Gli intellettuali e le occulte trame globali

logo della rubrica Skateboard con la scritta in bianco e nero Skateboard e l'immagine di un teschio bianco con la lettera F sulla fronte

La condizione di globalizzazione implica la tendenza a globalizzare ogni cosa. Chi vuole si mette sul web e si racconta nei modi più disparati. Ma l’alta finanza e i grandi monopoli sono nello stesso tempo roboanti e striscianti, nel silenzio totale. Tendono a globalizzare e a globalizzarsi a scapito di tutti gli esseri umani, mossi dalla religione del denaro. Nutri sospetti, ma difficilmente avrai in mano delle prove. Deduci con logica inoppugnabile, ma il tuo solido castello nella pratica risulta velleitario. È la condanna di chi si chiama gente. Tu ti organizzi in piena libertà, ma è assai probabile che sei stato organizzato. Non è pensiero complottista, è lo spontaneo comprensibile sospetto-realtà-mostro di chi ha diritto alla verità e il bisogno vitale di essa, ma ben difficilmente la raggiungerà. Siamo purtroppo oltre le colonne d’Ercole delle chiare posizioni e contrapposizioni tra mercantilisti e utopisti o tra imperialisti e socialisti. La piramide medioevalista assume surreali dimensioni inter-planetarie. Ma l’uomo, finché è ancora lontano dal tramutarsi in macchina, non smetterà di interrogarsi e interrogare. Specie se coloro che chiamerei i liberi professionisti del pensiero (sono tante le ragioni per cui la parola intellettuali provoca qualche perplessità) tornano ad agitarsi per la verità e per la gente.