Una pezza di Lundini, una recensione di umorismo per pochi

Nel palinsesto televisivo potrebbe capitarvi di imbattervi in una trasmissione fuori dal comune. Se la cosa non vi fa desistere, vista la tarda ora, avrete modo di incontrare la comicità di Valerio Lundini. Un personaggio talmente a sé stante da diventare, in breve tempo, uno dei riferimenti della trasmissione “Battute”.
Il tono della trasmissione che conduce è basato sulla sua specifica cifra comica, una specie di disorientamento iniziale che poi, quasi a sorpresa, va a parare con precisione chirurgica su un’idea ben precisa.
Le sue trovate spiazzanti sono spesso un misto di provocazione, doppio senso e gusto per l’assurdo. Le interviste imbarazzanti, gli sketch fatti in casa e i collegamenti con Rapone e Fanelli sono sempre in logica conseguenza dello stile generale.
L’idea di presentarlo come tappabuchi per programmi (dall’improbabile titolo) che per motivi tecnici sono stati cancellati, si adegua adeguatamente al tutto.
Interessante anche la raffinata capacità di dissimulare disimpegno. In realtà, tra le pieghe dell’ironia
non sense si intravede una pungente intelligenza critica.
Magistrale la scimmiottatura caricaturale del classico conduttore mellifluo ed esageratamente magnificatorio di ospiti (con Sindrome di Down) da sfruttare nell’ottica di ottenere più ascolti. 

Tutte le puntate sono visibili su Rai Play.

Amche:

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