Netflix ha recentemente introdotto nel suo catalogo “Baby Reindeer”, una serie che ha rapidamente catturato l’attenzione della critica e del pubblico per il suo approccio crudo e intenso alla narrazione. Basata sulla vera storia di Richard Gadd, autore e protagonista, la serie esplora le tematiche dell’ossessione e del trauma in un formato che sfida le convenzionali etichette di genere.

Trama e Temi Centrali

“Baby Reindeer” racconta la storia di Donny, interpretato da Gadd, un comico di moderato successo che si ritrova perseguitato da una donna, Martha, dopo un incontro apparentemente innocuo in un pub. Martha, magistralmente interpretata da Jessica Gunning, evolve da una figura di compassione a una minaccia costante e invadente nella vita di Donny, trascinando lo spettacolo in una spirale di tensione psicologica.

La serie si distingue per la sua capacità di trattare argomenti delicati come la salute mentale e le conseguenze degli abusi con una sensibilità che va oltre il semplice racconto di eventi, spingendo lo spettatore a riflettere sulla colpa, la vergogna e la complessità delle relazioni umane.

La Regia di Richard Gadd

La direzione di Gadd è uno degli aspetti più celebrati della serie. La sua visione artistica trasforma una storia personale in un’esperienza catartica universale, utilizzando la commedia nera come veicolo per esplorare le dinamiche più oscure del comportamento umano. Gadd non solo dirige ma vive il suo ruolo con una vulnerabilità aperta che raramente si vede in televisione.

Impatto

La critica ha risposto positivamente a “Baby Reindeer”, lodando la serie per il suo trattamento intelligente e provocatorio di temi complessi. Ultimamente ha fatto notizia anche l’intervista alla donna che ha ammesso di essere l’ispirazione del personaggio femminile. Dichiara di sentirsi lei, ora la vittima di stalking visto il comportamento di certi fan della serie che l’hanno cercata e individuata facendone il fulcro del loro odio. Anche questo è un esempio della poca consapevolezza che molti hanno nell’usare il potere di internet. Tra parentesi, l’ultima scena della serie  sembra presagire proprio questo ribaltamento dei ruoli. 

In conclusione, “Baby Reindeer” è una serie che merita di essere vista con attenzione e rispetto. Offre una narrazione intensa che, sebbene a tratti difficile da guardare, fornisce uno sguardo senza compromessi su realtà dolorose e profondamente umane. Non è solo un’opera di intrattenimento, ma un importante contributo al dialogo su questioni di salute mentale e abuso, rendendola una gemma rara e preziosa nel panorama televisivo attuale.

(N.d.r.) A rinfocolare le polemiche sulla serie c’è stato anche un inaspettato evento. La donna che viene rappresentata nel personaggio di Marta ha accettato di partecipare ad una intervista. In questa intervista televisiva dice che i fatti sono stati travisati e, in una serie di affermazioni contraddittorie, annuncia che richiederà un risarcimento.

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L’intervista