Investimenti autoctoni e stranieri nel capoluogo lombardo

Lombardia coronavirus sulla rubrica Spazio Milano di Fyinpaper, logo con scritta e disegno del Duomo di Milano

Nell’Unione Europea almeno 35 milioni di lavoratori trovano in busta paga salari parzialmente o completamente pagati dai rispettivi stati nazionali. Il Coronavirus non è un grande equalizzatore piuttosto un accelleratore. Il Sindaco Sala vuole riavviare al più presto l’economia di Milano. I costruttori riuniti nell’ANCE, loro organizzazione di categoria, esprimono fiducia.” Milano ha dimostrato di avere quel quid in più in grado di agevolare il lavoro dei privati e attrarre investimenti che il resto del paese non riesce a calamitare”, sostiene l’erede di uno delle imprese edili storiche di Milano. Basterà? Tutti gli operatori confermano investimenti decisi prima della sospensione delle attività causa Covid. Nessuna revisione dei programmi è annunciata. La riapertura dei cantieri ha mostrato come larga parte degli interventi sia finanziata da gruppi esteri. Ma questo era un fatto noto. I giornali italiani hanno intervistato la parte italiana di questi investitori, non quella estera che nelle partnership detiene spesso la quasi totalità del capitale. Ne hanno ricavato una visione fiduciosa. Ma cosa pensino veramente gli investitori esteri non è chiaro. Il punto cruciale è se valutino ancora redditizi i loro investimenti o pensino a un ridimensionamento. Dopo la crisi del 2008/2011, larga parte degli investitori facenti capo a società italiane sono scomparsi, causa fallimenti o cessata attività. Il loro posto è stato preso da fondi immobiliari australiani, inglesi, USA, francesi e società delle più disparate nazionalità. La piazza di Milano è stata contesa per operazioni di rigenerazione urbana anche da gruppi cinesi. Gli investitori italiani avevano poco capitale. Altri sono intervenuti, soprattutto gruppi esteri che credevano fermamente in Milano capitale del Sud Europa. Anche nel rinnovo di strutture fondamentali ,come la nuova sede della principale università milanese, si è ricorso a un accordo di lease/pagamento rateizzato con un gruppo australiano .Nei dieci anni tra la crisi del 2008/2011 la ricchezza di Milano è stata grandemente sopravvalutata perché vi è stato conteggiato il contributo questi investitori. Il “Modello Milano” si è basato, in sostanza, su un apporto di capitale proprio completamente insufficiente. Mentre alcuni membri della UE hanno risorse per finanziare l’economia, altri si accorgono di non averne a sufficienza.