Le prospettive elettorali

logo della rubrica Spazio Milano con l'immagine della facciata del Duomo in bianco e rosa shocking e la scritta Spazio Milano sotto in nero.

Elezioni comunali spostate a ottobre ma soprattutto il quadro politico cambia a velocità supersonica. Cinque municipi su otto alle elezioni comunali del 2016 andarono agli avversari di Beppe Sala. Lo scarto di voti tra vincitori e perdenti fu di proporzioni modeste. Questa volta le previsioni sono ancora più difficili. La conversione europea e alla governabilità voluta da Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico nel governo Draghi, e da Luca Zaia presidente della Regione Veneto, hanno cancellato il Matteo Salvini amico di Vladimir Putin e frequentatore entusiasta del Papeete.

Rimane in pista un altro Salvini filoeuropeo e moderato che fa da copertura alla partecipazione della Lega al Governo Draghi. Il candidato sindaco, non ancora scelto, del centrodestra grazie a questa normalizzazione sarà credibile e di qualità. Un’insidia non da poco sul cammino della rielezione del sindaco Sala. Ma un’insidia ancora maggiore è quella che il sindaco Sala deve affrontare con i Cinque Stelle. Il loro plenipotenziario milanese Stefano Buffagni vuole arrivare a un accordo con il sindaco Sala sin dal primo turno. Vuole essere parte integrante e organica della coalizione che sostiene Beppe Sala.

Lo schieramento tradizionale di centrosinistra milanese è legato alla tradizione socialista riformatrice. Si aggiunga la richiesta dei grillini di entrare nel gruppo socialista europeo. Il centrosinistra a Milano raccoglie voti dalla classe media e il suo elettorato guarda per ora ai Cinque Stelle come a qualcosa di estraneo. Un’imposizione dall’alto a Beppe Sala di un’alleanza fin dal primo turno con i Cinque Stelle alle elezioni il prossimo ottobre per le elezioni comunali sarebbe un incredibile regalo per il centrodestra. Potrebbe però essere una condizione non derogabile imposta da una politica di alleanze negli altri grandi centri come Torino, Bologna, Napoli e Roma dove anche lì si vota. Il processo di normalizzazione di Cinque Stelle e Lega, la loro partecipazione al governo Draghi inasprisce e rende più difficili le scelte del centrosinistra e di Beppe Sala a Milano.