Ballet, il colore della pelle tra Il Cairo e Parigi – The skin color in Cairo and Paris

La foto mostra diversi attori esibirsi su un palco in una danza contemporanea. il cast, composto da uomini e donne di varie etnie è vestito in vario modo sebbene lo stile predominante sia casual. tra le figure spicca una donna di colore dai lunghi capelli in primo piano alzare le mani al cielo. Sullo sfondo scuro è visibile del fumo che riflette le luci di scena
Les Indes galantes, musica Jean-Philippe Rameau, coreografia Bintou Dembéelé, Opéra de Paris

A Parigi

All’Opéra di Parigi è stata insediata una commissione per studiare rimedi al fatto che il balletto è tutt’ora ad assoluta maggioranza bianca; da poco, sono a disposizione delle ballerine scarpette e collants di colori affini a quelli delle pelli un po’ più scure.

Già Benjamin Millepied, direttore per breve tempo della compagnia, di carriera americana, marito di Natalie Portman, aveva lasciato l’incarico in polemica con il mono-colore dominante nella danza della maison.

C’è chi suggerisce persino, sul modello della cancel culture americana, di eliminare dal repertorio balletti colonialisti-esotisti, come La figlia del Faraone o Bayadère. Difficile. Più facile che siano chiamati a creare coreografi non bianchi.

Sulla Troisieme scène, quella digitale, dell’Opéra parigina Les Indes Galantes di Jean-Philippe Rameau con danzatori multietnici di krumping è stato visto quasi 900.000 volte, (https://www.youtube.com/watch?v=TfQJZ76WR0U), mentre la versione scenica ha attirato in teatro 2700 persone tutte le sere, nella coreografia di Bintou Dembéelé (1975), francese di famiglia subsahariana, pioniera della danza hip hop, alla testa della compagnia Rualité.

Al Cairo

Nel 1958, durante la presidenza di Gamal Abdel Nasser, nasceva al Cairo l’Opera House Ballet Company a cura di Leonid Lavrovsky, già direttore del Bolshoi Ballet moscovita, che formò un gruppo di ballerini egiziani portandoseli in Russia per due anni. Nel 1966 si presentò la prima produzione egiziana di balletto, La fontana di Bakhshisarai, dal repertorio russo.

Ma dopo che, nel 1972, il Presidente Anwar Sadat recise i legami dell’Egitto con l’URSS, solo dal 1988 il balletto riprenderà vita con la nuova Opera House del Cairo. Dal 2004 l’italiana Erminia Gambarelli è alla testa del gruppo cairota. Formata alla scuola della Scala, poi ballerina nella compagnia milanese, nel 1982 si unì ad Abdel Moneim-Kamel, direttore della Cairo Opera House, educato al balletto in Russia.

Ed ecco titoli “egiziani” come Il Nilo, Osiris, Oriental Steps, Hassan e Naima, nonché danze di un’Aida allestita alle Piramidi di Gyza nel 1987.

Nel 2020 un altro tassello della storia: Tango Ballet su Astor Piazzolla e Carmen su Georges Bizet,                  (https://www.youtube.com/watch?v=SEy5qSE8Ggc) a firma di José Pérez, assistito da René de Cárdenas (maestro alla scuola di ballo del Teatro San Carlo di Napoli), entrambi cubani, e ben amati sulle rive del Mare Nostrum. Questa Carmen ha calcato la scena anche al Teatro Antico di Taormina.


Ballet, the skin color in Cairo and Paris

Paris

A commission was set up at the Paris Opera to study remedies for the fact that ballet is still an absolute white majority; recently, shoes and tights in colors similar to those of slightly darker skins have been available to dancers.

Already Benjamin Millepied, briefly director of the company, with an American career, husband of Natalie Portman, had left the position in controversy with the dominant mono-color in the dance of the maison.

There are those who even suggest, on the model of American cancel culture, to eliminate from the repertoire colonialist-exotic ballets, such as The Daughter of the Pharaoh or Bayadère.

Difficult. They are more likely to be called upon to create non-white choreographers. On the Troisieme scène, the digital one, of the Parisian Opéra Les Indes Galantes by Jean-Philippe Rameau with multiethnic krumping dancers has been seen almost 900,000 times, (https://www.youtube.com/watch?v=TfQJZ76WR0U), while the version scenica attracted 2700 people to the theater every night, in the choreography of Bintou Dembéelé (1975), French from a sub-Saharan family, pioneer of hip hop dance, at the head of the Rualité company.

Cairo

In 1958, during the presidency of Gamal Abdel Nasser, the Opera House Ballet Company was founded in Cairo by Leonid Lavrovsky, former director of the Moscow Bolshoi Ballet, who formed a group of Egyptian dancers and brought them to Russia for two years.

In 1966 the first Egyptian production of ballet appeared, The Fountain of Bakhshisarai, from the Russian repertoire.But after President Anwar Sadat severed Egypt’s ties with the USSR in 1972, the ballet will only come back to life in 1988 with the new Cairo Opera House.

Since 2004, the Italian Erminia Gambarelli has been at the head of the cairota group. Trained at the Scala school, then a dancer in the Milanese company, in 1982 she joined Abdel Moneim-Kamel, director of the Cairo Opera House, educated in ballet in Russia.

And here are “Egyptian” titles such as The Nile, Osiris, Oriental Steps, Hassan and Naima, as well as dances of an Aida staged at the Pyramids of Gyza in 1987.

In 2020 another piece of the story: Tango Ballet on Astor Piazzolla and Carmen on Georges Bizet, (https://www.youtube.com/watch?v=SEy5qSE8Ggc) signed by José Pérez, assisted by René de Cárdenas (teacher at the school of dance of the Teatro San Carlo in Naples), both Cuban, and well loved on the shores of the Mare Nostrum. This Carmen also trod the stage at the Ancient Theater of Taormina.