Edward Lucie-Smith è nato a Kingston, Jamaica, si è trasferito nel Regno Unito nel 1946. Ha frequentato The King’s School di Canterbury, e dopo un breve periodo a Parigi, è stato lettore di Storia al Merton College di Oxford dal 1951 al 1954. Ha scritto più di sessanta libri sull’arte, tra cui Latin American Art of the 20th Century, American Realism and Sexuality in Western Art.
Una voce poetica fuori dalla geografia. Calata nella cultura occidentale, certo, ma alimentata anche da interculturalità, non sul terreno semantico, ma al livello sociale ed esistenziale, sicuramente.
All’edizione italiana delle poesie ha collaborato Fabio Muggia.
AMORE E PIACERE
Il piacere, una cosa strana
Non puoi forzarla
Non puoi farla sposare perché tu lo vuoi
È al di sopra del dovere
L’amore è più facile
Forse
Più docile
Desideroso di essere desiderato
Il piacere è come un cerbiatto
Che si nasconde in una selva
Ma quando balza alla vista
È tutto carne e sangue
E non svanisce
L’amore è soffio, fumo
Scorre come l’acqua
Va
UN RESPIRO
Grandi castelli nell’aria
Con tante sale dorate
E poderose statue
E immagini alle pareti
Sono il frutto delle cose in cui crediamo
Immagini che fissano
Guardiane contro l’angoscia
Non sono sempre li
Un respiro, e il castello crolla.
IL CAPITANO
O – Mio padre
Centauro calvo
Donatore di seme
E la passione del polo
Profumava di sigarette
Il tuo studio
E linimento
Poco dopo la tua morte
In un corridoio sul retro trovai
Una libreria stipata
Di racconti della Grande Guerra
Sei stato gassato
Sei sopravvissuto
Hai vissuto la tua vera vita
Prima che io ti conoscessi
SÍ
Gli uccelli e i pesci per me non sono che
Cose
Che potrei occasionalmente
Potrei avere voglia di mangiare.
Il presunto paradiso
Cercato
Negli anni della mia formazione
È svanito dalla memoria
Ed ha perso il suo bagliore.
Oh, ma certo, la città! La città!
Le Specie umane infinitamente
molteplici!
Nuove forme che emergono
Ogni giorno
Da vecchio
Cammino fuori
Rinnovandomi
Com’è triste
Com’è bello
Che questo continuerà
Per molto tempo ancora…
Si, per molto, molto tempo ancora
SÍ
NON ASCOLTANDO
Sei fuori dalla sala
Mischiando lettere e fogli
Facendo rumore
Come di un topo su un asse
Vuoi farci sapere
Che sei li
Non ascoltando
Vuoi farci sapere
Che potresti essere in ascolto
Il tuo risentimento
Si insinua attraverso la fessura della porta
Come un sottile pennacchio
Di acre fumo