bicocca, delle Gallerie d’Italia, del Museo del Novecento.
Il ruolo del sindaco Beppe Sala
Il sindaco Beppe Sala fa da arbitro per un ordinato flusso dei nuovi protagonisti. Le operazioni immobiliari sono lunghe e spesso poco redditizie, ma se condotte con l’ottica della rigenerazione sono l’occasione per l’ingresso e la sistemazione di nuove attività. City Life è diventato un distretto assicurativo, Porta Nuova finanziario e Hig Tech. Dal canto suo, Mind ambisce a essere il nuovo distretto dell’innovazione. La controindicazione è che le rigenerazioni fanno aumentare senza merito i prezzi delle case nei quartieri circostanti. Insomma premia anche chi non la fa e ne approfitta soltanto.
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