L’amusement, eccellenza italiana

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L’Italia Paese di turismo e divertimento

L’Italia è da un lato il secondo paese manifatturiero d’Europa e uno dei primi al mondo; dall’altro il Paese con più siti patrimonio Unesco (assieme alla Cina). Ecco il rischio, sottolineato da molti, che l’Italia perda questa sua vocazione industriale è quello che il Bel Paese diventi una sorta di enorme parco giochi, solo turismo e nient’altro che, seppur importante, non riconosce la nostra arte del saper fare e, da solo, non garantisce i livelli di ricchezza e benessere a cui può e deve aspirare un Paese industriale.

Un Paese leader mondiale nella costruzione di “macchine per il divertimento”

Ebbene questo saper fare è così riconoscibile che l’Italia lo adotta anche proprio sul settore detto dell’amusement che comprende giostre e in generale parchi divertimenti. L’industria italiana, come spesso detto mix di tecnica e fantasia, è tra le leader mondiali nella costruzione delle “macchine per divertimento” ma anche dei servizi ad esso connesso, a cominciare dall’impostazione “narrativa” dei parchi fino a tutto quel che riguarda l’alloggio e tutto ciò che serve per la sicurezza e il relax degli utenti.

I parchi divertimento più famosi in Italia

Specie in questa fase di sconvolgimento portato dalla pandemia, questo settore è sì a rischio per tutte le limitazioni che conosciamo, ma può rappresentare anche il segno di una forte reazione del nostro sistema. Pensiamo ad esempio ai parchi divertimento.

Case study: Gardaland

Esempio positivo è quanto sta accadendo nel parco numero uno in Italia, Gardaland, fondato nel 1975 e dunque con ben quarantacinque anni di storia che in questi anni ha dato lavoro a 50mila persone e ospitato più di 100 milioni di turisti. Grazie ad un sistema di prenotazione digitale per le singole attrazioni, più tutta una serie di accorgimenti che hanno permesso di rivedere ciascuna procedura attivata nel parco, Gardaland rappresenta in questo momento una best practice in Europa. Ma molto avanzati sono anche altri parchi come Mirabilandia, Leolandia e, al Sud, Etnaland. In tutto i quasi 100 parchi “fissi” in Italia ogni anno producono in media 1 miliardo di fatturato.

Le industrie produttrici di ottovolanti e giostre

Per quanto riguarda le giostre, che sono le protagoniste dei parchi divertimento, l’Italia è leader indiscussa. Si pensi agli ottovolanti di Zamperla, azienda della provincia di Vicenza, o la I.E. Park di Reggio Emilia che danno vita e anima alle giostre più belle al mondo, un mix di creatività, tecnologie e innovazione che ha bisogno di circa 4-5 anni per passare dall’idea alla “messa a terra” e all’attivazione. Proprio Zamperla ha progettato molti impianti di un parco “esportato” all’estero, negli Emirati Arabi, il Ferrari World che mostra come sia possibile esportare non soltanto tecnologia ma proprio i brand del nostro Paese. Tra l’altro il Formula Rossa, l’ottovolante del parco di Dubai, è il più veloce al mondo. Sicuramente sta andando più forte rispetto alle Ferrari nell’attuale campionato di Formula 1.

Un’industria che è un fiore all’occhiello ancora poco noto

In generale l’industria italiana delle giostre è un fiore all’occhiello del nostro sistema economico. Purtroppo ancora poco noto. Purtroppo spesso legata al settore del turismo e alle sue sinusoidi, come quelle che stiamo vivendo dopo (o durante?) il Covid-19. È comunque una ruota che gira, ma le fabbriche italiane della meccanica del divertimento saranno sempre pronte a stupire il mondo con le loro creazioni.