Due alchimisti dell’arte, Umberto Mariani e Takahisa Kamiya

Il piuomboi e due alchimisti dell’arte, Umberto Mariani e Takahisa Kamiya
Umberto Mariani, La forma celata, vinilico e sabbia su lamina di piombo, cm. 80x120,5 – 2017

Un materiale volgare

Di tutti i metalli, il piombo è considerato il più volgare. Però, è quello che serve agli alchimisti per creare l’oro. Nella creazione moderna, è stata utilizzata  una moltitudine di materiali. Ad esempio, nelle composizioni astratte di Enrico Prampolini, nelle macchine rottamate del Nuovo Realismo, o l’acciaio dell’industria nella Minimal Arte, e tanti materiali anche nel tempo di César Domela. Ma il piombo è senza dubbio quello meno utilizzato.

Due artisti hanno scelto, a un certo punto della loro evoluzione  estetica, di usare il piombo in un modo esclusivo. Uno è italiano, Umberto Mariani, originario di Milano. L’altro è giapponese (vive vicino Parigi) ed è Takahisa Kamiya. Le ragioni della loro scelta sono molto diverse. Per Mariani, si tratta di formare, sulla superficie del quadro, le pieghe leggere del tessuto per abbigliamento. Per Kamiya, l’idea è di impiegare la strana purezza cromatica  del nero propria del piombo, scolpito in modo geometrico.

Piombo e arte: Umberto Mariani

Umberto Mariani è rimasto sempre affascinato dalle pieghe delle opere antiche. Quando ha scelto di rappresentare degli oggetti di lusso, nella prospettiva di una pop art all’italiana, con molte forme in cuoio. Ad esempio, stivali oppure poltrone, oggetti di design alla moda. Il tutto scolpito con pieghe. Il passato lontano dell’arte si stampa su queste cose moderne. Poi ha abbandonato la figurazione e ha finito con l’usare il piombo nelle sue composizioni astratte. Obiettivo: rendere l’aspetto ondeggiante della toga romana.

Il piombo si modella con grande facilità e lascia all’artista mille possibilità nel comporre le sue forme corrugate secondo diverse modalità e con infinite soluzione formali. L’unico soggetto di suoi quadri sono proprio queste pieghe disposte secondo la sua immaginazione. Nella maggior parte dei casi, queste pieghe sono dipinte e non lasciano vedere il piombo (ha realizzato pocchissime opere con il metallo visibile). Insomma, il pittore gioca con i monocromi e nasconde il supporto di metallo e ricerca un effetto che è l’opposto di quello d’una lastra di piombo!

Piombo e arte: Takahisa Kamiya

Nel caso di Takahisa Kamiya, il piombo è l’unico elemento utilizzato. L’artista lo tratta come un bassorilievo, con forme geometriche disposte secondo un attento canovaccio. Tutto rimane misterioso. Non si può capire se l’artista abbia dato un senso preciso a questo dispositivo ermetico. Per dire il vero, non sono queste forme lineari o circolari ad occupare il suo pensiero, ma il fatto che sono il supporto d’une forma che non si vede.

Il piombo e due alchimisti dell’arte, Umberto Mariani e Takahisa Kamiya
Takahisa Kamiya, Superposition n. 260419, cm. 92 x 6, 2019

Ovviamente, quello che appare alla superficie del “quadro ” è significante, ma non rivela tutto dell’intento di Kamiya. Il virtuale è la vera chiave della sua avventura artistica. Il volume creato con questo gioco complesso dà alle sue opere una dimensione sofisticata e curiosa, perché quello che si vede (e che ha un peso e un colore che non si possono dimenticare) prende un altro valore e un altro senso. I calcoli sottili che inventano questa strana cosa mentale non si palesano subito.

Dobbiamo osservare un certo tempo ogni composizione per capire che le sue geometrie determinano opere collegate a un’idea rigida, all’incontro di riflessioni sugli intreccie nello spazio e nel tempo. Takahisa Kamiya ha prodotto delle proposte a più strati che danno luogo a diverse visioni di un quadro che è anche una scultura. Questa relazione tra molte interpretazioni dell’ opera sembra severa ma che è molto più ludica di quanto appaia, e con richiami classici.  Il concepimento stesso dell’opera è trattato con dei codici che sono propri dell’artista e sono concepititi per cambiare in profondità il nostro approccio e la nostra intelligenza d’una proposta estetica di questo genere – un genere che devia dalle norme conosciute.

Umberto Mariani e Takahisa Kamiya sono dei creatori originali che non hanno rinnegato la “tradizione del nuovo” e che sono stati capaci di coniugare il passato e il presente.

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