Homecoming. La scordata recensione

recensione loop

In Homecoming, prima stagione (ora su Prime) potremmo cascarci dentro come in un tombino. Oscuro e maleodorante anche se dal design decisamente modernista.

L’oppressione di quel luogo incerto e fuori dalla realtà, in mezzo a personaggi equivoci e menzogne, dove ogni cosa è concertata per metterci in scacco potrebbe portarci allo smarrimento. Come in effetti accade ad alcuni dei personaggi. Ma Julia Roberts, capace di espressività profonda anche senza trucco, sa condurci passo passo verso la morsa di un ingranaggio spietato. Sullo sfondo, la guerra, la fame dell’esercito di nuova carne umana pronta al sacrificio. Una società dalla dirigenza senza scrupoli, una madre coraggiosa e un piccolo, piccolissimo impiegato dello stato che, come con un clic, può cambiare davvero tutto.

Forte anche di scelte visive accurate, lunghi silenzi e trovate grafiche vi farà venire voglia di cominciar subito la seconda stagione.