Man Ray sublima la moda

nella foto in bianco e nero si vede la stilista Elsa Schiaparelli di profilo, con i capelli a caschetto e un abito estivo a maniche corte
Nella foto: Elsa Schiaparelli, fashion designer.

La mostra Man Ray et la mode, presentata al Musée du Luxembourg di Parigi fino al 17 gennaio 2021, ci fa scoprire un aspetto importante dell’attività del grande fotografo e artista americano. Nato a Filadelfia nel 1890 come Emmanuel Radnitsky, morto a Parigi nel 1978 come Man Ray, accanto alle sue creazioni artistiche ha realizzato numerose fotografie di moda.

Man Ray e la fotografia di moda

La fotografia di moda era ovviamente per Man Ray un modo per garantirsi un tenore di vita accettabile, l’arte che praticava non poteva allora essere sufficiente a questo scopo. Ma è stata per lui anche l’occasione di applicare le sue invenzioni alla stampa e alla pubblicità.

Gli inizi

Dopo un’iniziale collaborazione infruttuosa con il celebre stilista francese Paul Poiret, inizia a scattare ritratti di personalità mondane. Ottiene subito un grande successo, e questo gli permette di creare un’utile rete di relazioni. Per esempio, gli viene commissionato un reportage all’interno del padiglione dell’Eleganza in occasione dell’Exposition Universelle des Arts Décoratifs di Parigi nel 1925. Realizza sorprendenti scatti con composizioni di manichini presentati nel padiglione.

Le relazioni importanti con numerose personalità dell’epoca

Dopo questo successo, Man Ray diventa uno degli invitati a Villa Noailles in Costa Azzurra, concepita dall’architetto Robert Mallet-Stevens tra il 1924 e il 1925, dove incontra alcuni grandi creatori dell’epoca, da Jean Cocteau a Igor Stravinsky. Per il visconte Charles de Noailles e la moglie Marie-Laure realizza un piccolo filmato che è entrato nella storia del cinema sperimentale: Les Mystères du château de Dé, del 1929, quando i due sposi sono già i mecenati di Le Sang d’un poète de Cocteau e de L’Âged’or di Luis Buñuel, oltre che di Salvador Dalí.

La collaborazione con Vogue e Harper’s Bazaar

In questo periodo Man Ray comincia a collaborare con varie riviste americane, tra cui Vogue e poi Harper’s Bazaar nel 1934. Conosce la famosa modella Lee Miller che diventa la sua assistente prima di fondare un’agenzia di stampa a New York e poi a Londra. La sua reputazione si consolida e si rivela sempre più audace nelle sue composizioni: non esita a introdurre uno spirito surrealista quando fotografa le modelle. Le sue riprese non fanno scandalo. Al contrario, affascinano un mondo colto e ricco. Il lusso non rifiutava allora l’avanguardia.

L’amicizia con Elsa Schiaparelli

Fa amicizia con la stilista romana Elsa Schiaparelli, fra le personalità più note e influenti nell’ambito della moda, che contribuisce anche alla celebrità di Man Ray. Lei si fa scattare diversi ritratti nel periodo in cui è di fatto l’unica rivale di Coco Chanel. Le fantasie tecniche di Man Ray sono gradite dai lettori delle riviste e delle pubblicazioni dove le donne ammirano le ultime tendenze. Ormai la moda, soprattutto in America, è legata strettamente ai suoi tentativi di produrre un altro modo di valorizzare gonne, vestiti, scarpe e capelli.

 

Uno dei punti di forza di Man Ray è la scoperta di un equilibrio tra i modi nuovi di trasformare la pellicola, valorizzando i capi disegnati e cuciti dai grandi atelier di moda. Rende i vestiti indossati dalle modelle ancora più attraenti. La mostra parigina offre una visione abbastanza completa del suo rapporto con questo universo particolare.

 

Quando ha cominciato, le riviste ingaggiavano soprattutto disegnatori. Lui si è fatto strada nella fotografia, che rivela una forza maggiore nell’ambito della moda. Nelle sale del Musée du Luxembourg si può capire prima il veloce successo di Man Ray negli anni venti e trenta, e poi la sua capacità di proseguire la ricerca con grande libertà, ma anche con un ordine molto preciso.

La commistione tra arte e pubblicità

È stato un virtuoso nel trovare una fusione tra arti applicate e fotografia. E farà scuola! La ricchezza delle sue opere, la diversità dei suoi modi di lavorare il soggetto, la scoperta d’una bellezza insolita non possono che colpire il visitatore e fare capire che l’arte, anche se “pura”, può avere grande affinità con la pubblicità. Mette in pratica aspetti che avevano già dichiarato i Futuristi italiani oppure i loro lontani compagni avanguardisti della Russia rivoluzionaria.

Il Surrealismo di Man Ray

Man Ray ha fatto del Surrealismo una moda e questo fatto è stato una benedizione per i suoi amici pittori e poeti. Per la prima volta un’esposizione sottolinea questo aspetto, facendo quasi dimenticare la sua pittura, che veramente è da dimenticare! Meglio dare più ampiezza alla maestria tecnica con cui ha aperto nuovi campi d’investigazione visiva.