Sulle tracce dell’armonia cosmica

Rosario Genovese, Tre dittici binari a raggi, per l'inedito visivo di Fyinpaper
di Gabriele Artusio
Inedito visivo dell'artista Rosario Genovese composto da sei tavolini con colori e materiali differenti posti ai vertici di un triangolo, a terra, dal perimetro nero, all'interno dei cui vertici vi sono le scritte verbo, madre, spirito.
Rosario Genovese, Tre dittici binari a raggi, 2020

Due strutture tridimensionali, ciascuna con diametro di 110 cm (220 x 110 x70cm) sono il fondamento di tre dittici. Si tratta dell’installazione che recentemente Rosario Genovese ha realizzato al Museo Regionale Mume di Messina sotto il titolo “Il triangolo divino è armonia cosmica”. Il progetto si inquadra nell’ambito dell’iniziativa Bias 2020 (Biennale Internazionale Arte Sacra).

Un ricco impiego di materiali: legno, acrilico e matita su tela, pastello su carta, acrilico e matita su stampa inkjet su tela. Misure: metri 7 x6 x 1,1, 2020.

Le opere sono ispirate alle stelle binarie a raggi X. Ciascuno dei tre dittici consta di due elementi che rappresentano due stelle gemelle che nell’universo condividono la loro esistenza, una ancora attiva, l’altra ormai diventata buco nero. Ma esse continuano a segnare il tempo.

La composizione si basa su un triangolo divino a tre punte, simbolo della Trinità. Un racconto visivo che punta anche a provocare l’emotività del fruitore coinvolto attraverso i sensi. Un rapporto plurisensoriale con l’opera di Genovese: visivo, tattile, uditivo, olfattivo. Ad esempio, la grafica materica provoca una forte esperienza tattile e la mano che l’accarezza determina un fruscio che viene amplificato da speciali sensori. Inoltre, lo strofinio fa “esplodere” vescichette profumate, imprigionate nella materia pittorica e capaci di provocare l’olfatto.

 

ROSARIO GENOVESE è nato a Catania nel 1953. Si è formato nella sua città, all’Istituto Statale d’Arte e all’Accademia di Belle Arti (Pittura), dove dal 1979 è docente di Decorazione. La sua attività artistica inizia alla fine degli anni ’70. Nel 1982 è tra gli artisti raggruppati dal critico e  storico dell’arte Giorgio Di Genova all’insegna di “Narciso Arte”. Nel 1992, quale presidente dell’Associazione “Centro Studi Giorgio La Pira”, coordina, presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, un ciclo di seminari sull’arte del Novecento tenuti da Domenico Danzuso, Giorgio Di Genova, Francesco Gallo, Silvano Salvatore Nigro, Carmelo Strano.

Dal 1999 al 2001 è direttore dell’Accademia di Belle Arti di Ragusa. Negli anni 2008/2009 collabora, come direttore tecnico-artistico, con Antonio Presti, nell’ambito di Fiumara Arte per la realizzazione della “Porta della Bellezza“, a Librino (Catania). Nell’ambito dell’iniziativa realizza un’opera in terracotta di metri 7 x 7, intitolata  “La genesi della grande madre”.

Tra le pubblicazioni, la monografia “Rosario Genovese/dall’imitazione alla similarità”, a cura di Carmelo Strano (Arteclub, 1990). Sono del 2011: “Le mie stelle parlanti”, volume  con suoi testi poetici collegati alle sue opere pittoriche, e “Rosario Genovese, Opere/Works 1979-2011” (Edizioni Skira). Nel 2012 ha ricevuto il premio Faro Biscari per la sua carriera artistica.