Barzizza, quel punto d’incontro tra Messico e Italia

Fotografia colori interno, due uomini in conversazione, seduti alla scrivania, entrambi occhiali e vestiti scuro, sfondo libreria
Massimo Barzizza, right, and Mexican artist Raymundo Sesma

 

Fotografia colori interno, uomo mezza età primo piano, occhiali tondi, baffi, camicia quadri azzurro blu
Massimo Barzizza, direttore Puntodincontro, Città del Messico

(da Puerto Escondido, Messico) Massimo Barzizza, giornalista, dopo una lunga esperienza nel settore bancario e finanziario da oltre 13 anni dirige, a Città del Messico, il portale bilingue Puntodincontro (www.puntodincontro.mx) sulle relazioni economiche e culturali tra i due Paesi. 

 

Massimo, l’Europa è lontana. L’Ue è importante per il Messico e per quali aspetti?

 

“Il Messico ha bisogno di punti di riferimento a livello internazionale per cercare di diversificare le relazioni commerciali, culturali e scientifiche che oggi sono molto concentrate negli Stati Uniti. L’Ue è la candidata perfetta per poter aprire i contatti in questo senso. La diversificazione potrebbe portare grandi vantaggi al Messico e all’Europa da molti punti di vista, dal momento che avvicina due civiltà che hanno segnato profondamente la storia dell’umanità, ma che non hanno dialogato molto.

 

Come viene percepita l’Ue in relazione alla politica internazionale?

 

“Il modello di democrazia parlamentare dei Paesi membri, assieme all’unione commerciale e, sotto certi aspetti, economica e politica, sono caratteristiche praticamente sconosciute ai comuni cittadini messicani. Per questo aspetto politico, l’Ue viene molto spesso percepita come una realtà lontana dal Messico. Recentemente, inoltre, la dottrina Estrada ha dato un ulteriore contributo negativo a proposito delle relazioni tra il Messico e l’Unione Europea, in particolare sul tema della situazione in Venezuela”.

 

Il fine della Dottrina Estrada, teoria formulata nel 1930 dal ministro degli Esteri messicano Jenaro Vicente Estrada nega il diritto degli Stati stranieri a esprimere formalmente il riconoscimento del Governo di un altro Stato. L’obiettivo è evitare ingerenze negli affari interni dei Paesi latino-americani. In fondo, mentre l’Europa mandava una pioggia di riconoscimenti a Guaido, l’Italia si è attenuta proprio allo stesso principio, in questo molto più vicina al Messico che all’Europa. Ma adesso come sono le relazioni commerciali tra Messico e Europa?

 

“Gli Stati Uniti concentrano circa l’80 per cento delle esportazioni messicane e quasi la metà delle importazioni, per cui esiste una buona opportunità di crescita per il commercio con l’Ue. Il trattato commerciale che è stato rivisto l’anno scorso sarà sicuramente uno strumento che potrà dare una spinta in questo senso, nel momento in cui verrà approvato dai rispettivi parlamenti. L’Italia poi ha un ruolo molto importante nelle importazioni messicane di macchinari destinati a settori industriali, cosa molto importante per il Messico”.

 

Me ne sono reso conto vivendo qui, sia in una megalopoli come Città del Messico che nel resto del Paese. Vedo una gran voglia di fare, di crescere, di costruire. Per certi versi viene alla mente  l’Italia degli anni 60’. Ma quale contributo potrebbe dare invece il Messico all’Europa ai fini di una sua maggiore crescita nel rapporto società e cultura? E quale sarebbe la ricaduta sul Messico?

 

“Il Messico è un Paese in cui la voglia di cultura è profondamente presente in tutti i ceti sociali. La democratizzazione delle attività culturali ha raggiunto livelli interessanti in questo Paese e la sua esperienza in questo senso potrebbe essere promossa anche in Europa, determinando così nuovi sbocchi a livello internazionale e allargando la presenza della cultura messicana nel mondo”.