The threat of megatons – L’incubo delle armi nucleari “adoperabili”

The threat of megatons - L’incubo delle armi nucleari “adoperabili”
U.S. Air Force Photo by Cynthia Griggs - https://www.dvidshub.net, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=74526406

It is already clear that it is not just a Putin’s war against Ukraine. We must consider a historical bubo that, that  is the competition between NATO and Russia. American and British military instructors have been working for the Kiev government for at least 15 years. In that country sophisticated weapons worth billions of dollars have been installed in the country and this is likely one of the reasons of the Ukrainian resistance to the aggression of Moscow.

Russia and the United States together own about 12,000 nuclear bombs

But there is another far more dangerous aspect of this competition that has little to do with it and goes beyond the ongoing military confrontation and: the evolution of nuclear weapons. Currently, Russia and the United States together own about 12,000 bombs. Their power is no longer calculated in kilotons – which remind us to as can be done for the two bombs dropped on Hiroshima and Nagasaky. Now their power is runs out into megatons. The difference? To get one megaton of destructive power you need 1,000 kilotons. The two mentioned devices did not exceed 20 kilotons and caused about 200,000 victims!

The so called “usable” nuclear weapons

Consequently to the enormous destructive power of 100 megaton bombs, during the Cold War people began to think that military nuclear power had become a guarantee of peace. Actually an atomic war would have neither losers nor winners. But unfortunately, this belief has now weakened. Due to the impossibility of using such devastating weapons, the two superpowers have created nuclear weapons which are “usable” in a possible limited atomic conflict. That’s why more and more we think of the possibility those “useable” weapons can a real danger.

The reluctance in supplying Kiev with weapons

The media do not pay a worth attention to this, maybe because it is a real delicate affair. So somehow it is understandable why some political leaders are reluctant to supply Kiev with weapons, as those measures could put Putin on the spot. Paradoxically, it is not just a question of saving Ukraine, but also of preventing Kremlin’s head from deciding to start a nuclear conflict. By the way, this possibility has been threatened since the beginning of the war and also repeated over the time.


Non si tratta solo di una guerra di Putin contro l’Ucraina, ma dell’esplosione di quel bubbone storico che è la competizione fra Nato e Russia. Da almeno 15 anni istruttori militari americani e inglesi lavorano per il governo di Kiev. Armi sofisticate per il valore di miliardi di dollari sono state installate nel Paese e a ciò si deve, almeno in parte, la resistenza vincente all’aggressione di Mosca.

Le armi nucleari di Usa e Russia: 12 mila bombe atomiche

Ma esiste un altro aspetto ben più pericoloso della competizione che trascende lo scontro militare in atto e che poco ha a che fare con esso: l’evoluzione delle armi nucleari. Attualmente Russia e Stati Uniti insieme dispongono complessivamente di circa 12.000 ordigni, la cui potenza non si calcola più in chilotoni – come si può fare per le due bombe di Hiroshima e Nagasaky – ma in megatoni. Per avere un’idea della differenza consideriamo che ci vogliono 1.000 chilotoni per fare un megatone di potenza distruttiva. I due ordigni prima citati non superavano i 20 chilotoni e fecero circa 200.000 vittime!

Il paradosso delle armi nucleari “adoperabili”

Proprio per l’enorme potere distruttivo di bombe da 100 megatoni, durante la guerra fredda si incominciò a pensare che il nucleare militare fosse divenuto una garanzia di pace. Una guerra atomica non avrebbe avuto né vinti né vincitori. Purtroppo ormai tale convinzione si è indebolita. Proprio a causa dell’impossibilità di usare armi tanto devastanti, le due superpotenze hanno realizzato armi nucleari “adoperabili” in un eventuale conflitto atomico limitato. Per questa ragione sempre più spesso si parla di un reale pericolo dell’uso di esse.

I politici riluttanti a dare armi a Kiev

I media non danno molto spazio a questa circostanza per l’evidente imbarazzo che comporterebbe il fatto di trattarne seriamente. Ma, alla luce di quanto sta accadendo in queste settimane, si comprende la preoccupazione di quei leader politici che sono restii a  rifornire Kiev di armamenti che possano mettere alle strette Putin. Paradossalmente non si tratta solo di salvare l’Ucraina, ma anche di evitare che il capo del Cremlino umiliato decida di saltare il fosso e dare inizio a un conflitto nucleare, peraltro minacciato fin dall’inizio delle operazioni militari e ribadito in varie circostanze.

 

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