Le sorti dell’Arte Pubblica

logo della rubrica Spazio Milano con l'immagine della facciata del Duomo e la scritta Spazio Milano
Marina Pugliese Head of Public Art del Comune di Milano

Marina Pugliese, ex direttrice del polo dei musei Gam, Mudec e Novecento si dividerà tra l’insegnamento a San Francisco e il ruolo di responsabile di una direzione di Arte Pubblica al Comune di Milano. “Head of Public Art”, recita il suo profilo.

La statuaria pubblica è un tema caldissimo al centro di molte contestazioni del movimento Black Lives Matters. Il Sindaco Beppe Sala ha voluto mettere le mani avanti e la Pugliese è la risposta. Lei, che vive in USA da cinque anni, è stata testimone delle accese contestazioni americane. A Milano non c’è quindi solo un problema di riordino, ma anche di sciogliere alcuni nodi fonte di possibile imbarazzo. E’ un settore molto delicato.

Il caso della statua di Carlo Marx a Treviri

Il caso del governo cinese che voleva dedicare una statua a Carlo Marx nella nativa Treviri, è esemplare. I cinesi puntavano a una statua di almeno sei metri, piedistallo compreso. Possibilmente in una piazza importante del centro. Le autorità cittadine offrivano una piazza piccola un po’ defilata e una statua di Marx sotto i due metri con un piedistallo molto modesto. La trattativa si è chiusa con un rapporto di una volta e mezza il reale per la statua di Marx,e una riduzione di altezza del piedistallo. Il fatto che Marx fosse di bassa statura ha facilitato molto. Fosse stato il caso di Engels la trattativa sarebbe stata più complessa. 

Con i criteri addottati dalla Germania odierna, dopo il perverso uso della statuaria del periodo nazista, non sarebbe stato possibile la mano con le dita tagliate di Maurizio Cattelan in Piazza Affari. Cattelan, che proprio in questi giorni compie sessant’anni, sottolinea che la sua statua è in una piazza ma al centro di un parcheggio.

Il caso della statuaria delle piazze di Milano ci insegna tre lezioni

La statuaria delle piazze milanesi insegna almeno tre lezioni. Primo, più è popolare l’eroe del Risorgimento, al di là del suo contributo, prima gli si erige la statua. Quindi Vittorio Emanuele e Giuseppe Garibaldi subito, un po’ dopo Cavour, molto dopo Mazzini. Secondo, i passaggi controversi nella storia continuano a mantenersi controversi. É il caso della statua di Federico Borromeo custodita dietro una spessa cancellata sul retro della Ambrosiana. Non solo la Controriforma ma anche contestati processi per stregoneria hanno azzoppato qualsiasi tentativo di posizionarla in uno spazio pubblico. Come ha insegnato il movimento Black Lives Matter il passato torna sempre. Terzo, meglio leggere nel dettaglio gli scritti di chi verrà omaggiato con una statua al centro di una piazza o in posizione anche meno vistosa.

Quella di Indro Montanelli ai Giardini Pubblici è motivo di imbarazzo. Si è sorvolato sulle sue pagine scritte durante la guerra di Etiopia. Averla collocata poi a pochi passi da quella di Cavour sembra molto azzardato. Tutte le energie del Sindaco e della Giunta sono concentrate sulla riapertura delle scuole e la normalizzazione dell’economia. Nessuno vuole complicazioni per statuaria pubblica storicamente compromettente.