#libero arbitrio

Libertà

La cosa che salta agli occhi, quando ci troviamo al cospetto di eventi in grado di determinare il futuro prossimo di una nazione o di un continente come dell’intero globo è l’assoluta sproporzione di forze. Le forze di cui parlo sono quelle delle scelte del singolo, uomo o donna, cittadino, abitante del pianeta, e le scelte di sistema. Tra queste inserisco anche le condizioni contingenti. In altre parole, se potessimo mettere sui piatti di una bilancia, da una parte le scelte su cui noi sentiamo di aver avuto piena consapevolezza e libertà e dal’altra parte mettessimo le condizioni imposteci da altri o dalle condizioni di vita, allora avremmo un quadro molto squilibrato.

Norma ed eccezione

Fino a quando le nostre esistenze stazionano in un ambito di normalità, casa. lavoro, amici e interessi, le nostre decisioni quotidiane riempiono la nostra vita. Ma quando, come in questo periodo, guerra, riscaldamento globale, pandemia, terremoti e siccità incombono, vediamo chiaramente come siano scelte fatte in passato da altri o cicli geologici al di sopra delle nostre più raffiate previsioni a decidere per noi. 

Il contesto

E tale sproporzione di forze è ancora più lampante quando pensiamo al contesto. Un singolo può si decidere di essere a favore o contro una guerra, ma se il contesto non glielo permette potrebbe finire in prigione per dissidenza o addirittura essere giustiziato per diserzione. Nella famosa canzone di Le Déserteur di Boris Vian ripresa poi da De Andrè e Fossati, un uomo sceglie di non andare a combattere ottenendo la sola soddisfazione di essere giustiziato senza aver fatto del male a nessuno. Un singolo può si affermare quello che pensa ma se il contesto non è adatto sarebbe censurato se non punito più severamente. Io posso decidere di fare delle cose solo all’interno di un recito o labirinto di possibilità che non ho deciso io. La natura stessa ci impone questi limiti la dove un eruzione vulcanica oscura i cieli e impedisce i voli aerei. Un terremoto (evento del tutto naturale) rade al suolo intere città costruite in modo sbagliato (scelta non certo del singolo abitante di quelle palazzine).  E se l’intero sistema si muove verso un burrone, io, passeggero, ho la sola possibilità di scegliere di continuare o no a suonare il violino (come sul Titanic) o addolcirmi il thè con un po di zucchero.

Noi e il tutto

Mi hanno fatto notare che il personaggio rappresentato nell’immagine, quello che sta scegliendo tra zucchero di canna e zucchero bianco potrebbe scegliere di scendere dal bufalo che sta per buttarsi ne burrone. Sembrerebbe questa una scelta determinante se una volta a terra fosse al sicuro. Ma se il bufalo stesse scappando da un contesto altrettanto pericoloso tipo una valanga o un incendio o un meteorite (tutte condizioni contestuali al di fuori del controllo del singolo) allora quella scelta sarebbe annullata di ogni valore. Questo per ribadire la vincolatezza del libero arbitrio, concetto su cui basiamo tutto il nostro senso di completezza. Mi spingo anche a dire che la somma delle nostre scelte personali, rispetto alla totalità delle condizioni in cui ci troviamo a poter decidere, è talmente ininfluente, da poter essere ignorata. 

 

 

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